Se avete visto “Wonder”, avete senza dubbio sofferto con August durante il suo lungo anno scolastico, mentre veniva continuamente preso in giro ed isolato dai suoi compagni per la sua diversità. Insomma, come possono essere così spietati con lui? Albert Bandura, psicologo e teorico dell’apprendimento sociale, prova a spiegarcelo con la sua teoria del disimpegno morale.
Bullismo: definiamolo in breve
Il bullismo è una forma di comportamento sociale che sfocia in atti più o meno violenti, di natura fisica e/o psicologica. Inoltre, non si parla quasi mai di un atto isolato, ma di una serie di azioni che compromettono le condizioni di vita di un soggetto. Il tipo di bullismo più diffuso è sicuramente quello scolastico, in particolar modo in una fascia d’età tra i dieci e i diciannove anni e che, dagli anni duemila, si estende anche al cyber-bullismo (il bullismo in rete, causato dall’avvento di Internet e dai nuovi mezzi di comunicazione).
Tra bulli e vittime
Nonostante gli atti di bullismo scolastico possono essere molto diversi tra loro, si possono certamente stabilire delle caratteristiche comuni, come i ruoli degli individui protagonisti di queste vicende. Prima di tutto, i tipi di bullo si possono dividere a seconda del modo in cui agiscono. Alcuni utilizzano principalmente violenze fisiche e verbali più o meno gravi (dalle prese in giro al picchiare violentemente una vittima). Sottomettono una vittima con l’intento di dimostrare la propria forza fisica e il proprio potere, e vengono supportati da altri ragazzi. Un altro tipo, invece, è caratterizzato principalmente da atti di violenza psicologica e indiretta, come il manipolare i rapporti di amicizia di una persona o il parlare alle spalle. E’ perpetuato quasi esclusivamente da un gruppo contro una vittima isolata, in genere dello stesso sesso, per provocare forte disagio e ansia, ed è più comune tra le ragazze che tra i ragazzi. E’ il tipo di bullismo più difficile da individuare, proprio perchè più subdolo, caratterizzato dalla mancanza di violenza fisica e poco evidente. La vittima è in genere fisicamente più debole dei propri coetanei, con uno scarso coordinamento motorio e può presentare anche deficit fisici (si trovano sulla sedia a rotelle o presentano anomalie fisiche). Possono essere individui riservati, sottomessi, tranquilli, con un alto rendimento scolastico, ansiosi e con bassa autostima. Segnalano la propria inadeguatezza e la propria ansia sociale, che non reagirebbero se attaccati e che hanno difficoltà nei rapporti sociali.
Wonder: la colpa non è della vittima
Cosa porta il bullo a comportarsi in questa maniera, senza il minimo senso di colpa? Bandura afferma che la causa di ciò è il disimpegno morale, cioè l’insieme di dispositivi cognitivi interni all’individuo, che liberano dai sensi di colpa nel momento in cui viene meno il rispetto per le norme. Un esempio? Il film “Wonder” ne è pieno. Film del 2017 diretto da Chbosky e tratto dall’omonimo romanzo di R. J. Palacio, narra la storia di August, un bambino di dieci anni che soffre della sindrome di Treacher Collins e che si vede costretto dai genitori a frequentare, per la prima volta in vita sua, una vera scuola, con veri compagni ed insegnati, essendo stato educato fino a questo momento a casa. A causa del suo aspetto Julian, un compagno di classe e i capo del gruppo dei bulli, inizia fin da subito a rendergli la vita un inferno, parendo da battute che lo mettono a disagio in pubblico, via via peggiorando. E’ il tipico bullo aggressivo che, fin dal primo momento, attacca August, coinvolgendo anche alcuni compagni. Julian non mostra mai sensi di colpa, ma solo piacere: è August ad avere la colpa di essere nato così, e tenterà in ogni modo di farlo credere anche a coetanei e ad adulti, in particolar modo ai suoi genitori, i principali colpevoli del suo comportamento viziato e aggressivo.
Il disimpegno morale: quali scuse hai?
Secondo Bandura, sono otto le forme di disimpegno morale, tutte- o quasi- mostrate anche da Julien durante quasi l’intero arco del film.
- Giustificazione morale, ovvero l’utilizzo di fini superiori per giustificare l’azione. Secondo Julian ed i suoi genitori, che arrivano a ritoccare una foto di classe per nascondere August, infatti, è impensabile che un “mostro” del genere faccia parte del corpo studentesco. Julian si vede come il paladino dei suoi compagni, che potrebbero rimanere traumatizzati, ecco perchè fa di tutto pur cacciare via August dalla scuola.
- Etichettamento eufemistico, che consente di ridimensionare le conseguenze. In genere, è il metodo utilizzato per nascondere gli atti di bullismo alle autorità. E Julian la utilizzerà fin dal primo momento anche con i coetanei, perchè è ovvio che sono solo battute tra “amici”.
- Confronto vantaggioso tra la propria azione e azioni peggiori, ridimensionando la valenza immorale del proprio comportamento.
- Diffusione della responsabilità. Molti bulli, proprio come Julian, sono subdoli, e cercano di circondarsi di un intero gruppo con cui condividere le colpe.
- Dislocamento della responsabilità, a causa del quale la responsabilità viene attribuita ad un terzo esterno, come un’autorità.
- Distorsione delle conseguenze, ovvero l’ignorare completamente le conseguenze delle proprie azioni o minimizzarne la serietà. E’ una delle forme di disimpegno morale tra le più pericolose, che porta il bullo a non fermarsi mai, proprio perchè non capisce quanto le sue azioni possano essere gravi e pesanti. Julian stesso non si rende conto di quello che fa, vedendo tutto come un gioco, ma diventando un motivo di continua ansia e tristezza per August.
- Deumatizzazione, a causa della quale si attribuisce alle vittime un’assenza di sentimentiche frena la propria angoscia. Pensare che la propria vittima non può provare tristezza, rabbia, frustrazione, angoscia, frena ogni senso di colpa.
- Attribuzione di colpa, perchè, alla fine, la vittima “se l’è proprio meritato”, accusa tipica che Julian fa più e più volte in presenza di August, convincendo anche il suo gruppo di amici.
Wonder: non giudicare una persona dalla faccia.
Si rende noto che, favore di una campagna contro il bullismo, il MIUR ha istituito un numero verde per le emergenze: 800 66 96 96.
Gaia Zambito