Bandersnatch: cosa può portare al suicidio di uno dei due protagonisti?

Bandersnatch è uno dei più famosi episodi della serie Black Mirror, nella quale si può scegliere chi far suicidare. Cosa può portare ad un atto così estremo?

Allucinazioni

Durante “Bandersnatch” è possibile imbattersi in una decisione controversa. Riguardando la scena è possibile notare una certa morbosità nel parlare di Colin, e potrebbe far pensare che non sia semplicemente ‘sballato’, ma vittima di un’instabilità psicologica tale da portarlo al suicidio.

La serata di Colin e Stefan:

Tutto inizia quando il novello programmatore di videogiochi Stefan incontra il collega Colin, e decide di accettare l’invito a casa di quest’ultimo dopo avergli spiegato le difficoltà incontrate nel continuare la programmazione del suo videogioco, Bandersnatch. Una volta arrivati Colin spiega a Kitty (la sua compagna) la situazione di Stefan, definendolo ‘nel buco’. Da qui inizia quella che sembra essere una seduta terapeutica per Stefan, il quale viene invitato da Colin prima a fumare uno spinello e poi provare un ‘blotter’, ovvero un piccolo quadrato di cartoncino imbevuto di LSD. Dopo una breve attesa i due si ritrovano strafatti, ma reagiscono alle sostanze in maniera completamente diversa. Da un lato ci viene mostrato Stefan euforico, dall’altro Colin comincia un monologo parlando di verità parallele, viaggi nel tempo e flashback, per sfociare poi in teorie complottistiche che prevedono specchi che fungono da macchine del tempo, persone controllate dal governo, telecamere che riprendono qualsiasi cosa tu faccia e messaggi segreti nei videogiochi, soffermandosi in particolare su PacMan spiegando: “P-A-C, Program And Control, lui è l’uomo del controllo, è tutta una metafora, crede di avere libero arbitrio ma è incastrato in un labirinto nel quale può solo consumare, viene inseguito da demoni che sono nella sua testa, e anche se scappa uscendo dal labirinto che succede? Torna subito dentro, dall’altro lato“. Collegando infine PacMan alla vita reale, afferma che la gente, pensando che sia un gioco carino, non realizza che sta vivendo dentro un mondo identico, da lui etichettato come un incubo. Si arriva così alla scena del suicidio, dove Colin spiega come morire non possa cambiare in alcun modo il tempo, poiché l’esistenza di infinite linee temporali previene l’effettiva morte delle persone. Poco prima di lanciarsi, infatti, saluta Stefan con un tranquillissimo “Ci vediamo in giro!“.

Stefan e Colin arrivano a casa

Il monologo

Come accennato prima, nel suo monologo, Colin inizia a parlare a Stefan di varie teorie, partendo con argomenti fantascientifici verosimili per poi sfociare in vere e proprie teorie del complotto basate su governo e ‘poteri forti’ che controllano le persone. L’intera scena è inoltre immersa in un contesto visivo e uditivo distorto che rimarca il fatto che i due protagonisti si trovano sotto l’effetto di sostanze psicoattive (THC) e allucinogene (LSD). E’ quindi possibile che il solo uso di certe sostanze porti ad un atto così estremo o possono esserci cause più profonde? Esaminando esclusivamente la scena, senza farsi quindi influenzare dalla trama dell’intero episodio, è possibile notare, a parità di sostanze utilizzate, due comportamenti nettamente opposti tra i protagonisti. Stefan, al contrario di Colin, risulta rilassato, felice e attratto da tutto ciò che lo circonda, poiché visivamente distorto. Inoltre il senso di euforia di Stefan non viene minimamente disturbato dai discorsi dell’amico, tanto che quando Colin chiede a Stefan se abbia seguito il suo ragionamento, lui risponde sorridendo: “Oh… Può darsi… più o meno“. A questo punto alcuni dubbi iniziano a sorgere, come ad esempio la sanità mentale di Colin, il quale potrebbe essere affetto da schizofrenia paranoide.

