Gino Bartali, un campione che unisce storia, società e sport con una bicicletta

Gino Bartali è l’uomo ideale per ragionare sul rapporto fra storia, società e sport.

Gino Bartali (Ponte a Ema 1914 – Firenze 2000)

Quasi come fratelli e sorelle. Storia, società e sport si sono incoraggiati e aiutati, hanno litigato e discusso, ma sanno come andare avanti.

Un uomo in bicicletta

Roubaix-Parigi, la strada per la gloria di Gino Bartali. La ventunesima tappa del Tour de France, edizione 1948. Tradizionalmente utile soltanto a far sfilare il vincitore, eccezionalmente momento storico, da almanacco. Già, perché se per Gino in Francia c’è la maglia gialla e la gloria, in Italia si respira aria di rivoluzione in ogni angolo del paese. L’attentato a Palmiro Togliatti (leader del Partito Comunista Italiano) ha scosso le folle rosse, pronte a lanciare un’istantanea rivoluzione. Ecco però che le pedalate del “Giusto fra le Nazioni” frenano gli animi rivoluzionari e uniscono il paese per festeggiare un atleta eccezionale.

Quell’appellativo, in realtà,  se lo è guadagnato cinque anni prima, grazie ad un’opera di impareggiabile coraggio. Nel 1943, il vescovo fiorentino Elia Della Costa chiese al ciclista di nascondere nel telaio della bicicletta documenti falsi per consegnarli agli ebrei in pericolo e salvarli dalla deportazione. Per circa un anno i suoi allenamenti prevedevano un tragitto fisso, Firenze-Assisi, la tappa della generosità. Il “gregario degli ebrei“, uomo di grande fede, avevo colto l’importanza del suo operato e della possibilità che aveva di salvare centinaia di vite umane.

Questo non è altro che lo sport a servizio della storia e della società, esempio di come non sia solo uno sfogo domenicale, ma un elemento principale della vita.

Uno tira l’altro

E’ altrettanto vero che la storia ha dato allo sport delle regole, delle istituzioni, delle tradizioni. Si può dire che lo abbia cresciuto, non come madre, ma come sorella maggiore. Il percorso è stato sviato da gravi imprevisti, come le guerre mondiali, che hanno determinato lo stop delle attività sportive, vera passione degli italiani sin dai primi anni del Novecento. Fra questi due episodi bisogna ricordare il ventennio fascista, periodo di grande crescita dello sport e dell’interesse per esso; usato per propaganda, lo ha trasformato in una passione per i cittadini.

Con la nascita di giornali sportivi, televisioni, radio e tanto altro, lo sport ha avuto una diffusione virale, è letteralmente entrato in casa degli italiani, cambiandone abitudini ed interessi. A un’Italia ferita mortalmente dal conflitto mondiale ha donato unità e valori, un campo nel quale sentirsi tutti fratelli, tutti avvolti calorosamente dal tricolore. La società ha risposto brillantemente innalzando gli eroi che hanno regalato emozioni con una volata, un calcio o un sorpasso. Quei brividi lungo la schiena che nessun’altra cosa può darti.

Una protesta del 1968

Una spinta dal basso

La società, già. Persone, famiglie, lavoratori, ragazzi, anziani… un mix di caratteri e vite differenti, tutte ugualmente belle. Questo fantastico ibrido ha dato un forte segno di vita nel 1968. Chi non ha mai sentito parlare delle occupazioni studentesche o delle proteste operaie?

La storia qui è stata chiaramente cambiata, ha subito un colpo duro. Si apprestavano a cambiare le usanze e le gerarchie, nascevano diritti e richieste di rispetto. I ragazzi ottenevano grandi successi a livello scolastico, costringendo i professori e il sistema a scendere dal piedistallo. I lavoratori guadagnavano ferie, paghe più dignitose e sicurezza. Le donne ottenevano qualcosa che oggi si dà per scontato, ovvero la dignità e la considerazione da parte degli uomini.

Storia, Società e Sport. Tre entità strettamente legate l’un l’altra da amore e odio, da rispetto e orgoglio. Ognuna ha contribuito, e continua a farlo oggi, a far crescere le altre. I grandi eventi sportivi hanno ancora valore unificante fra la gente, le Olimpiadi e il Giro d’Italia ospitano sempre grandi folle, tutti pronti ad entrare nel grande libro che è la storia.

 

 

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.