Il derby destra-sinistra negli anni di piombo raccontato dalla storia e da Gaber

Gli anni Settanta e Ottanta sono difficili da comprendere e spiegare, ma Gaber ci aiuta con una bellissima canzone.

Pare lontano da noi, ma fino a poco tempo fa ci si schierava fortemente in politica, sopratutto i giovani. Si era di destra o di sinistra nel modo di vestirsi, di essere, nelle proprie abitudini, nei luoghi frequentati. C’era paura, confusione, rabbia, quindi i ragazzi si sono mossi dando vita ad un fantastico derby durato vent’anni.

Che confusione!

Li posso quasi sentire. Mi immagino lì vicino a loro. Comunicano via radio e con incessanti distribuzioni di volantini e manifesti. Sono i giovani che fanno politica. Un’utopia al giorno d’oggi. Ma cosa è successo? Cosa ha portato migliaia di ragazzi a “scendere in campo” e schierarsi per l’una o per l’altra fazione?

Semplicemente il caos. Gli anni ’70 iniziano, come risaputo, con le proteste del biennio 1968-69, che vide come protagonisti giovani, operai e donne. A tutto ciò si aggiungono due grandi crisi: quella economica e quella politica. A noi italiani piace soffrire. La bassa innovazione tecnologica e la scarsità di investimenti mostrano la debolezza dell’economia, a cui sommare aumento dell’inflazione e crisi petrolifera del 1973. Sul fronte politico sono anni durissimi, come dimostra il fatto che dal 1968 al 1970 ci sono stati 4 governi ( 1 di Leone e 3 di Rumor), e addirittura 12 dal 1970 al 1980 (Colombo, Andreotti (5), Rumor (2), Moro (2), Cossiga (2)). Nessun partito ha la forza per poter governare serenamente il paese, e questo causa sfiducia nei giovani, che pertanto scelgono di essere protagonisti.

Questo ha significato due cose: una positiva ed una negativa. La conseguenza buona è stata l’aumento dell’interesse dei ragazzi nei confronti della vita pubblica. Si impegnano in prima persona, perché hanno davvero voglia di far sapere quello che pensano. Dall’altra parte però si è verificata un’eccessiva estremizzazione dell’ideologia, come dimostrano gli attentati messi in atto da gruppi di sinistra e di destra.

Li si definiscono Terrorismo Rosso ( di sinistra) e Terrorismo Nero ( di destra). Il primo è di ispirazione marxista-leninista, vuole rovesciare lo Stato e dare inizio alla rivoluzione, e per farlo mira a singoli individui di spicco, ovvero magistrati, poliziotti, politici ( emblematico fu il caso Moro del 16 marzo 1978). Il secondo si ispira al fascismo, e considera lo Stato democratico un’organismo corrotto e incapace di contrastare le rivolte degli avversari. Progettano più in grande piazzando bombe in piazze e stazioni ( ad esempio Piazza Fontana, Milano, o la stazione di Bologna).

Insomma, in questa situazione caotica si decide di schierarsi più o meno ai poli della variegata ideologia politica italiana.

Giorgio Gaber, autore di “Destra-Sinistra”

Destra e Sinistra, un derby

I ragazzi non avevano certo facile accesso alle televisioni o ai grandi organi di informazione. Come facevano allora a far capire alla gente che stavano di là piuttosto che di qua?

Influenzano quello che vedono e toccano con mano: vestiti, scuola, casa, tempo libero. Ecco allora che un ventenne con blue jeans, eskimo e capelli lunghi era quasi certamente di sinistra. Se frequentava un liceo classico forse era di destra, mentre se andava ad un tecnico o professionale poteva essere di sinistra. Era davvero un derby, con due grandi tifoserie che si attaccavano e si creavano la propria cultura.

Lo spiega molto bene un celebre cantautore come Giorgio Gaber, che nel 1994 scrive “Destra-Sinistra“. Nel testo l’autore milanese identifica caratteristiche dell’uno e dell’altro schieramento, ovviamente con ironia. Ecco allora che tipico di sinistra è fare la doccia, mangiare il minestrone, guardare film noiosi e indossare i collant, mentre è di destra fare il bagno nella vasca, mangiare una minestrina, guardare film moderni e indossare i reggicalze.

Un pacchetto di Malboro è di destra, di contrabbando è di sinistra‘, ‘Se la cioccolata svizzera è di destra, la Nutella è ancora di sinistra‘, e così via fino ad etichettare il culatello e la mortadella, la piscina e il mare, il papa e il demonio, la donna emancipata e riservata. Ci si trovano nascoste verità e versi simpatici, realtà vissute e fatti assurdi. Ma era così.

Nel testo Gaber si chiede spesso cosa sia la sinistra e cosa la destra. Percepisce il cambiamento epocale dell’ideologia; nasce a fine Ottocento, basata su un concetto: conservare o progredire. Diventa poi cattolici/moderati/liberali contro comunisti. Negli anni ’70-’80 si trasforma in qualcosa di più “popolare”, di più vicino alla gente comune, fino a sparire in una landa desolata e buia, dove siamo oggi.

Cosa rimane a noi

Certamente a nonni e genitori rimangono ricordi di spensierata gioventù, avendo vissuto o no questa avventura che ho provato a raccontarvi. Noi tutti oggi viviamo nell’epoca post-ideologica, dove ci è difficile capire cosa significa liberale, socialista, riformista e tutti gli altri termini che i politici sono soliti snocciolare davanti alle telecamere. Per gli appassionati e gli adulti è pura poesia, ma per i giovani, sinceramente un po’ sfaticati in questo ambito, è arabo.

