Quanto detto sopra, in un quadro più ampio di crisi economica, in cui si ha difficoltà a trovare e mantenere un lavoro, diventa motivo di insoddisfazione, sconforto e tensione tra la popolazione. Emerge qui immediatamente il parallelismo con la situazione attuale dell’immigrazione in territorio italiano. Spesso abbiamo sentito, letto o visto tramite i media il nostro ministro dell’interno e vicepremier Matteo Salvini fare leva sui sentimenti negativi degli italiani, con frasi enfatiche che ripetevano come mantra gli stessi concetti, accentuando il fatto che anche gli immigrati possano voler trasferirsi in Italia per lavorare, privandoci del nostro lavoro, della nostra terra, sconvolgendo la nostra cultura. Lo sconforto indotto nella popolazione, spesso accompagnato anche da contenuti multimediali o articoli, diffusi dal fronte anti-immigrazione, che collegano gli stranieri alla criminalità e alla violenza, aumenta i sentimenti di paura e rabbia degli italiani. È esattamente ciò che Girard definisce violenza mimetica, che è anch’essa imitativa come il desiderio, e può pericolosamente e rapidamente diffondersi a catena.