Focalizzarsi su ciò che è importante
Appannati da desideri passeggeri, ci dimentichiamo delle cose che possono sembrarci banali nonostante la loro grande importanza. Secondo Iddo Landau, professore di Filosofia dell’Università di Haifa in Israele, le persone cadono in errore quando credono, a volte anche con parecchia convinzione, che le loro vite siano senza scopi e prive di significato. Questo, appunto, perchè non sono in grado di riconoscere l’oro in mezzo alla sabbia e si focalizzano eccessivamente su ciò che credono manchi nella loro esistenza. Molte persone che descrivono la propria vita come “senza scopi” nemmeno conoscono realmente il significato della parola. L’ha notato proprio il professore quando, parlando dell’argomento con individui che affermavano ciò, questi ultimi non gli ponevano domande pertinenti per cercare di migliorare la loro opinione o intraprendere azioni volte a migliorare la propria situazione.
Differenti punti di vista
Il significato della vita è inteso in diversi modi da persone diverse e, sopratutto, cambia nel corso della storia al pari dell’evolvere dello stile di vita dell’essere umano. Nel diciannovesimo secolo per esempio, fu Nietzsche a presentare una rivoluzionaria idea del significato della vita. Anzi, non la presentò. Infatti secondo il filosofo tedesco la domanda “qual è il significato della vita?” a prescindere, non ha senso. Questo perchè non siamo in grado, in quanto esistiamo, di poter capirne l’importanza e il senso. Ovviamente, uscire dal nostro processo di esistenza per capirlo e poi rientrarci per divulgarlo non avrebbe alcun senso. Quindi, meglio mettersi l’anima in pace. Non la pensano così però altri filosofi, anche contemporanei, tra cui Thaddeus Metz. Egli divide coloro che credono nella sua esistenza in quattro macro categorie: i credenti in Dio e dunque fedeli che uno scopo venga o verrà dato da esso. Chi crede nella propria anima conscia del fatto che una volta defunto il corpo, questa parte di noi continuerà a vivere dando solo allora significato alla propria vita. E infine le ultime due categorie che sono la scomposizione dei naturalisti cioè “oggettivisti” e “soggettivisti” la cui ricerca del significato avviene nel mondo fisico dettato dalla scienza. I primi sostengono verità assolute che diano degli scopi come la creatività, la virtù o una vita mortale mentre i soggettivisti hanno una visione molto più ampia fedeli del fatto che i significati possano avere infinite fonti e possano dipendere dal luogo in cui ci troviamo, tutto sta nella nostra mente e a cosa vogliamo dare significato o meno.
Il significato come equazione
Interessante è la similitudine che Landau dà al valore del significato. Esso può infatti essere visto come un’equazione dove l’addizione o la sottrazione di elementi costituisce più o meno significato come risultato. Descrivere la propria vita come insoddisfacente, priva di scopi e senza senso può essere indice di mancati obiettivi o sogni nella vita. Se in questa equazione sottraiamo i sogni, le speranze e le soddisfazioni non raggiunte per vari motivi, che tolgono significato, possiamo proporzionalmente aggiungere attività come il volontariato, viaggiare, attività creative, la costruzione o la distruzione di amicizie e molto altro che ci permette di controbilanciare e trovare un equlibrio, dunque, la felicità.
William Mongioj