Quando la propaganda stravolge i testi classici: i Nazisti incontrano Tacito

Un brano adattato alle esigenze del partito ha reso la Germania di Tacito una delle più grandi fonti in cui ricercare giustificazione alla teoria nazista dell’arianità della razza.  

Mappa della Germania ai tempi di Tacito

È curioso vedere come i classici, ritenuti morti e inutili dalla maggior parte della popolazione, siano però rispolverati in caso di esigenza e citati come baluardi delle proprie idee. È come se essi esercitassero un fascino proibito su di noi. Ci approcciamo ai classici nel bisogno, ma abbiamo paura di consultarli nella vita quotidiana, come se non volessimo farci insegnare troppo, come se avere costantemente a che fare con essi possa portarci a distruggere la nostra persona, invece che a edificarla. Purtroppo dunque i classici sono spesso citati, per giunta male, quando volessimo avvalorare un nostro punto di vista. Questo può portare all’adattamento forzato delle parole dei classici alle nostre. Di questo vi sono migliaia di esempi, il più famoso di tutti è quello che vorrebbe il Somnium Scipionis ciceroniano come ulteriore prova dell’esistenza del Paradiso cristiano e dell’illuminazione divina, che avrebbe ispirato l’oratore romano nella sua collocazione nei cieli dell’al di là. Un altro esempio famoso è quello riportato di seguito, in cui un brano della Germania di Tacito è stato violentato dai nazisti perché giustificasse la follia della razza ariana.

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Due brevi parole sulla Germania

La Germania fu composta da Tacito nel 98 d.C., quando l’imperatore Traiano era alle prese proprio con i Germani. L’opera ha un’impostazione etnografica ed è divisa in due parti, la prima illustra i luoghi, gli usi e le istituzioni dei Germani, la seconda passa in rassegna invece i popoli. Vi è senza dubbio un’esaltazione del popolo germanico, in relazione alla regione da loro abitata, ma tale esaltazione sottolinea maggiormente la decadenza civile e morale dei Romani.

Il passo nella Germania di Tacito

Ai capitoli 4 e 5 della Germania, Tacito descrive proprio i Germani con una celeberrima descrizione che riporterò in traduzione qui di seguito:

“Io stesso mi accosto alle opinioni di coloro che pensano che i popoli della Germania, non contaminati da nessun’altra unione con altri popoli, siano rimasti una razza a se stante e pura e simile solo a se stessa. Dove anche l’aspetto fisico, per quanto è possibile in un così grande numero di persone, è sempre lo stesso per tutti: hanno occhi truci e cerulei, chiome bionde, corpi possenti e adatti ad una grande fatica”.

Una prima ipotesi

Certo questo passo è particolare e sicuramente è strano leggere le parole di un senatore romano che esalta in tal modo le caratteristiche di un popolo, o meglio del popolo, che in quel momento era il nemico numero uno di Roma in occidente. C’è chi potrebbe affermare che questa descrizione tacitiana sia di fatto un modo per esaltare incredibilmente il popolo romano: qualora l’esercito dell’Urbe avesse vinto una battaglia, o addirittura una guerra, contro i Germani, avrebbe ricevuto maggior gloria se il popolo sconfitto fosse stato molto forte, abituato alla guerra e selvaggio. In caso contrario naturalmente Roma avrebbe vinto un popolo accondiscendente e dove sta la gloria in questo? Imporsi su un nemico possente è più glorioso che sottometterne uno arrendevole.

La posizione di Norden

Lo studioso Eduard Norden, in un’opera del 1920, sottolinea come anche un altro testo greco, dal titolo Sulle acque, le arie, i luoghi, testo ormai universalmente riconosciuto come psuedo-ippocrateo, anche se per molto tempo fu attribuito proprio al medico greco, lo scrittore usi formule molto simili a quelle tacitiane per esprimere l’autoctonia e la purezza di alcune popolazioni. Dunque se davvero esiste un formulario standard da cui i narratori antichi potevano attingere per le loro descrizioni, si perde la volontà tacitiana di esaltare il popolo germanico. Per concludere, l’esaltazione delle peculiarità caratteristiche dei Germani sono dunque dovute alla presa di coscienza del fatto che non fosse la fusione delle razze presenti in Roma, ma il logoramento morale, economico e politico ad averne causato la decadenza.

La strumentalizzazione Nazista

Contemporaneo a Norden, lo storico Steward Houston Chamberlain propone un’emendazione del testo tacitiano, così da rafforzarne la carica razzista. Avrete notato che nel brano sopra riportato ho sottolineato la locuzione “per quanto (possibile)” (in latino tamquam), poiché è proprio il cambio di locuzione che dà un senso totalmente diverso al passo di Tacito: se invece di tamquam si scrive quamquam (“benché”), il senso viene completamente invertito. Infatti quamquam specificherebbe che tutti i Germani, indipendentemente dal loro numero, hanno le stesse identiche caratteristiche fisiche. Dunque il Nazismo ha ottenuto, da questa rilettura particolare e riadattata, una giustificazione alla propaganda sulla razza ariana, ribaltando completamente il senso della frase asservita agli scopi del partito. Tacito non fa dell’aspetto fisico dei Germani una caratteristica peculiare: i Germani hanno tali caratteristiche fisiche a causa del luogo geografico che abitano e non per fattori interni che li rendano migliori degli altri popoli.

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