Quasar: ideato un nuovo metodo per monitorare uno dei fenomeni più pericolosi dell’universo

Sono enormi, estremamente luminosi, ed emettono potentissime onde radio capaci di trasformare la Terra in cenere.

Il Getto Relativistico in tutta la sua mostruosità

Grazie a Yuri Kovalev sarà possibile monitorarne il “getto relativistico”, un’ondata di plasma ad altissima energia che raggiunge velocità prossime a quella della luce.

Il Quasar

Contrazione di “QUASi-stellAR radio source“, ovvero radiosorgente quasi stellare, è un nucleo galattico attivo estremamente luminoso. Tale luminosità deriva, secondo la teoria più diffusa, dall’enorme attrito che si genera fra la materia durante il suo precipitare in un buco nero super massiccio. La materia dunque ruota attorno al buco nero, formando quello che è chiamato disco di accrescimento avvicinandosi sempre di più all’orizzonte degli eventi fino ad arrivare, per motivi ancora causa di dibattito, all’emissione dei sopracitati getti relativistici in direzioni opposte fra di loro. Queste emissioni, oltre che estremamente potenti, si prolungano per distanze enormi, arrivando in alcuni casi a centinaia di migliaia di anni luce, pari al diametro della Via Lattea.

Questione di prospettiva

I normali telescopi, catturando per così dire la luce proveniente dai quasar riesce ad identificarli, ma solo come un luminosissimo puntino. I radiotelescopi invece, appositamente progettati per captare le onde radio, riescono ad individuare i getti e le rispettive direzioni, garantendo anche una risoluzione migliore, ma senza fornire alcun tipo di dato riguardo i dischi di accrescimento. Così Yuri Kovalev del MFTI, da alcuni definito il MIT di Mosca, ha messo appunto assieme i suoi colleghi un sistema che sfrutterebbe le caratteristiche di entrambi i tipi di telescopi (classico e radiotelescopio), in modo da misurare le polarizzazioni della luce proveniente sia dal disco di accrescimento che dai getti, restituendo un’immagine molto più distinta di ciascuno dei due elementi. Inoltre, così come gli occhi per l’uomo, l’utilizzo di questi due strumenti permette l’osservazione dello stesso fenomeno da due punti differenti, ottenendo una rappresentazione 3D del fenomeno.

Il Radiotelescopio FAST, il più grande al mondo

Perché i quasar sono importanti?

Così come per buchi neri, supernove e molto altro ancora, la nostra conoscenza di questi fenomeni è indiretta, basata sui segnali luminosi che arrivano fino a noi. Di conseguenza per comprendere meglio l’universo e il suo funzionamento, è necessario ottenere il maggior numero di informazioni possibile e della migliore qualità possibile. Oltre ai motivi accademici, il monitoraggio dei fenomeni violenti che si manifestano in giro per il cosmo è importante anche per la nostra sopravvivenza. Il 29 aprile un gigantesco asteroide passerà molto vicino (in termini astronomici) alla terra. Questo lo sappiamo grazie a ricercatori e strumentazioni che monitorano costantemente i corpi celesti potenzialmente pericolosi. Allo stesso modo tenere sotto controllo fenomeni come i quasar è, per quanto remota possa essere la minaccia, una scelta utile alla scienza e a noi tutti.

 

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