La guerra dell’eurozona con le premesse di Nietzsche: la nascita della finanza

Come siamo arrivati a combattere tra popoli che si dicono “comunità” proprio in un momento così tragico per la nostra storia?

Con questa riflessione partendo dal pensiero di Nietzsche intendiamo ripercorrere il percorso umano dal rapporto con Dio alla nascita della tecnica finanziaria.

Nietzsche e la morte di Dio

“Non ci sono più i valori, questo è il problema”. Quante volte abbiamo sentito due anziane signore che appollaiate sulla panchina di un parco pubblico proferivano questa sentenza sui tempi che corrono? Forse le due signore hanno ragione, non ci sono più i valori, eppure direi che per dare una premessa sensata al nostro discorso è bene dire “Non ci sono più i valori di una volta”. Per spiegarci la vera differenza tra le due inferenze ci pensa Friedrich Nietzsche, ma andiamo per gradi.

“Dio è morto” scrive il filosofo tedesco in “Così parlò Zarathustra”. Ebbene cosa significa dire che Dio è morto? Sicuramente non intendeva dire che Dio non esiste perchè, al di là delle digressioni sul concetto di verità, molto semplicemente chi non esiste non può morire. Con questa frase epocale Nietzsche ci rimanda ad uno sguardo al passato, a quel passato molto lontano in cui tutta la realtà immanente era permeata dall’idea di Dio in ogni suo ambito, dalla filosofia alla letteratura, dall’arte pittorica alla politica, tutto era nel segno di Dio. Con il passare dei secoli questo rivestimento si è andato via via sempre più dissolvendosi, fino ad arrivare ai giorni nostri in cui “Dio” è una categoria pressochè irrilevante per leggere le reali trame che fondano il nostro mondo. Ecco che l’onnipotente Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe, l’essere temuto dell’alto dei cieli, prima si è schiantato sulla terra incarnandosi come una cometa incandescente di forza rivoluzionaria poi è diventato una creatura da laboratorio per essere studiato sui banchi della teologia e infine è finito sotto terra.
Il tempo, anche se ciclico per rimanere in tema, passa e man mano che i secoli scorrono ogni Dio conosce la sua alba, mezzogiorno e tramonto. Per tornare con occhi nuovi al discorso delle due signore anziane diciamo che ad attraversare questo percorso di vita biologica non è solo ogni Dio ma anche ogni sistema di valori. Questi sistemi possono essere letti come emanazioni del Dio stesso che si specifica nella morale o come regole funzionali alla convivenza civile di una data comunità riferite ad un sottostrato culturale. In entrambi i casi dobbiamo rinunciare alla concezione dei valori come modelli fissi, abitanti dell’immutabile mondo delle idee. I valori sono di carne e ossa, possiamo definirli “coefficienti sociali” ai quali fare riferimento per indagare le strutture quanto i loro mutamenti. Con queste premesse fondamentali andiamo ora ad osservare come l’essere umano si è interfacciato con queste trasformazioni da lui stesso generate, in fondo il solito pseudosolipsistico dilemma dell’uomo che gioca con la propria immagine oggettivata.

La nascita di nuove divinità

Con la morte di Dio l’uomo si ritrovò, per così dire, campo libero, non più circondato dal creato della Genesi bensì da una natura misteriosa da disvelare e controllare con gli strumenti propri dell’analisi, ecco che nacque la scienza moderna, ecco che nacque il metodo scientifico. Questo mutamento di paradigma non causò un semplice cambiamento di pratiche ma una radicale metamorfosi di atteggiamento conoscitivo, l’uomo iniziò a sorvolare la realtà. Era nato un nuovo Dio, il Dio scienza, il nuovo faro attraverso cui era possibile leggere ogni ambito del nuovo tempo, il libro universale dove mappare ogni conoscenza con idee chiare e distinte.

Ma ahimè, mai amante fu così maligno con la propria sposa, mai dolore fu più grande nel cuore di donna natura quando scoprì che il suo amato uomo la volle scoprire dalle vesti e conoscere nel profondo non per amore bensì per volontà di possesso. Passarono gli anni e l’atteggiamento dell’uomo verso la sua donna natura divenne sempre più aggressivo; proprio quella donna che fece morire suo padre (Dio) in un letto solitario per amore del suo uomo, si ritrovò con dolorose catene ai polsi. L’uomo aveva bisogno di oltrepassare i limiti conoscitivi e affermare con decisione il proprio possesso, ecco che il Dio scienza morì per far spazio al Dio tecnica. Fin dall’antichità queste due sfere, natura e tecnica, hanno convissuto con delicatezza e direzioni parallele fin quando la tecnica non si è evoluta agli occhi dell’uomo da mezzo per conoscere a mezzo per controllare e sfruttare.

