Come si diventa ciò che si è? Andy Kaufman tra vita e finzione

 

Andy Kaufman è stato uno showman eclettico e imprevedibile. Le sue maschere hanno sempre ingannato il pubblico perseguitando Andy nella vita di tutti i giorni. Man on the moon di Milos Forman ci racconta la storia di Kaufman  interpretato da Jim Carrey, grande estimatore dell’intrattenitore statunitense.

come si diventa ciò che si è
Tony Clifton e Andy Kaufman in Man on the moon (1999)

Man on the moon

If you believed they put a man on the moon / se credi che abbiano portato un uomo sulla luna
Man on the moon / uomo sulla luna
If you believe there’s nothing up his sleeve / se credi che io non stia nascondendo nulla
Then nothing is cool / allora nulla è emozionante

Lo sbarco sulla luna dell’uomo è stato un evento che è riuscito a stupire l’intera umanità. Ma lo stupore genera scetticismo e ancora oggi, a 49 anni dalla missione di Armstrong, molte persone dubitano della realtà dell’evento alimentando teorie del complotto. Quelle riportate sono alcune delle parole del ritornello di Man on the Moon, singolo dei R.E.M. che ha anticipato l’uscita del loro disco Automatic for the people del 1992.  La canzone è dedicata ad Andy Kaufman, showman televisivo statunitense dalle performance eccentriche e spiazzanti, sempre in grado di stupire lo spettatore e scatenare una reazione emotiva che turbasse il pubblico così come furono in grado di fare le immagini del primo allunaggio.

Man on the moon è anche il nome del film biografico di Miloš Forman uscito nel 1999, la cui colonna sonora porta per altro la firma dei R.E.M. Il film racconta la storia di Andy Kaufman (Jim Carrey), rendendo omaggio a una delle carriere più brillanti e al tempo stesso controverse della storia della TV statunitense, un uomo fuori dallo show business, fuori da qualsiasi clichè o definizione, un uomo che sfuggiva pure a se stesso.

come si diventa ciò che si è
A sinistra Andy Kaufman, a destra Jim Carrey che lo interpreta nel film

Andy Kaufman tra finzione e vita

La storia di Andy Kaufman è quella dello straniero, personaggio proveniente dal mar Caspio che prova a imitare senza successo personaggi famosi per poi stupire il pubblico con un’imitazione impeccabile di Elvis. Ma è anche la storia di Tony Clifton, cabarettista dalle dubbie doti che si diverte a umiliare il proprio pubblico, e la storia di un wrestler misogino e codardo che sfiderà solo donne, vincendo sempre.

La vita di Andy sarà sempre celata dietro alle maschere che interpreterà, tanto che queste stesse maschere diventeranno la sua stessa vita. Il pubblico di Kaufman è confuso, non capisce dove finisca la finzione artistica e dove inizi la vita proprio perchè Andy fa sfumare il confine tra le due cose, rendendo vive le proprie interpretazioni e finzione la propria vita. Ma il pubblico di Kaufman si arrabbia e rimane deluso dal proprio idolo quando questo disillude le aspettative, per esempio decidendo di leggere integralmente Il Grande Gatsby di F.S. Fitzgerald durante uno spettacolo in cui il pubblico chiede a gran voce di imitare Latka, il protagonista della sit-com Taxi che lo ha reso famoso al grande pubblico.

come si diventa ciò che si è
Andy Kaufman durante la lettura integrale del Grande Gatsby 

La maschera e il grande stile: da Kaufman a Nietzsche

Il tema che corona tout court la filosofia Kaufmaniana è l’inganno. Kaufman inganna il proprio pubblico deludendo aspettative e desideri che proiettano sulla sua immagine televisiva. Quando un’università assume Andy Kaufman per uno spettacolo sarà Tony Clifton a presentarsi, dando prova della propria arroganza nei confronti del pubblico, lo stesso pubblico che non si capaciterà di come Latka, l’innocuo protagonista di Taxi
possa essere diventato un wrestler che scatena la propria violenza fisica e verbale contro le donne. Kaufman inganna il suo pubblico mutando aspetto e modi di fare, nascondendosi sempre dietro nuove maschere spesso inaccettabili rispetto all’immagine che aveva lasciato di sè. Ma ciò che lo caratterizza rispetto a qualsiasi artista mai esistito è stata la grande capacità di vivere, anche al di fuori della recitazione nella propria quotidianità, le maschere che via via è andato indossando, assumendosi le conseguenze e le responsabilità che nella vita queste immagini di sè comportavano.

come si diventa ciò che si è
Immagine tratta da Jim e Andy, documentario del 2017 girato sul set di Man on the moon. Il documentario spiega come Jim Carrey durante le riprese si sia immedesimato così tanto nella figura di Kaufman tanto da aderire alla stessa filosofia di vita di Andy portando le maschere che interpretava sul set nella vita reale.


Diventa ciò che sei” . Questo motto nietzscheano veste a pennello la vita di Kaufman. Per Nietzsche infatti la maschera non è un tradimento della propria identità che è considerata una finzione, una maschera al pari delle altre. La maschera non è una negazione ma l’affermazione di se stessi in un determinato momento in un processo di continua evoluzione. La maschera permette Andy di diventare ciò che è in un dato momento, e questa maschera muta continuamento perchè egli stesso muta. Andy incarna a pieno il concetto nietzschano di grande stile secondo cui ognuno di noi dovrebbe fare della propria vita un opera d’arte dominando “il caos che si è costringendolo a diventare forma“. Kaufman dà forma a se stesso tramite le proprie maschere.

Secondo Nietzsche gli artisti sono tali perchè sanno guardare le cose da una prospettiva che le rende belle e attraenti. Ma il problema dell’artista sorge quando finisce l’arte e inizia la vita. Andy Kaufman sembra andare oltre questo difetto col quale Nietzsche accomuna tutti gli artisti. Ciò che manca agli artisti è la capacità di essere poeti della propria vita, dandole forma e dominando il grande stile. Pare che Andy Kaufman sia stato uno dei pochi ad esserci riuscito.

EDOARDO DAL BORGO

 

 

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.