L’eterna lotta tra il bene e il male: da Star Wars a Sant’Agostino

“May the force be with you”. Gli appassionati di fantasy sono scossi dai brividi quando sentono questa frase. “Che la forza sia con te” è la frase emblematica di una delle saghe più famose e che ha avuto uno dei più alti incassi al mondo. Si sta ovviamente parlando di Star Wars, o tradotto in italiano: Guerre Stellari. Nonostante la presenza di alieni mostruosi, mondi ed universi inimmaginabili, i film che compongono la saga; soprattutto la trilogia originale e la trilogia presequel, presenta numerosi spunti di riflessioni filosofiche. George Lucas, inventore e regista, ha saputo racchiudere in una pellicola così variopinta l’interesse di adulti e bambini, perché è riuscito a trasporre la realtà nella fantasia. Quali sono questi spunti filosofici che possono emergere dalla saga.

Una galassia non così lontana lontana

La storica foto scattata da Bernie Boston in cui un manifestante infila dei fiori nelle canne dei fucili di soldati della Guardia Nazionale durante una manifestazione contro la guerra in Vietnam a Washington, D.C.

Gli anni Settanta sono stati anni intrisi di eventi e di emozioni che hanno sconvolto l’intera popolazione americana e mondiale: la guerra in Vietnam, il ’68, tutto convogliato nella “gelida” guerra. Ed è qui che Lucas si è distinto e si è conquistato il titolo di “Zeitgeist”, “spirito del tempo”. Lucas ha saputo cogliere gli interrogativi delle masse e dare loro una risposta: Star Wars mostra comprensione di fronte allo smarrimento della folla, offre leggerezza, ma allo stesso tempo svela i valori importanti su cui fondare una società. Star Wars affronta i mostri dell’epoca, come comunismo e consumismo tramite il fantasma dell’Impero Galattico. Ecco come la realtà si trasporta sul grande schermo, ecco come si può vedere il mondo. Lucas è riuscito anche a superare le barriere della diversità; diverso non significa sbagliato. È riuscito ad affrontare il razzismo unendo in unico universo molteplici specie aliene, ognuna con morfologie e lingue diverse, diversità che non hanno impedito la reciproca comunicazione.

La lotta dualista tra Bene e Male: da Agostino a Yoda

Yoda che spiega a Luke Skywalker cosa sia la forza sul pianeta Dagobah
Yoda a Luke Skywalker sul pianeta Dagobah:  “[…] perché il mio alleato è la Forza ed un potente alleato essa è. La vita è sacrea ed accresce. La sua energia ci circonda e ci lega. Illuminati noi siamo, non questa materia grezza. Tu devi sentire la forza intorno a te: qui, tra te, me l’albero, la pietra, dovunque. Sì, è fra anche la Terra e la nave.”
La guerre galattica viene combattuta dai cavalieri jedi e dai sith, rispettivamente dai conservatori del bene e dai portatori del male. Da sempre la lotta dualista tra bene e male è il fulcro di molte filosofie, nonché di racconti, romanzi e fiabe. Lo stesso Agostino, filosofo e teologo, condusse la propria indagine filosofica sulla scia della lotta tra bene e male. Secondo Agostino il male non può avere la stessa consistenza ontologica del bene. Pensare l’essere significa pensare Dio e quindi pensare il bene. Il bene, cioè l’essere, è il principio ultimo del mondo, un principio metafisico che trascende l’esperienza tangibile. Nonostante la sua intangibilità il bene deve essere perseguito, così come la Forza di Lucas. Sebbene sia un principio non accessibile a nessuno dei sensi, i jedi possono percepirlo ed usarlo. Si può constatare così un vago concetto metafisico nella Forza di Star Wars.

Epica cavalleresca o fantascienza feudale?

Una spada infilata nella roccia

Uno degli elementi più affascinanti che ha conquistato vecchie e nuove generazioni è stata la spada laser. Perché scegliere un’arma così antica in un universo dove la velocità della luce è stata surclassata dal Millenium Falcon di Han Solo? L’esalogia acquista celebrità soprattutto grazie al massiccio utilizzo della tecnologia e delle sue nuove tecniche di riprese. Ciononostante il regista sottolinea quanto la società sia ossessionata dallo sviluppo di high-tech da non rendersi conto che si ha bisogno di un bagliore di un’etica cavalleresca. Egli crea un connubio ineguagliabile tra tecnologia ed epica, richiamando alla memoria il ciclo arturiano, i cavalieri di Malta, la tavola rotonda ed anche la classe sociale dei Samurai, basti vedere le vesti del famigerato Darth Vader. Inoltre la spada è tradizionalmente considerata un’arma da usare per difendere i più deboli e gli oppressi, non per offendere. La mitologia spiega l’eterna lotta tra il Bene e il Male senza ricorrere al pensiero logico-razionale, ma sfruttando l’immaginazione e la fantasia. Nell’epoca postmoderna, gestita dalla tecnologia, domina l’immagine e non più la parola. È la società dell’immagine ciò di cui Lucas si proclama portavoce. È Lucas stesso in un’intervista del New York Times nel 1999 ad affermare di avere una visione romantica della tecnologia e a credere che sia pericoloso progredire tanto tecnologicamente mentre non si è in grado di avanzare altrettanto sentimentalmente.

Sono un cinico che ha speranza per la razza umana” . -George Lucas.

Barbara Butucea

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