Lo stress cronico ha degli effetti negativi su tutto il nostro corpo e su tutte le sue funzioni. Una delle conseguenze più gravi riguarda il nostro sonno. I livelli di cortisolo aumentano talmente tanto da impedirne la corretta diminuzione in situazioni non stressanti o prima di andare a dormire.
Tutti noi quotidianamente siamo esposti a situazioni più o meno stressanti come esami o scadenze di lavoro. Il nostro corpo risponde a queste situazioni producendo cortisolo (detto anche ‘ormone dello stress‘) per aiutarci a superare queste situazioni nel modo migliore possibile. Il cortisolo quindi ha un’azione positiva sul nostro corpo e sulla nostra performance perché ci rende più attenti e più attivi. In situazioni normali poi il livello di cortisolo si abbassa una volta che la situazione stressante è stata superata. Questo non succede in caso di stress cronico.

Il cortisolo ha un ciclo opposto a quello della melatonina, uno degli ormoni principali coinvolti nella regolazione del ciclo sonno-veglia, rilasciato nel momento in cui si abbassano i livelli di cortisolo. I due ormoni potrebbero essere definiti come antitetici per il loro effetto sul nostro organismo.
La continua esposizione ad eventi stressanti comporta livelli di cortisolo sempre elevati
Essere esposti a situazioni stressanti tutto il giorno inevitabilmente induce il nostro corpo a rispondere producendo cortisolo, portando a lungo andare a situazioni di stress cronico. Gli elevati livelli di cortisolo producono effetti negativi sul nostro corpo, per esempio alterando il ciclo cortisolo–melatonina. Questo provoca un non abbassamento dei livelli di cortisolo, che ha come conseguenza la non produzione di melatonina (che favorisce il riposo notturno). Ci si ritrova quindi in una condizione di tensione continua che non permette di riposare bene ed provoca problemi di salute o li aggrava se già presenti.
Lo studio dell’Università di Hokkaido
Il recente studio condotto da Yamanaka, Motoshima e Uchida si è concentrato sul capire gli effetti del cortisolo specialmente durante le ore serali, quando il nostro corpo ha già iniziato a produrre melatonina. I ricercatori infatti sottolineano l’importanza di non essere esposti ad eventi stressanti nelle ore serali perché in quel momento della giornata il nostro corpo sembra essere meno predisposto a produrre cortisolo.

Gli studiosi giapponesi hanno reclutato un campione costituito da 27 soggetti selezionati in base alla loro attività lavorativa. I soggetti inoltre non presentavano disturbi o alterazioni del sonno. Il gruppo è stato poi suddiviso in due sottogruppi; il primo (gruppo 1) ha partecipato all’esperimento del mattino, il secondo (gruppo2 ) invece all’esperimento della sera. La condizione sperimentale prevedeva l’esposizione ad un evento stressante che consisteva nel realizzare una presentazione di fronte a tre persone esperte e ad una videocamera. Una volta conclusa questa fase, veniva prelevato un campione di saliva a ciascun partecipante per misurare i livelli di cortisolo (misurati anche prima dell’inizio dell’esperimento).
Il gruppo 1 presentava livelli di cortisolo piuttosto elevati, ma ciò ha consentito loro di rispondere meglio alla situazione stressante a cui erano stati sottoposti. Il gruppo 2 invece ha mostrato livelli di cortisolo inferiori rispetto a quelli del gruppo 1 e questo ha causato una risposta meno efficace al compito che era stato richiesto loro di svolgere.
L’asse ipotalamo-ipofisi-surrene
Lo stress è una risposta psicofisica naturale, messa in atto dal nostro corpo di fronte a situazioni che richiedono un livello di attivazione generale maggiore rispetto al normale. La sua funzione è positiva perché attiva le risorse che ci consentono di far fronte a situazioni stressanti e ci guida nella risoluzione di problemi. Purtroppo quotidianamente siamo esposti a situazioni stressanti che iperattivano l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, la cui attivazione rilascia cortisolo.

Tutto parte dalla situazione che ci troviamo ad affrontare. Se quest’ultima richiede un’attivazione maggiore del nostro corpo, esso stimola l’ipotalamo, da cui ha inizio il processo di risposta allo stress. L’ipotalamo rilascia CRF (o CRH) o fattore di rilascio della corticotropina, la quale agisce sull’adenoipofisi (la parte anteriore dell’ipofisi) affinché rilasci ACTH o ormone adrenocorticotropico. Quest’ultimo è un ormone molto importante perché stimola la sintesi degli steroidi. L’ATCH si lega con i suoi recettori che si trovano sulla membrana del surrene. Quest’ultimo è una ghiandola endocrina che si trova sulla parte superiore del rene ed è costituita da un tessuto neuroendocrino specializzato e strettamente correlato con il sistema nervoso simpatico.
La conclusione di questo processo è proprio il rilascio di cortisolo, il quale nell’immediato aumenta il ritmo cardiaco, rende il sistema immunitario più pronto ad agire in caso di necessità e ci rende più attenti e concentrati sulla situazione. Questo tipo di risposta di esaurisce nel giro di poco tempo, per questo si parla di stress acuto. Quando non siamo più esposti alla situazione stressante, i livelli di cortisolo si abbassano gradualmente, consentendo al nostro organismo di tornare ad una situazione definita ‘di base‘.
Spesso siamo un po’ tutti dei Bianconiglio
Il Bianconiglio è uno dei personaggi di Alice nel paese delle meraviglie ed è conosciuto per la sua celebre frase ‘ho fretta ho fretta è tardi‘. Per lui il tempo sembrava una persecuzione ed era costretto a correre continuamente da una parte all’altra. Non è forse quello che molti di noi fanno? Saltiamo spesso da un impegno ad un altro, non concedendoci un attimo di pausa perché abbiamo la sensazione che il tempo non sia mai abbastanza. Spesso avremmo bisogno di più di 24 ore per realizzare tutti i nostri impegni e per raggiungere i nostri obiettivi quotidiani.

Questo andare sempre di corsa però si riflette nell’incapacità di saper vivere e saper pensare al presente. In questi casi infatti si può osservare un pensiero costante rivolto al futuro, a ciò che ci attende tra un’ora se non addirittura il giorno dopo. Ѐ un continuo proiettare la mente a quello che c’è ancora da fare, senza soffermarsi un momento su quello che stiamo facendo o su quello che abbiamo appena fatto. Questa sensazione di mancanza di tempo è probabilmente la fonte di stress più diffusa. Rende il nostro stile di vita più frenetico e non consente di goderci il presente.