Non vivendo la politica in prima persona, come è sempre stato, ci si allontana dall’argomento lasciandolo come qualcosa da trattare quando si saranno compiuti trent’anni. Ci si limita a dire che deputati e senatori sono corrotti, falsi, legati al proprio interesse, come se li conoscessimo uno ad uno. E’ un brutto vizio ereditato forse da qualche parente, o un velo di superbia. Eppure è così semplice informarsi e comprendere il meccanismo governativo, ma si è deciso, non so perché, di sedersi ad aspettare che loro vengano da noi. E per di più quando questi provano ad avvicinarsi, con tentativi più o meno riusciti, sputiamo loro addosso sentenze e critiche, forse siamo tutti Presidenti della Repubblica.

L’ideologia c’è, per il semplice fatto che è la base della politica, ne è la definizione. Sta poi alla gente comprenderla o meno, studiarla, leggerla, approvarla o meno.

 

***Di seguito c’è il teso della canzone***

Tutti noi ce la prendiamo con la storia
Ma io dico che la colpa è nostra
È evidente che la gente è poco seria
Quando parla di sinistra o destra.
Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…
Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…
Fare il bagno nella vasca è di destra
Far la doccia invece è di sinistra
Un pacchetto di Marlboro è di destra
Di contrabbando è di sinistra.
Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…
Una bella minestrina è di destra
Il minestrone è sempre di sinistra
Tutti i films che fanno oggi son di destra
Se annoiano son di sinistra.
Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…
Le scarpette da ginnastica o da tennis
Hanno ancora un gusto un po’ di destra
Ma portarle tutte sporche e un po’ slacciate
È da scemi più che di sinistra.
Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…
I blue-jeans che sono un segno di sinistra
Con la giacca vanno verso destra
Il concerto nello stadio è di sinistra
I prezzi sono un po’ di destra.
Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…
I collant son quasi sempre di sinistra
Il reggicalze è più che mai di destra
La pisciata in compagnia è di sinistra
Il cesso è sempre in fondo a destra.
Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…
La piscina bella azzurra e trasparente
È evidente che sia un po’ di destra
Mentre i fiumi, tutti i laghi e anche il mare
Sono di merda più che sinistra.
Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…
L’ideologia, l’ideologia
Malgrado tutto credo ancora che ci sia
È la passione, l’ossessione
Della tua diversità
Che al momento dove è andata non si sa
Dove non si sa, dove non si sa.
Io direi che il culatello è di destra
La mortadella è di sinistra
Se la cioccolata svizzera è di destra
La Nutella è ancora di sinistra.
Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…
Il pensiero liberale è di destra
Ora è buono anche per la sinistra
Non si sa se la fortuna sia di destra
La sfiga è sempre di sinistra.
Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…
Il saluto vigoroso a pugno chiuso
È un antico gesto di sinistra
Quello un po’ degli anni ’20, un po’ romano
È da stronzi oltre che di destra.
Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…
L’ideologia, l’ideologia
Malgrado tutto credo ancora che ci sia
È il continuare ad affermare
Un pensiero e il suo perché
Con la scusa di un contrasto che non c’è
Se c’è chissà dov’è, se c’é chissà dov’é.
Tutto il vecchio moralismo è di sinistra
La mancanza di morale è a destra
Anche il Papa ultimamente
È un po’ a sinistra
È il demonio che ora è andato a destra.
Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…
La risposta delle masse è di sinistra
Con un lieve cedimento a destra
Son sicuro che il bastardo è di sinistra
Il figlio di puttana è di destra.
Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…
Una donna emancipata è di sinistra
Riservata è già un po’ più di destra
Ma un figone resta sempre un’attrazione
Che va bene per sinistra e destra.
Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…

2 commenti su “Il derby destra-sinistra negli anni di piombo raccontato dalla storia e da Gaber”

  1. La struttura dell’articolo mi sembra sbagliata. Che collegamento tra gli anni ’70 e Destra e Sinistra di Gaber? Non mi sembra abbia questo rapporto privilegiato con quel periodo, più de “la locomotiva” di Guccini, o del grande film “buongiorno notte” di Bellocchio. Anche “una storia sbagliata” di de André, per quanto colga un aspetto secondario, racconta meglio il clima degli anni settanta. Persino canzoni successive come “la terra dei cachi” mi sembrano più adatte al tema storico trattato (“non rechiamoci al caffè, c’è un commando che ci aspetta per assassinati un po’”) . E sono esempi che mi sono venuti così, in cinque minuti. Un articolo che ho letto di recente è pieno di riferimenti ipertestuali più inerenti (https://www.laletteraturaenoi.it/index.php/interpretazione-e-noi/1125-le-ragioni-della-memoria-cosa-resta-della-strage-di-piazza-fontana.html) Sono insomma tanti i riferimenti che avresti potuto fare piuttosto che questo, che alla fine con gli anni di piombo c’entra poco. Mi sembra solo che tu abbia voluto collegare forzatamente una canzone che ti piace molto a quel periodo storico, quando i nessi sono pochi e poco calzanti.

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    • Ciao. Ho scelto questa canzone perché l’anno scorso ho assistito ad una lezione tenuta da una famosa storica che, parlando degli anni di piombo, aveva fatto numerosi riferimenti al testo di Gaber. Ho perciò deciso di approfondire questo abbinamento.

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