Il sovranismo, di cui oggi tanto si parla, affonda le sue radici già nella politica del leader socialista Craxi, e ben si rappresenta con il quadro di Delacroix.
Con la ricorrenza del ventesimo anniversario dalla scomparsa di Bettino Craxi, giornalisti, web, e gente comune torna a parlare di lui, in particolar modo di ciò che lo rese famoso: Tangentopoli. Accusato di essere il nemico degli italiani, soprattutto dopo la fuga ad Hammamet, ci si scorda che lui fu uno dei precursori del sovranismo.

Bettino Craxi, il primo socialista-sovranista
Sono matto? NO! E’ vero che i due termini cozzano l’uno con l’altro, il primo appartiene al mondo della sinistra, mentre il secondo a quello della destra. Eppure non è un errore avvicinarli per parlare di Craxi. Presidente del Consiglio dal 1983 al 1987 ( con due diversi governi) è stato il primo vero antecedente del sovranismo in Italia. Due fatti storici giocano a suo favore. Nel 1985, quattro terroristi palestinesi dirottarono una nave da crociera italiana, la ‘Achille Lauro‘, e dopo una lunga storia arrivarono in Italia, a Sigonella, su un aereo egiziano. Immediatamente questo è stato circondato da VAM ( Vigilanza Aeronautica Militare) e carabinieri italiani, una cinquantina in tutto. Pochi minuti dopo è arrivata la Delta Force ( soldati americani), i quali a loro volta sono stati circondati da altri carabinieri italiani. Tanta tensione, anche perché era in corso una trattativa Reagan-Craxi, per chi doveva prendersi i terroristi. Morale della favola, il presidente italiano vinse la partita. Su suolo italiano i prigionieri sono dell’Italia. Il secondo episodio riguarda i Trattati di Maastricht, 1992, mal digeriti da Craxi che li vedeva come poco proficui per la nostra nazione.
L’arte del sovranismo
Nel 1830, Eugène Delacroix, dipinse ‘La Libertà che guida il popolo‘, rappresentando così un’anomalia: l’intero popolo unito contro un unico grande nemico, che al tempo era Carlo X di Borbone. Il re aveva attuato una politica autoritaria e aveva emanato dei provvedimenti che imponevano la censura e scioglievano la Camera. I parigini si rivoltarono dal 27 al 29 luglio 1830, le ‘Tre gloriose giornate‘, nelle strade dando vita alle barricate, vere e proprie barriere formate con qualsiasi oggetto trovassero. Carlo x ritirò i provvedimenti e si nascose in Inghilterra.
Al centro dell’opera colloca Marianne, personificazione della Francia, che guida il popolo impugnando due oggetti fondamentali e simbolici: la bandiera e la baionetta. Col tricolore vuole ricordare a tutti la comune appartenenza a quei colori e a quella terra, mentre con l’arma dimostra come anche lei combatte al fianco degli oppressi. Il suo realismo, dato dall’abito e dalla posa, è apprezzato dalla folla, che la sostiene convintamente e combatte con lei. La bandiera stessa, infine, è il soggetto che dà luce al dipinto che vede prevalere tonalità scure. Nella folla si individua a destra un ragazzino con le pistole, a simboleggiare il sostegno dei giovani, a sinistra, invece, un intellettuale borghese col cilindro. Sullo sfondo fra il fumo si può distinguere Notre-Dame, mentre in primo piano, in basso, si notano i cadaveri, altri grandi protagonisti di questo episodio storico.
Il sovranismo è meglio io, o peggio gli altri?
Sia Craxi che Delacroix avevano una visione del sovranismo come innalzamento del proprio popolo, con un concetto più patriottico del termine. Questa ideologia presenta però un rovesciamento della medaglia, una faccia più negativa. La strada più facile da percorrere, in effetti, sarebbe quella di screditare e attaccare il nemico in nome del popolo. Perché è vero che “la sovranità spetta al popolo”, ma ciò non significa che lo si debba usare per secondi fini, o abusarne. Ricordo che la Costituzione pone a questo esercizio “forme e limiti”, che non sono come sbarre del carcere ma come pareti di una casa che sorreggono il tetto della democrazia. Entrambi i soggetti dell’articolo hanno dato un significato positivo al sovranismo, dando sano orgoglio e forza al prorpio popolo.