Quanto è importante riuscire a trovare un professore che riesca davvero a stimolare gli alunni facendoli appassionare allo studio?
L’insegnamento è sicuramente una tra le professioni più antiche e, ad oggi, una tra le più difficili da esercitare. Il professore, infatti, è sempre stata quella figura di riferimento, da guardare con ammirazione, che riesce a far appassionare gli studenti anche all’argomento più ostico.
“Fuck you, Prof”
“Fuck you, prof” è un film tedesco proiettato per la prima volta nel 2013. La pellicola racconta la storia di un criminale, Zeki Müller, che dopo aver scontato una pena di tredici mesi per rapina, dovrà fingere di essere un professore per riuscire a recuperare il bottino che è stato sotterrato sotto la palestra di una scuola. Sfruttando una collega appena conosciuta, Zeki riesce ad ottenere dei documenti falsi, iniziando così ad insegnare. Scoperto l’inganno, però, Elisabeth, giovane professoressa ed ex studentessa della scuola, costringe Zeki ad insegnare nella sua classe, la 10B, la peggiore dell’istituto. Nonostante le enormi difficoltà iniziali, Zeki si affeziona alla classe e ai ragazzi, riuscendo a far emergere i loro talenti e a far comprendere ai ragazzi quanto sia importante l’istruzione.
L’importanza del docente
Secondo una ricerca pubblicata su “Psychology Today”, l’attenta guida di un educatore già dai primi anni di scuola aiuta il 75% dei bambini a migliorare le proprie capacità di analisi critica. Ma le ricerche condotte sul ruolo dell’educatore non finiscono qui. Uno studio britannico pubblicato sul portale “Telegraph” ha dimostrato come l’80% degli alunni considerino gli educatori dei modelli di vita capaci di aiutarli ad inseguire i propri sogni. Ma il ruolo dell’insegnante non si esaurisce nell’aiutare i giovani ad inseguire sogni e speranze: secondo uno studio pubblicato sul “New York Times” gli educatori sono fondamentali anche nello sviluppo economico di un paese. Secondo questa ricerca, infatti, gli studenti che vengono motivati e che vengono spinti ad essere creativi e produttivi dimostrano di avere maggiori probabilità di sviluppare una mente “imprenditoriale”. “L’istruzione contribuisce a creare un mondo più sicuro, sostenibile ed interdipendente. Per questo è giusto celebrare gli insegnanti, grandi protagonisti di questa giornata mondiale, e il ruolo fondamentale che svolgono nella quotidianità di una scuola, soprattutto in questo periodo di grande emergenza”. Con queste parole, Mariarosa Porro, pedagogista presso il “Baby College” di Monza, esalta la professione dell’insegnante, spiegando al mondo che questa professione è alla base di tutta la società.
John Dewey e la figura dell’educatore
John Dewey è stato un filosofo ed un pedagogista americano. Dewey ha esercitato una profonda influenza sui sistemi educativi, sulla cultura e sul costume politico del proprio paese. Ad oggi il filosofo americano è considerato il più grande pedagogista del Novecento. Il suo pensiero pedagogico risente certamente degli influssi di Emerson, filosofo statunitense del XIX secolo. Centrale nel pensiero di Dewey è la figura dell’educatore. Per il filosofo americano, infatti, le esperienze non devono essere imposte in alcun modo dall’insegnante, ma nascono dagli interessi naturali degli alunni. Il compito dell’insegnante è, dunque, quello di “educere”, tirare fuori ed assecondare i vari interessi dei ragazzi, affinché tramite questi gli alunni possano sviluppare il senso della socialità. Fondamentale diviene anche l’ambiente scolastico che si trasforma in un vero e proprio “laboratorio di democrazia”, un luogo in cui gli studenti possono coltivare liberamente le proprie passioni. Compito della scuola è quello di introdurre il lavoro come “fattore formativo” al fine di assicurare un’attiva vita in comune e un apprendimento pratico di cose reali.