Quando l’uomo fece diventare moglie la sua amante segreta tecnica prese la scelta corretta secondo voi? Si, la natura aveva i suoi difetti, quando matrigna, quando madre, quando indifferente ma la tecnica celava un tradimento mai visto prima. Ogni giorno donna tecnica pretendeva dal suo uomo un nuovo vestito, quando tecnologico, quando bellico, quando artigianale fin quando non arrivò l’occasione delle nozze d’argento. Per una ricorrenza così speciale l’uomo doveva regalare a donna tecnica un vestito millenario così scavò nel passato per trovare un abito più unico che raro. Cercando e cercando trovò una categoria di vestiti che faceva proprio al caso suo ma non fu soddisfatto fin quando non arrivò ad ammirare le grandi maestrie della Firenze del cinquecento. Il grande giorno arrivò, cenetta romantica, passeggiata lungo il canale, camera d’albergo e infine il momento del regalo, proprio quello che donna tecnica aspettava. Ecco che da una grande scatola firmata uscì il vestito dell’economia. Donna tecnica rimase senza parola, ringraziò animatamente il suo uomo, era proprio quello che voleva, se lo mise subito e iniziò ad ammirarsi allo specchio.

Da quel momento donna tecnica non smise più di guardarsi allo specchio tanto si vedeva bella con il vestito economico. Ecco che arrivò il momento della grande ribellione, ecco che donna tecnica non volle più essere nemmeno mezzo di controllo e manipolazione, non più, donna tecnica voleva diventare il solo e unico fine. Tutto cambiò, c’era solo da fare tecnica per la tecnica stessa e in economia tutto ciò diventò mostruoso. Eppure il vero mostro nacque quando arrivò il primo figlio partorito dalla tecnica all’apice del suo potere e ormai l’unico fine incontrastato, nacque la finanza.

Con la finanza nacque il Dio più potente mai visto, dai genitori prese l’eredità di unico fine della tecnica e la capacità di leggere il tempo dell’uomo, premesse genetiche importanti ma il Dio finanza non si limitò a perpetuare la tradizione dei predecessori, il Dio finanza creò un suo mondo completamente trascendente al mondo umano. Proprio come l’uomo secoli prima iniziò a sorvolare la natura, così la finanza iniziò a sorvolare il mondo dell’uomo. Non contavano più i beni e i loro valori reali, contava solo la percezione che si doveva avere di questi, ecco che piano piano la finanza decretò il suo sistema di valori, le sue regole, la sua morale, le nuove linee guida di tutta l’esistenza, così virtuali e così autoconservative. Con questa pseudofavoletta tra il fattuale e il simbolico non ci siamo spiegati abbastanza bene? Andiamo ad osservare gli attuali conflitti nell’eurozona in piena emergenza coronavirus e direi che parlano da soli.

La guerra nell’eurozona durante il Coronavirus

Prima di affrontare l’ennesima vergogna del momento andiamo a inquadrare bene la situazione senza giri di parole. Fattualmente parlando l’Italia è stato il paese che più di tutti ha preso sul serio l’emergenza Coronavirus. Nonostante i suoi errori non c’è dubbio che l’atteggiamento italiano non abbia paragoni rispetto all’arroganza e all’imprudenza estera, eppure proprio l’Italia è stato il paese in proporzione più duramente colpito dal virus. L’Italia già da settimane, quando era ancora “un problema solo suo” si trova ad affrontare una quotidiana strage di vite e una crisi economica che l’ha messa in ginocchio. Quali sono stati i prontissimi aiuti dei “fratelli” europei? Mascherine fermate alle frontiere, una Lagarde che fa perdere diciassette punti percentuale alla borsa di Milano dopo aver detto che non sarà compito loro bloccare lo spread, un comportamento ostile verso il nostro export, proprio mentre la nostra produzione e domanda interna cala a picco, la possibilità di accedere al Mes con tutte le condizioni di strozzinaggio vigenti in una situazione di normalità. Dopo tutto questo adesso l’Italia si trova anche a dover intraprendere una guerra interna all’eurozona e causata dai paesi del nord che si oppongono ai coronabond, che osteggiano l’emissione di un debito comune europeo per ridurre l’impatto economico che avvertiamo già ora ma che dopo potrebbe portarci alla miseria vera e propria. “Solo slogan” abbaia la Von der Leyen. “Come farsi scappare l’occasione di saccheggiare ulteriormente gli stati più deboli? Penseranno nella cancelleria tedesca.

Ecco che il percorso ideologico affrontato come premessa ci permette di comprendere le ragioni di questa situazione demoniaca. Per capire nello specifico come queste catene finanziarie si sono strette al nostro collo tramite cessioni di sovranità, perdita della moneta nazionale, organismi sovranazionali vari e privatizzazione della banca d’Italia vi rimando ad ascoltare le voci di Armando Siri, Paolo Barnard, Alberto Bagnai, Antonio Maria Rinaldi, Luciano Barra Caracciolo, Paolo Savona, Nino Galloni, Claudio Borghi, Claudio Messora.

Concludiamo questa riflessione osservandola dall’alto e notando che tutta questa storia è leggibile intendendola come un complesso edipico universale con le stesse dinamiche del complesso edipico particolare per come ci viene presentato nella psicanalisi freudiana. L’uomo ha iniziato ad imitare il padre Dio per il desiderio di portarsi a letto la natura madre, in seguito ha commesso il parricidio. Ricordiamoci eppure che il tempo è ciclico e infatti, come detto prima, l’uomo generò il figlio finanza che a sua volta uccide il padre uomo proprio come suo padre fece con suo nonno Dio.

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