Con l’avvento del 5G il MISE e Vodafone puntano ad estendere la rete ultra-veloce in tutta italia, investendo soprattutto sulla salute.

Il 5G è appena approdato nelle più grandi città di tutto il mondo, e in Italia il MISE e Vodafone si sono già alleati per sviluppare 41 progetti mirati a migliorare i servizi al cittadino, soprattutto il sistema sanitario.
La grande innovazione
Presentata sul palco del Vodafone Village di Milano con la partecipazione del chirurgo Matteo Trimarchi, del San Raffaele, l’innovazione sanitaria proposta dal 5G sembrava fantascienza. Il chirurgo sale sul palco, si siede alla scrivania, infila gli occhiali, e inizia a manovrare il puntatore laser e la pinza chirurgica. Tutto normale, se non fosse che gli strumenti si trovavano ad oltre venti chilometri dal medico, il quale è riuscito lo stesso ad eseguire un’impeccabile operazione di otorinolaringoiatria rimuovendo un polipo alle corde vocali su una laringe sintetica. Tutto ciò è reso possibile dal 5G che riesce a “ridurre” a zero la distanza tra chirurgo e strumenti grazie alla bassissima latenza della connessione ultra-veloce.
Vodafone, il MISE, e il 5G
Questo è solo uno dei 41 progetti promossi dal MISE (Ministero dello Sviluppo Economico) che prevedono lo sviluppo del 5G, in collaborazione con Vodafone, sul territorio nazionale per migliorare la vita quotidiana di tutti. In particolare questa tecnologia potrà essere applicata alle infrastrutture, ai trasporti, alla mobilità, allo sport, al benessere e appunto alla sanità. Dei 41 progetti in cantiere, 37 sono già stati avviati. Tra questi nove sono focalizzati su salute e benessere, ed è proprio su questi che si è concentrato “5G Healthcare”, l’evento organizzato al Vodafone Village l’8 Ottobre. Oltre alla chirurgia a distanza, però, occorre citare altre due iniziative in fase di sperimentazione: la telemedicina e l’ambulanza “connessa”. La prima prevede l’utilizzo di magliette speciali, dotate di sensori, per i malati cronici in maniera da poter controllare i loro parametri vitali in tempo reale, anche quando questi tornano a casa. La seconda è invece un prototipo sviluppato sull’idea di fare una prima diagnosi già durante il soccorso da parte del 118, grazie a dei particolari occhiali dotati di videocamera indossati dai soccorritori, le cui immagini vengono trasmesse tramite la rete 5G all’ospedale e alla centrale del 118.

Cos’è il 5G?
Il 5G è una tecnologia di quinta generazione per le reti mobili. Sviluppato approssimativamente negli ultimi 10 anni, il 5G è entrato in funzione in alcune tra le più grandi città mondiali nel 2018, per poi essere esteso ad altre grandi città nel 2019. Nonostante rimanga ancora una risorsa territorialmente confinata (Napoli, Roma, Milano, etc.), riesce già ad affermarsi come rivoluzione nel campo delle telecomunicazioni, promettendo grandi passi avanti verso il mondo dell'”internet delle cose” e verso la connessione tra cittadini e servizi. Le più importanti novità introdotte dal 5G sono:
- La possibilità di connettere alla rete fino a 1 milione di dispositivi per chilometro quadrato, permettendo così la connessione simultanea di qualsiasi dispositivo alla stessa rete.
- L’altissima velocità, disponibile per ogni dispositivo, con una media attuale di 100 mbps.
- Una latenza (ossia il tempo che l’informazione impiega per raggiungere il destinatario) di appena 30 ms.
Tutto ciò può portare, in seguito ad un espansione capillare sul territorio della rete 5G, un fortissimo sviluppo dei servizi sia personali che industriali. Nella vita di tutti i giorni possiamo immaginare un miglioramento dei trasporti pubblici, con la possibilità di conoscere in tempo reale la posizione precisa di ogni treno, autobus, taxi, o qualsiasi altro mezzo, sapendo inoltre orari previsti e ritardi nettamente più precisi rispetto ad oggi. Altri miglioramenti potrebbero arrivare nel mondo della guida autonoma, connettendo ogni veicolo a dispositivi stradali (semafori, strisce pedonali con sistemi di rilevazione pedoni) e ad altri veicoli (comunicando velocità e posizione reciproca) si potrebbe creare un ecosistema in cui la guida autonoma sarà più efficiente e sicura di quella umana. Anche in ambito industriale si potranno avere miglioramenti investendo in quello che viene chiamato “L’internet industriale delle cose” grazie a dispositivi creati per acquisire ed analizzare le informazioni di tutti macchinari e sistemi di un’azienda in modo da monitorarne lo stato e migliorarne l’efficienza. Ricapitolando, il 5G è un valido strumento per migliorare i servizi sanitari, i trasporti, la comunicazione tra dispositivi, macchinari e veicoli, l’automazione degli edifici privati e non, l’industria manifatturiera, l’agricoltura e, ultimo ma non per importanza, potrebbe migliorare la gestione energetica e il monitoraggio dell’ambiente mondiale.

