Scetticismo sull’allunaggio: cosa spinge a divenire complottisti

Negli ultimi tempi si è parlato molto delle teorie dette del complotto. Di queste fa parte anche la credenza, che poco a poco si sta espandendo, sulla forma piatta della Terra, la più citata, ma non l’unica. Un’altra non da meno riguarda la teoria del complotto lunare. Ma cosa spinge le persone a dare fede, una fede cieca, a queste teorie?

La teoria del complotto lunare: di cosa si tratta

Secondo alcuni, l’uomo non è mai arrivato sulla Luna. Tutte le immagini che oggi possiamo vedere, che nel 1969 hanno fatto sognare miliardi di persone, sarebbero in realtà un falso della NASA con l’ausilio degli Stati Uniti. La teoria appare per la prima volta nel 1976 con l’uscita del libro Non siamo mai andati sulla luna di Bill Kaysing e Rendy Reid, affermando che all’epoca la tecnologia non era abbastanza avanzata da permettere l’allunaggio. Il governo a stelle e strisce, insieme alla NASA, avrebbe affidato il compito di girare i filmati proprio a uno dei registi più famosi della storia del cinema, maestro del perfezionismo e della simbologia: Stanley Kubrick. Le prove della veridicità dell’allunaggio sono molteplici, come per esempio la prova schiacciante di più di 400.000 persone partecipanti all’evento stesso.

Fonte: www.badastronomy.com

Cosa spinge gli uomini a credere alle teorie del complotto

Oggi circa il 64% degli americani crede all’esistenza di complotti, in Svezia il 52%, in Ungheria l’85%, valore più alto registrato. Uno dei pochissimi studi relativi al motivo che spinge le persone a diventare complottiste l’hanno effettuato due psichiatri britannici. Daniel Freeman e Richard P. Bental, hanno esaminato i tratti comuni di coloro che scelgono di avvicinarsi a una di queste teorie. In un campione di 5600 individui statunitensi hanno individuato uno dei tratti comuni: essere maschi e single, prettamente provenienti da un ceto sociale basso. I ricercatori hanno visto che questi tendono a soffrire, sopra la media, di disturbi d’ansia, deficit dell’attenzione e a fare abuso di alcol e droghe.


Nel Regno Unito le popolari teorie cospiratorie hanno pochi sostenitori: il 10% è sicuro del fatto che tengano nascosti gli effetti dannosi dei vaccini, l’8% che l’umanità sia già entrata in contatto con civiltà extraterrestri, il 4% ritiene che l’AIDS sia stata creata e diffusa intenzionalmente e il 2% crede che l’olocausto non sia mai avvenuto.

Insomma, situazioni che contribuiscono ad avere una bassa autostima. Inoltre hanno evidenziato una fascia che sostiene di non avere nessuno a cui affidarsi in momenti di difficoltà e che non avevano vissuto un’infanzia allegra. Secondo i due psichiatri la bassa autostima e la marginalizzazione fanno crescere una sfiducia nei confronti delle autorità: essi iniziano a rifiutare le convinzioni sociali in quanto precedentemente rifiutati dalla stessa società.

L’effetto consolotario di abbracciare le teorie del complotto

Per questi individui la condivisione di queste credenze è una mentalità che porta i suoi benefici. Lo psichiatra Freeman spiega infatti: Al posto dell’ansia e dell’incertezza, siamo infusi da quella che sembra conoscenza. La nostra autostima ferita riceve un’iniezione di fiducia, perché abbiamo l’impressione di fare parte di una piccola minoranza che sa quello che sta succedendo veramente. E grazie all’internet possiamo connetterci con altre anime simili a noi e tutto d’un tratto ci sentiamo parte di una comunità

Secondo alcuni le forze maggiori che ci nascondo la verità fanno parte del gruppo degli “Illuminati”

Tornando all’allunaggio, che ci crediate o no, è stato un evento che ha tenuto miliardi di persone con il naso all’insù. Grazie alle foto delle impronte degli astronauti ancora oggi molti fra bambini e adulti sognano un giorno di vedere la Luna dal vivo ed emozionarsi. Nonostante i molti miscredenti, è difficile riuscire a rifiutare tutto ciò che ci lascia sognare e sperare, che sia andarci, che sia sentirsi accanto a persone lontane. 

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