“Il ritratto di Dorian Gray”: Oscar Wilde ha previsto l’ossessione moderna per la bellezza

“Il ritratto di Dorian Gray” è il libro più famoso del grande scrittore Oscar Wilde.

Un’immagine dello scrittore Oscar Wilde (Google)

Il romanzo continua ad essere un classico della letteratura affrontando temi molto moderni e contemporanei.

“Il ritratto di Dorian Gray”: il romanzo

Il libro è del 1890-1891. La trama è molto famosa.
Nella Londra Vittoriana del XIX secolo, un giovane borghese, Dorian Gray, fa del suo aspetto esteriore una vera e propria ragione di vita.
La sua ossessione comincia con un dipinto che lo ritrae nel pieno della sua bellezza, regalatogli dall’amico pittore Basil Hallward.
È però Lord Henry Wotton, conosciuto presso lo studio dell’amico, con i suoi lunghi discorso ad avvicinarlo ad una visione malsana di se stesso.
Dorian Gray diventa quindi ossessionato dal quadro che rimarrà per sempre belli mentre lui andrà inevitabilmente incontro alla vecchia e alla decadenza del suo florido aspetto.
Assalito dal panico, Dorian si spinge a firmare un “patto con il diavolo” grazie al quale lui preserverà per sempre la sua bellezza mentre il quadro invece invecchierà al posto suo.
Dopo una tormenta storia d’amore con Sybil Vane, Dorian, accortisi che il quadro assume espressioni ogni qual volta il protagonista commette qualcosa, come se fosse lo specchio della sua coscienza, chiede il quadro in soffitta e si dà ad una vita sregolata, convinto che sarà il quadro a soffrirne le conseguenze.
L’unico a sapere del quadro sarà Henry, ucciso da Dorian in preda ad un attacco di collera scaturita dalle critiche del pittore.
Di tanto in tanto, Dorian di reca in soffitta ad osservare quel quadro “maledetto” che poi squarcerà con lo stesso coltelli usato per uccidere Henry.
I servi troveranno Dorian trafitto dal coltelli, invecchiato e irriconoscibile, mentre il quadro, ai suoi piedi, è tornato a ritirarlo giovane e bello.

Un’immagine del film “Il ritratto di Dorian Gray” (Google)

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