Sotto il sole dell’estate, che sia da una spiaggia caraibica o da un’aula studio, l’effetto del carro di Apollo sul corpo è un problema scottante. Se non è tutto oro ciò che luccica, non è nemmeno vero che stare sotto al sole faccia sempre male. Un numero crescente di studi, infatti, si schiera dalla parte di chi vuole stare un po’ di più sul lettino a prendere il sole. Tutto questo, però, considerando comunque i rischi associati, che non spariscono
Il sole sulla pelle
Le mutazioni genetiche provocate dalla luce, hanno dato al sole, cattiva fama tra i vacanzieri. La parte effettivamente pericolosa della luce solare, sono i famigerati raggi UV. I Raggi UV fanno parte dello spettro elettromagnetico, e sono come delle onde che attraversano spazio e aria. Queste onde possono essere di dimensione variabile, come un’onda sonora è più o meno acuta. Le radiazioni più piccole, come gli UV, contengono maggiore energia, mentre la luce visibile all’occhio umano, le normali onde radio o le radiazioni dei telefoni, sono molto più deboli. Questa maggiore energia, vuol dire che l’onda non si dissipa nella pelle, ma la attraversa e arriva alle cellule con ancora abbastanza energia da fare danni. Una radiazione ionizzante, così chiamata, si dissipa non sulla pelle, ma nelle cellule, liberando lì la sua energia. Questo rompe componenti cellulari varie e provoca vari tipi di stress. Ma niente in confronto a quello che succede nel nucleo. Quando una radiazione arriva nel nucleo, riesce ad alterare il manuale di istruzioni della cellula, il DNA, che se non corretto può cambiare le “istruzioni per la vita” sia alla cellula colpita, che a tutte le sue cellule figlie. Il corpo fortunatamente ha imparato nel corso dell’evoluzione a gestire questo continuo bombardamento: sia con efficientissimi meccanismi di riparazione, sia rendendo la pelle più resistente all’ingresso dei raggi UV
Melanina: lo schermo naturale
La melanina è quella sostanza che da il colore ambrato alla pelle una volta abbronzati. Assieme ai carotenoidi, contribuisce anche al colore naturale della pelle. Esistono vari tipi di melanina, e i suoi livelli cambiano da persona a persona. La melanina è scura perché assorbe parte della luce visibile. Se potessimo vedere la luce UV, però, scopriremmo che è addirittura più nera! La melanina, infatti, assorbe molto più i raggi UV che la luce visibile.
La melanina è prodotta dai melanociti, cellule estremamente specializzate del corpo. I melanociti contribuiscono normalmente alla produzione di melanina grazie ad un lungo processo di sintesi. Quando però sono raggiunti dai raggi UV, l’energia dei raggi è utilizzata dai melanociti per velocizzare il processo. La melanina, posta sulla superficie della pelle, protegge le componenti sottostanti. La prima cosa che fa la melanina è disporsi sopra a nucleo dei melanociti, per evitare che tutto il processo s’inceppi per danni non previsti. Una volta stabilizzata la produzione all’interno del melanocita, la melanina viene passata anche a tutte le cellule circostanti, in modo da garantire una protezione più ampia. Sfortunatamente, essendo perennemente soggetti al bombardamento, i melanociti sono dovuti andare incontro ad evoluzioni molto specifiche. I melanociti sono sia cellule che si riproducono poco, rimanendo quindi in servizio molto tempo, sia con minore suscettibilità all’apoptosi. Questo agevola la comparsa del melanoma, uno dei tumori più aggressivi. Fortunatamente, questo tumore molto comune è normalmente curato o asportato, permettendo una vita normale dopo la cura.
Creme solari
Ma se il corpo è così bravo a proteggersi, perché usare la crema? La crema non è altro che una protezione aggiuntiva sopra quella che dovrebbe essere la melanina e la pelle.
Il principio delle creme, infatti, è riflettere o assorbire la luce del sole, diminuendo il bombardamento sulla pelle. Questo serve a non far arrivare in maniera massiccia i raggi del sole sulla pelle, che provocherebbero molti danni ad una pelle ancora non protetta! La crema quindi serve per garantire al corpo il tempo di adattarsi, invece che sottoporlo improvvisamente ad alte dosi di raggi UV. Ovviamente le creme non sono uno schermo completo, quindi po’ di raggi passano: è per questo che con la crema ci si abbronza lo stesso. Se avete già una pelle scura, però, non esagerate con una protezione 50: la luce solare è fondamentale per un individuo sano
Sole ed ossa
La vitamina D, a differenza delle altre vitamine, non è essenziale. Questo vuol dire che non si può assumerla solo attraverso la dieta, come la vitamina C e la vitamina B, ma il corpo può anche produrla da solo! Infatti, avviene una reazione fotosintetica nella pelle, per cui si produce vitamina D circolante nel sangue quando si è esposti al sole. La vitamina D viene poi trasformata in vari organi del corpo per assolvere diverse funzioni. La vitamina D è per esempio necessaria per l’assorbimento di calcio, che è direttamente correlato alla costruzione delle ossa. Una carenza di vitamina D, infatti, è strettamente collegata a malformazione ossee in crescita, e all’osteoporosi negli adulti. Una carenza di sole, inoltre, associata alla residenza in zone nordiche, è correlata con un aumento di rischio di vare malattie metaboliche, come diabete e sindrome metabolica
Il sole ha effetti anche sul cervello
L’uomo si è evoluto vivendo alla luce e dormendo di notte. Sebbene molte delle funzioni vitali dell’uomo siano ormai indipendenti dalla luce, l’alternanza tra luce forte e notte influisce ancora sulla nostra biochimica. Il segreto sembra risiedere nella varietà di radiazioni luminose presenti nella luce solare: un luce ad incandescenza, vicino allo spettro rosso, o una luce al neon, tendente al giallo-verde, non fornisce la stessa stimolazione. La presenza del sole è correlata ad un aumento di serotonina. La serotonina è una sostanza di fondamentale importanza nel corpo: oltre ad avere un effetto sulla salute ossea, e sulla riparazione del corpo, la serotonina è presente anche nel sistema nervoso centrale, dove controlla l’attivazione o lo spegnimento di alcuni neuroni. La mancanza di serotonina è per esempio correlata con la depressione. La luce del sole, o meglio la sua assenza, regola la produzione di melatonina. Famosa per i suoi effetti nella regolazione del ritmo sonno veglia, è ormai utilizzata nella cura dell’insonnia in tarda età. Ma attenzione! La produzione di melatonina è influenzata soprattutto dalle radiazioni blu della luce visibile, emesse da ogni schermo.