Le ragioni dello ‘sciopero mondiale per il futuro’: premio Nobel a Greta Thunberg?

Dunque ci siamo, ‘domani sarà il giorno. Ma ogni giorno è il giorno’. Giovanissimi di 112 Paesi, organizzati in 1769 sedi in tutto il mondo, sono pronti per marciare per le strade delle loro città. Un’azione consapevole, un forte grido per urlare con determinazione che il cambiamento climatico è un problema serio e che provvedimenti concreti a riguardo devono diventare la priorità di tutti.

15 marzo 2019, Sciopero mondiale per il futuro, logo

Il Nobel per la Pace a Greta Thunberg

Proprio oggi, mentre giovani studenti si stavano ancora organizzando per marciare uniti nella giornata di domani, dal web è apparsa la notizia che alcuni parlamentari norvegesi, uniti nelle parole del deputato Andrè Ovstegard, hanno proposto l’attivista per l’ambiente Greta Thunberg come possibile candidata per il ricevimento del Premio Nobel per la Pace. Come previsto dal regolamento per l’assegnazione di questo premio, i parlamentari norvegesi hanno anche comunicato le ragioni della loro scelta. ‘Abbiamo indicato Greta perché la minaccia del clima è probabilmente una delle principali cause di guerre e conflitti. Il movimento di massa che lei ha innescato è un contributo molto importante per la pace’. Dopo il suo discorso al vertice sul clima in Polonia e a Davos, la sedicenne svedese è riuscita a coinvolgere giovani da tutto il mondo in una mobilitazione sempre più attiva per mettere in luce gli effetti sempre più devastanti del surriscaldamento globale. Greta non solo è stata inserita nella rivista Time tra le 25 adolescenti più influenti per il 2018, ma in occasione della Giornata internazionale della donna la scorsa settimana è stata anche nominata come una delle donne più influenti del 2019 in Svezia. Di seguito il video del suo discorso per TED, in cui ironizza sulla sua sindrome di Asperger che di certo non la lascia senza parole di fronte agli oscuri scenari che il cambiamento climatico ci pone davanti agli occhi.

Le ragioni del #FridayForFuture

Lo sciopero globale indetto per domani è finalizzato a sensibilizzare sempre più persone al cambiamento climatico. Nessun Paese sta rispettando gli accordi di Parigi per impedire che le temperature salgano di 1.5°C e lo scioglimento dei ghiacci, l’acidificazione degli oceani, la perdita di biodiversità, la pessima qualità dell’aria e i cosiddetti ‘rifugiati climatici’ sono conseguenze non più trascurabili del cambiamento climatico, sempre più preoccupanti.
La giornata di domani non sarà solo un’occasione per gli studenti di tutto il mondo, per far sentire la propria voce con l’augurio che provvedimenti concreti vengano presi al più presto, ma per chiunque senta la necessità di impedire ulteriori effetti irreversibili della crisi climatica.

Riscaldamento globale: il 2018 è stato il quarto anno più caldo mai registrato. Fonte:https://svs.gsfc.nasa.gov/13142

Le parole di Greta: un grido disincantato

‘Sono quasi alla fine del mio intervento, il momento in cui lo speaker, di solito, lancia un messaggio di speranza: pannelli solari, energia eolica, economia circolare e così via. Ma non sarà il mio caso. Ci riempiamo da 30 anni di chiacchiere e pensieri positivi. Mi dispiace, ma non funzionano. Se funzionassero, a questo punto le emissioni sarebbero diminuite. E così non è stato. E sì, abbiamo bisogno di una speranza, certamente. Ma più ancora della speranza, ci serve l’azione. Quando inizieremo ad agire, troveremo ovunque motivi per sperare. Quindi invece di affidarci alla speranza, dedichiamoci all’azione. A quel punto e solo a quel punto, avremo ragioni per sperare’.

Nel complesso 117 sono gli eventi in programma in Italia in 108 città, nelle quali in modo particolare sarà presente l’associazione ambientalista italiana Legambiente.

 

Daniel Ghirardi

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