Dutch Nazari, proemio di una società moderna votata al nichilismo

Introduzione

“Cantami, o Diva, del pelide Achille l’ira funesta che infiniti addusse dolore agli Achei”. Così recita il celeberrimo proemio della classica opera di Omero, un’epoca quella greca ricca di valori e imprese memorabili che hanno condizionato l’evoluzione artistica e culturale dell’intera umanità. Oggi però la domanda da porsi è: cosa resta di quella gloriosa civiltà nella cultura moderna? Quali valori sono rimasti impressi, indelebili, nelle relazioni umane e non, dei viventi del XXI secolo? Vi risponderò tristemente e in maniera secca: il nulla.

Purtroppo la società in cui ci ritroviamo a vivere oggigiorno è sterile di originalità, ogni fenomeno culturale e sociale è la copia carbone di ciò che ha funzionato in passato, si continua a riciclare il vecchio spacciandolo per nuovo ed esclusivo, viviamo in una società falsa di principi, di ideali, la quale ci propina una realtà e degli standard menzogneri pur di ricavarne un profitto, lo vediamo dalle fondamenta di una struttura politica votata a vendere sogni fino ad arrivare alle piccole cose come possono essere la realtà di un influencer che pur di vendere il proprio prodotto si riduce ad illudere migliaia di persone giocando con la sensibilità altrui, prendendosi gioco di chi magari effettivamente vive una situazione dal suo punto di vista negativa e crede di risolverla miracolosamente grazie a quel prodotto.

In questo articolo invito i nostri lettori ad aprire gli occhi, a evadere dal mondo dei sogni, ascoltando le parole di un cantante contemporaneo, Dutch Nazari, il quale nella sua canzone Proemio ci mostra appunto lo spettro di questa società malata. Quello di cui qui verrà discusso è una mia interpretazione personale che coglie le sfumature nichiliste attribuite al nostro sistema di vita che il cantante mette in luce nel testo della sua canzone.

Friedrich Nietzsche e il nichilismo

Aforisma del filosofo tedesco

Innanzitutto che cos’è il nichilismo? O meglio, che cosa s’intende con nichilismo? Con il termine da vocabolario s’intende ogni posizione filosofica che concepisca la realtà in genere o alcuni suoi aspetti essenziali, dai valori etici alle credenze religiose, dalla verità all’esistenza, nella loro nullità. Se si scende nel particolare possiamo assimilare al termine il movimento che si avviò in Russia nella seconda metà dell’Ottocento, negatore della morale tradizionale e propugnatore della soppressione violenta dell’ordinamento sociale e politico. Inoltre nella filosofia otto-novecentesca possiamo distinguere due concezioni di nichilismo associate al filosofo tedesco Friedrich Nietzsche: nichilismo attivo, che promuove e accelera il processo di distruzione degli ideali tradizionali, per rendere possibile l’affermazione di nuovi valori, e nichilismo passivo, caratterizzato dal cedimento di fronte all’assurdità del reale. Egli direbbe: “Nichilismo: manca il fine; manca la risposta al “perché?”. Che cosa significa nichilismo? Che i valori supremi perdono ogni valore.”

Dutch Nazari, Proemio

Chi è invece Dutch Nazari? Nome d’arte di Edoardo (“Duccio”) Nazari (Camposampiero, gennaio 1989), è un cantautore e rapper italiano originario di Padova, nella sua musica egli propone uno stile e una contenutistica dal taglio personale, unisce le metriche del rap alla poetica tipica del poetry slam con sonorità dal gusto hip-hop elettronico. 

Nella sua canzone Proemio si sente fin da subito la sua vena riflessiva, egli nelle prime strofe comincia con una riflessione sulla vita, di come essa sia banale, condita da una scenografia finta e da dialoghi pressoché vuoti. Proemio ci fa riflettere sul com’è condurre una vita stereotipata, in cui i luoghi comuni si prendono interamente la scena, seguiamo le vite social di comuni mortali idolatrati per non si sa quale apparente merito i quali però, nel loro essere elevati ad idoli, incorrono nel rischio di isolarsi dalle cose importanti della vita stessa: amici veri, famiglia, affetti… Tutta questa fama dunque porta sempre e comunque al nulla, come i discorsi che intraprendiamo il 90% delle volte con le persone che incontriamo, siamo come i pianeti che costellano la galassia: distanti, inutili praticamente, quanto importanti da un punto di vista teorico.

Dutch Nazari-Proemio

Possiamo essere umili e al contempo arroganti, di fatto vuoti di una personalità concreta che si distingua nella massa, d’altro canto siamo portati a questa massificazione a causa del contesto sociale in cui viviamo che ci sprona ogni giorno all’omologazione. Nazari inoltre denuncia la falsa profondità che dilaga nell’internet, di come tutti cerchino tramite l’uso di un vocabolario ricercato di sponsorizzare pensieri o valori banali, egli paragona questa tipologia di persone a figure dallo scarso intelletto però vestite eleganti, simbolo di quanto le apparenze ingannino e di come anche se uno scrigno possa sembrare prezioso all’esterno non toglie il fatto che se il suo interno è vuoto, sarà sempre e ineluttabilmente vuoto. Di questi tempi si sentono tutti grandi poeti intenditori d’amore, ma cos’è veramente l’amore se non un concetto vuoto ed esile, cos’è il cuore se non un muscolo dedito al pompare sangue nel nostro corpo, anche la libertà d’espressione ha perso di significato nel momento in cui in virtù della stessa si scrivano commenti, post, pensieri che di pregnante non hanno nulla. Le grandi figure rivoluzionare come quella di Che Guevara o di Bob Marley, per non citarne tanti altri, sono diventati loghi da stampare su articoli di merchandise prodotti da persone che definire schiavi non è un eufemismo. I valori sono perduti, il capitalismo e il consumismo caratterizzano questo secolo senza dare segni di cedimento, il popolo non fa nulla per cambiare questa situazione, la gente è rimasta vuota in questa realtà in cui celebriamo le vittorie politiche di uomini di un altro paese piuttosto che preoccuparci di ciò che accade in casa nostra, i mass media contribuiscono a far sentire e vedere ciò che può portare profitto e non ciò che può effettivamente veicolare un messaggio sano e sincero. Ormai tutti conoscono tutto di tutti e al contempo nulla di nessuno, in un turbinio di contrapposizioni che portano sempre ad un solo risultato: il vuoto.

La speranza però, come si suol dire, è l’ultima a morire e nelle ultime strofe di questo Proemio si legge che c’è uno spiraglio di luce costituito dalla voce dell’artista, il quale invita a leggere fra le righe a non far morire tutto nella vuotezza nichilista, di continuare a sviluppare e colmare il proprio senso critico così da poter nuovamente tramandare nuovi valori, come direbbe Martin Heidegger: “Il nichilismo. Non serve a niente metterlo alla porta, perché ovunque, già da tempo e in modo invisibile, esso si aggira per la casa. Ciò che occorre è accorgersi di quest’ospite e guardarlo bene in faccia.”, guardiamolo in faccia e affrontiamolo per rendere la nostra vita più ricca, più vera.

Elia Scudellaro

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