La biochimica della felicità: come dei neurotrasmettitori influenzano le nostre capacità in una relazione.

Già nei primi anni del ‘900, C. G. Jung scriveva che l’incontro di due personalità è come il contatto di due sostanze chimiche: se c’è una qualche reazione, entrambe si trasformano. A livello cerebrale, è un po’ quello che succede quando vengono prodotte sostanze in grado di “modulare” le nostre emozioni: i neurotrasmettitori.

La rampa di lancio.

Ogni neurotrasmettitore codifica per delle sensazioni di piacere tanto intense quante sono le quantità di esso contenute nel nostro organismo. La Feniletilamina ad esempio, è normalmente presente, ma quantità superiori determinano uno stato di gratificazione (non a caso è anche presente nel cioccolato) e, assieme ad altre sostanze, il bisogno di creare legami affettivi. In buona sostanza, la Feniletilamina è il “substrato” su cui lavorano gli altri neurotrasmettitori per potenziare i propri effetti.

Il ruolo della Dopamina..

Nelle prime fasi dell’innamoramento può capitarci di trovarci l’altro di fronte e sentire aumentare la frequenza cardiaca o avere la sensazione che le mani ci stiano sudando. Questo non succede a caso: è proprio il rilascio di Dopamina che vi fa sentire questo stato di “agitazione” positiva, aumentando la motivazione e anche la pressione sanguigna, piccoli effetti collaterali dell’amore. Allo stesso modo, bisogna ringraziare la Dopamina per l’effetto euforizzante che ci dà e l’appagamento sessuale, ruolo svolto insieme alla Serotonina.

.. e quello della Serotonina.

Se la prima fase dell’amore è caratterizzata dagli aumenti di Dopamina, aumentando così la spinta che abbiamo verso l’altra persona e l’euforia nel cercarla, un ruolo fondamentale nel mantenimento del rapporto sano di coppia è dato dalla Serotonina. Infatti, questo neurotrasmettitore modula direttamente i nostri stati d’animo, aumentando la sensazione di benessere da noi percepito quando siamo in compagnia dell’altra persona. I “sospiri” che si fanno quando si è innamorati, in buona sostanza, sono solo un effetto indiretto della Serotonina. Non a caso, una diminuzione di questo neurotrasmettitore è associata alla depressione.

L’importanza dell’Ossitocina e delle Endorfine.

A complicare il quadro clinico dei “pazzi d’amore” si aggiungono questi altri due ormoni. Il primo, infatti, stimola la persona a creare dei legami affettivi, in sinergia con la Serotonina che, dal canto suo, spinge la persona a cercare contatti fisici. Ancora, l’Ossitocina favorisce l’attaccamento e sensibilizza verso i legami affettivi, non a caso è prodotto in quantità maggiori dalle mamme durante la gravidanza o durante l’orgasmo di entrambi i sessi. Le endorfine, per ultime, ma non per questo meno importanti, sono in grado di ridurre i livelli di ansia e stress e nella regolazione del sonno, migliorandone così la qualità e l’intensità.

Gli effetti dell’amore.

Si può notare che molti degli effetti descritti sono simili a quelli che sono stati evidenziati a seguito dell’assunzione di droghe leggere come hashish o marijuana. Non è un caso se molto spesso si instaura quella “dipendenza dall’altro” per cui si sente spesso dire “ho bisogno di te”, nell’accezione positiva della frase.
Perché si sa, per tutte le cose che ci fanno bene, più se ne ha, più se ne vorrebbe.
Francesco Fascia

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