I costi e le preoccupazioni
Questa innovazione tecnologica ha però dei costi da sostenere. Lavorando a frequenze comprese tra i 3.5 GHz e i 300 GHz, il 5G risente molto di più degli ostacoli fisici come le case, le quali schermano il passaggio del segnale. Per sostenere quindi una rete capillare, efficiente, stabile e disponibile a tutti bisogna creare un sistema di ripetitori che, dal più piccolo al più grande, amplifichino il segnale emesso dalla centrale. Per fare questo il 5G necessita di diversi tipi di celle di supporto, elencabili in ordine crescente:
- Femto celle: simili ai tipici router per la connessione fissa. Estendono il 5G all’interno delle abitazioni private o delle sedi aziendali
- Pico celle: simili alle femto celle ma leggermente più potenti. Estendono il 5G all’interno di infrastrutture pubbliche estese come centri commerciali, aeroporti, etc.
- Micro celle: ripetitori di piccole dimensioni in grado di estendere il 5G a tutte le zone all’aperto andando a coprire i punti ciechi
- Metro celle: ripetitori capaci di gestire un gran numero di connessioni. Installati all’aperto per coprire piccoli comuni o zone con un raggio di centinaia di metri
Da questa caratteristica del 5G sono nate molti dubbi nella popolazione come ad esempio la sostenibilità delle infrastrutture e gli eventuali effetti sulla salute. Nel primo caso le preoccupazioni si basano soprattutto sull’effetto “paesaggistico” che questi ripetitori avranno sulle città. Questa è una questione soggettiva: da un lato c’è chi vedrebbe questa “giungla” di ripetitori come un degrado per il paesaggio, dall’altro ci sono tutti coloro che non proverebbero tanto disgusto poiché vedrebbero tutto ciò come futuristico e positivo. Parlando invece di salute la comunità scientifica internazionale è concorde che non esistano effetti documentati per esposizioni a radiofrequenze a bassi livelli, e che quindi i limiti internazionali attuali proteggano adeguatamente la popolazione. Esistono comunque perplessità sugli effetti a lungo termine che i cellulari e i ripetitori sparsi nelle città potrebbero causare, nonostante la capacità delle infrastrutture 5G di ridurre l’inquinamento elettromagnetico limitando l’emissione delle onde in un raggio sufficiente a collegare cellulare e ripetitore (al contrario delle antenne 4G che irradiavano l’intero territorio di segnali).
Siamo quindi di fronte ad una grande rivoluzione, che porterà benefici a tutti in diversi modi, ma bisognerà stare attenti a come verrà sviluppato il progetto 5G e monitorarlo per evitare che le odierne perplessità diventino realtà.