Ieri ed oggi si sono tenute le elezioni regionali in 8 regioni, 1000 comuni e in tutta Italia per il referendum.
Ieri ed oggi siamo stati chiamati tutte alle urne per poterci esprimere e poter dire ciò che pensiamo. Una croce simbolo di libertà di espressione e di opinione, quella X che ancora non ci è tolta e per cui anche Jean-Jacques Rousseau si è battuto delineando nel suo Contratto Sociale dove delinea il suo pensiero politico e sul governo.
L’election day e il voto
L’importanza del voto e della scelta di andare alle urne è stata fondamentale per questi risultati, il covid-19 ha rischiato di toglierci questo diritto ma alla fine siamo stati chiamati a fare il nostro dovere. Siamo stati chiamati a dire SÌ O NO al referendum e in 8 regioni a confermare e/o cambiare il presidente della regione. Due giorni in cui abbiamo avuto modo di esercitare il nostro diritto finalmente. Ognuno ha i suoi schieramenti, fa le sue scelte ma da questa tornata elettorale sicuro ne uscirà una Italia nuova. Ragazzi questo non è un articolo pro o contro qualcuno, ma un invito ad esprimerci sempre, ognuno ha i suoi ideali e il voto è il modo migliore per esprimerlo.
Il contratto sociale di Rousseau
Jean-Jacques Rousseau ha fatto della lotta politica e sociale la sua maggior battaglia sia a livello sociale sia a livello filosofico. Rousseau è il grande illuminista e riformatore della scena francese ed illuminista. Con il suo scritto Contratto Sociale lui ci illustra la sua idea di governo e soprattutto il modello su cui si dovrebbe basare la democrazia di uno stato. E il popolo come comunità deliberante caratterizzata da una precisa volontà è il depositario di tutta la sovranità. La sovranità dello stato appartiene solo al popolo non si può alienare e dividere, è lo stesso filosofo a ricordarcelo in questo aforisma: «La volontà è generale o non lo è; è quella del corpo del popolo o solamente di una parte». Al popolo è dato anche il pieno potere legislativo e qui si scontra con il suo predecessore Locke. La legge è infatti ciò che il popolo si autoimpone e anche se le leggi possono essere, anzi sono, proposte da un legislatore esterno al popolo, nessuna legge è valida senza l’esplicita ratifica da parte del Sovrano, cioè ancora una volta il popolo stesso, perché il popolo è il Sovrano dello stato.
La libertà come diritto di ogni persona
Non solo diritti e leggi, altro grande tema al centro degli scritti di Rousseau è la libertà. A libertà intesa come qualcosa che non può consistere nell’arbitrio e nelle scelte di ogni singolo cittadino dello stato, ma piuttosto nell’indipendenza e nella protezione da ogni arbitrio particolare di ogni cittadino, degno di essere chiamato libero. Il filosofo francese stesso dichiara: «L’obbedienza alla legge che ci si è prescritta è libertà.» Gli uomini sono liberi quando sottostanno alle leggi che devono essere oggettive, adatte a tutti, necessarie per il buon governo e super partes. Le leggi super partes sono quelle leggi speciali, ovvero di natura, che il popolo si è autoimposto. La vera libertà qui di consiste in questo: sottostare volontariamente a un’autorità che evita che domini la legge del più forte in società. Secondo voi Rousseau ha ragione??