L’LSD, dalla chimica agli effetti sul cervello

Prodotto a partire dall’acido lisergico, un composto presente nella segale cornuta, l’LSD è una sostanza allucinogena molto potente: ne bastano solamente 25 μg per alterare, seppur leggermente, la percezione del mondo e l’umore di un soggetto. L’LSD interagisce sia con il sistema nervoso centrale che con quello periferico, più precisamente è in grado di agire su un ampio numero di recettori per i neurotrasmettitori, in particolare sui recettori post sinaptici per la serotonina, per la dopamina, per il glutammato e per gli adrenorecettori. A causa di ciò è in grado di modificare il funzionamento del cervello mettendo in comunicazione parti di esso normalmente non connesse tra loro. A livello clinico è considerata una sostanza sicura, non dannosa per gli organi e incapace di creare uno stato di dipendenza nei soggetti che la utilizzano. È però in grado di creare un’elevata tolleranza (anche nei confronti di altre sostanze allucinogene) nel caso di assunzione giornaliera senza pause di almeno 2 giorni, portando gli utilizzatori ad assumere 20 o 30 volte la dose normale per raggiungere le stesse sensazioni provate la prima volta. Nonostante sia sicura a livello fisico, questo composto può innescare, specie ad alti dosaggi o in soggetti predisposti, attacchi di panico e senso di estrema ansia comunemente definiti ‘bad trip’ mentre la sua capacità di di innescare patologie psichiatriche latenti (in particolare la schizofrenia) è oggetto di discussione: uno studio del 1971 (di Malleson et al.) non ha riscontrato casi di psicosi tra persone che non fossero predisposte, mentre la presenza pregressa di disturbi psichiatrici può favorire i ‘bad trip’ e l’insorgenza di psicosi. Secondo uno studio effettuato nel 2013 dall’Università di Trondheim su un campione di 130 mila persone (uno dei più ampi in merito), gli psichedelici non costituiscono un fattore indipendente di rischio per la salute mentale. Tuttavia, secondo altri studi, sembra che l’LSD possa contribuire all’insorgenza di psicosi acute in persone precedentemente sane, con un rischio ancora maggiore nei pazienti con una storia familiare di schizofrenia. Certi studi sembrano quindi suggerire la presenza di correlazione tra uso di LSD e manifestazione di schizofrenia, una patologia della quale Colin potrebbe soffrire senza saperlo.

LSD
Struttura 2D e 3D della molecola di LSD

La schizofrenia paranoide

La schizofrenia paranoide è un disturbo mentale caratterizzato dalla manifestazione rilevante di deliri ed allucinazioni uditive. In pratica, la persona che ne è affetta perde il contatto con la realtà che la circonda e risulta irragionevolmente sospettosa o diffidente nei confronti degli altri, in un contesto di funzioni cognitive preservate o minimamente ridotte. Il soggetto potrebbe quindi manifestare deliri e allucinazioni (per lo più uditive). Molte volte le persone possono credere di essere seguite, avvelenate, sfruttate, infettate, spiate, ingannate oppure ostacolate nel perseguimento di obiettivi a lungo termine, hanno la percezione che niente avvenga per caso e tutto ciò che succede ha una logica in relazione alla loro vita.  Si collocano quindi in un mondo da loro ritenuto ostile. Tra le allucinazioni uditive, i soggetti posso affermanre di sentire delle voci, senza riuscire però a specificare da dove provengano.

Correlando questi sintomi a Colin si possono trovare innumerevoli somiglianze: in primis lui esplicita alcuni suoi pensieri deliranti spiegando a Stefan:”i flashback sono inviti a tornare indietro nel tempo per fare scelte diverse, prendi una decisione e credi di essere tu a farlo, ma non è cosi, è lo spirito li fuori connesso con il nostro mondo che decide cosa facciamo e noi dobbiamo soltanto assecondarlo“, “gli specchi ti fanno viaggiare nel tempo“, “il governo controlla le persone, le paga perché fingano di essere tuoi parenti, e mette la droga nel tuo cibo, e ti riprende“. Dalle precedenti frasi si può quindi notare come Colin si senta seguito, avvelenato, spiato, ingannato e ostacolato; manifestando cosi 5 sintomi dei 7 precedentemente citati . Continuando a guardare l’episodio assistiamo a Colin che, dopo aver parlato di PacMan, spiega a Stefan come il mondo sia:”tutto un codice, perché se ascolti bene riesci a sentire i numeri… Un programma cosmico che detta dove puoi, e dove non puoi andare“, senza ovviamente specificare da chi o da dove provengano questi suoni, confermando cosi anche un altro sintomo della schizofrenia paranoide, ossia le allucinazioni uditive.

La scena del suicidio di Colin

Perché possiamo far suicidare Colin?

Rimangono ancora alcune domande per capire come mai si possa arrivare alla scena del suicidio: Perché Colin dovrebbe proporre un atto del genere? Perché è possibile scegliere di far saltare sia Stefan che Colin? Tutto ciò è causato dal solo abuso di droghe, o perché Colin sembra essere affetto da schizofrenia? La prima opzione viene spiegata direttamente nella scena sul terrazzo, quando Colin propone il gesto per mostrare a Stefan la veridicità delle sue teorie, ed essendo entrambi sotto effetto di LSD sono quindi capaci di spingersi oltre i propri limiti, e saltare basandosi solo su delle teorie.

L’epilogo deriva però da due situazioni diverse per i due soggetti, collegate entrambe dall’uso di droghe. Nel caso di Colin infatti si può ritenere che, per via dello stato di coscienza alterato, si sia manifestata la sua schizofrenia, ritrovandosi in una situazione mentale altamente instabile che potrebbe averlo portato a compiere il gesto estremo. Stefan invece, pur non risultando psicotico, potrebbe essere stato portato al suicidio a causa dei suoi problemi familiari e della sua situazione emarginata nella società, le quali aumenterebbero la fiducia che lui sembra riporre nelle parole dell’amico.

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