Guerra in Afghanistan: è possibile la pace? Le risposte di Kant ed Hegel

Il conflitto

La guerra in Afghanistan è un conflitto che dura da 17 anni, definito per questo motivo “The long war”. I talebani sono saliti al potere nel 1996, dopo una guerra durata dieci anni contro gli invasori sovietici e dopo sette anni di guerra civile. L’invasione dell’Afghanistan compiuta dagli Stati Uniti nell’ottobre 2001 è stata sempre spiegata come reazione agli attentati alle due torri dell’11 settembre 2001. Il paese è stato preso di mira perché i talebani avevano permesso a Osama Bin Laden e al suo gruppo di estremisti di creare una base in Afghanistan. Si è dato per scontato che gli stessi taliban fossero coinvolti nei terribili attentati di New York e Washington. Dopo 17 anni, il funzionario statunitense incaricato delle trattative di pace in Afghanistan, Zalmay Khalizad, afferma:

“I talibani si sono impegnati, con nostra soddisfazione, a rispettare quanto necessario per evitare che l’Afghanistan possa diventare una piattaforma per terroristi o gruppi terroristici internazionali”

Kant e la pace perpetua

Secondo Kant la condizione naturale che vige tra gli Stati è una condizione di violenza ed egoismo. Il requisito essenziale affinché gli Stati possano uscire da un tale stato di guerra è:

“rinunciare, come singoli uomini, alla loro libertà selvaggia, sottomettersi a leggi coercitive pubbliche e formare così uno Stato di popoli che crescerebbe sempre di più fino ad abbracciare tutti i popoli della terra”

Gli Stati quindi sono in grado di costituire una federazione mondiale in pace La guerra è un prodotto artificiale di una determinata cultura, un prodotto che l’uomo grazie alla ragione può definitivamente superare. L’eliminabilità della guerra è formulata da kant nella sua opera “Per la pace perpetua“, in cui la pace viene mostrata non come un’utopia ma come compito della ragione.

Hegel e la guerra inevitabile

In Hegel vi è l’idea della naturalità della guerra. Il filosofo ritiene infatti l’idea di Kant utopistica e astratta. Per Hegel dove c’è vita c’è conflitto. Pertanto la guerra non è solo inevitabile ma anche benefica sotto certi aspetti. È lo spirito del mondo che si manifesta nei popoli, è un male necessario per raggiungere il progresso morale e civile dei popoli. La guerra è per il filosofo la forza stessa della dialettica e dello spirito universale. È necessaria in vista di una realizzazione di libertà sempre maggiore.

“la guerra è come il movimento dei venti preserva il mare dalla putredine, nella quale sarebbe ridotto da una quiete durevole, come i popoli da una pace durevole o addirittura perpetua.”

Elena Bellinello 

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