The Marvelous Mrs Maisel: ecco perché Nietzsche avrebbe apprezzato la stand-up comedy

La nuova serie di Amy Sherman-Palladino è un elogio all’emancipazione femminile, ma soprattutto un viaggio nei club della New York degli anni ‘50, dove la stand-up comedy ha origine.

I comedian newyorkesi non sono semplici narratori di storie buffe, ma sono tra i primi artisti ad essere arrestati difendendo la libertà di espressione, e la maggior parte, allora come oggi, ha origini ebraiche.

Sherman

Amy Sherman-Palladino è conosciuta principalmente come ideatrice e sceneggiatrice della serie “Gilmore Girls” (in italiano “Una Mamma Per Amica”), insieme al marito Daniel Palladino.

La coppia nel 2016 ha iniziato a lavorare ad una nuova serie per Amazon: The Marvelous Mrs Maisel, la storia di Midge Maisel, una casalinga ebrea che vive a New York negli anni ‘50 e cerca di perseguire una carriera nel mondo della stand-up comedy.

In un’intervista Amy afferma di aver preso ispirazione dalle storie che suo padre raccontava degli anni in cui faceva il comico, e di averlo trasformato in una donna per la serie tv: “I turned him into a woman… a cute woman, you know! I made him adorable!”. Al padre Don Sherman (anche lui ebreo) è dedicato l’episodio finale della prima stagione.

Come già siamo stati abituati in Una Mamma Per Amica, in The Marvelous Mrs Maisel non mancano i dialoghi velocissimi e pieni di riferimenti pop che fanno sorridere per la loro perspicacia, ma se per le chiacchierone ragazze Gilmore questo era solo una caratteristica dei personaggi, in questa nuova serie la risata è la vera e propria protagonista.

Stand-up comedy

Originariamente questo tipo di spettacolo, in cui l’artista in piedi si rivolge al pubblico eliminando la quarta parete, nasce negli Stati Uniti alla fine del XIX secolo, quando le commedie leggere iniziano a diventare racconti monologici di storie buffe e divertenti. Solo nel XX secolo, però, inizia a prendere veramente piede: educatamente tra i presentatori televisivi e più volgarmente nei night club newyorkesi. In questi anni tra i personaggi più interessanti e controversi si trova Lenny Bruce (presente nella serie e interpretato dall’attore Luke Kirby) arrestato numerose volte per oscenità a causa dei numerosi riferimenti considerati volgari. Molti furono nel corso degli anni gli artisti influenti che firmarono petizioni a suo favore: Woody Allen e Allen Ginsberg (entrambi di famiglia ebraica), Elizabeth Taylor, Bob Dylan – che gli dedicò anche una canzone dopo la sua prematura morte – e più tardi Robin Williams, i quali cercarono di difendere il suo linguaggio che consideravano un mezzo per sfidare l’ipocrisia della cultura dominante.

https://www.youtube.com/watch?v=3FcL5TGONAo

La maggior parte dei comici americani aveva origini ebraiche, Lenny Bruce compreso. Si tende a trovare l’origine di questa predisposizione nel particolare approccio allo studio del Talmud: gli studi religiosi ebraici, infatti, tendono ad affrontare i dilemmi morali analizzandoli da diverse prospettive. Al contrario di altre religioni monoteiste, la religione ebraica non si affida ad un’autorità quali per esempio il Dalai Lama o il Papa per buddhismo e cristianesimo: l’ebraismo non ha una posizione ufficiale o una verità imposta, al contrario permette una pluralità di interpretazioni e di punti di vista.

Luke Kirby e Lenny Bruce

Ci comprendiamo ancora appieno?

Nietzsche nell’aforisma 213 de “Il viandante e la sua ombra” racconta il dialogo tra Pirrone di Elide, iniziatore dello scetticismo pirroniano, e un vecchio saggio. Il vecchio fa notare allo scettico quanto la sua filosofia sia contradditoria: come si può insegnare a dubitare di ogni cosa? Se qualcuno ascoltando uno scettico elogiare lo scetticismo si trova in accordo con lui e persegue la sua filosofia è comunque partito da un atto di fiducia, non di diffidenza.

Lo scambio di battute tra i due è rapido e fa sorridere:

Vecchio: Amico! Amico! Le tue parole sono quelle di un fanatico!

Pirrone: Hai ragione! Sarò diffidente verso tutte le parole.

Vecchio: Allora dovrai tacere.

Ma Pirrone, proprio come i personaggi creati da Amy Sherman-Palladino, o Lenny Bruce dopo un arresto, non smette di parlare e continua a complicare il dialogo, quasi cercando di confondere il suo interlocutore:

Pirrone: Dirò agli uomini che devo tacere e che essi devono diffidare del mio silenzio.

Vecchio: Ti ritiri dunque dalla tua impresa?

Pirrone: Al contrario – mi hai or ora mostrato la porta per la quale devo passare.

Vecchio: Io non so – ci comprendiamo ancora appieno?

Pirrone: Probabilmente no.

Vecchio: Purchè tu comprenda appieno te stesso!

Pirrone si gira e ride.

La risata per Nietzsche rappresenta l’acquisita coscienza della relatività dei valori. L’uomo capace di ridere capisce di far parte di una costruzione sociale, una morale storica fondata su determinati valori che capisce essere arbitrari. In questo modo il riso salva dalla disperazione e porta al nichilismo attivo: uno stato in cui si è coscienti dell’insensatezza dell’esistenza, ma contemporaneamente non ci si dispera.

Il superuomo non teme l’assurdità della vita, ma al contrario la abbraccia, indossa la sua finitezza, sale sul palco leggero e sicuro di sé. Non ha assolutamente nulla da perdere, quindi dice la sua battuta, scherzando dell’ultima assurdità che gli è capitata e in silenzio ascolta le risate del pubblico.

Vecchio: Oh amico! Tacere e ridere – è ora questa tutta la tua filosofia?

Pirrone: Non sarebbe la più cattiva.

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