Immortalità, onnipotenza e dominio dell’universo: Freud e Hegel psicoanalizzano Lord Freezer

Hegel e Freud spiegano i deliri narcisistici di Lord Freezer, il quale crede di essere tutta la realtà e in maniera indiscutibile l’essere più potente dell’universo. Il narcisismo di Freezer ha portato il terribile alieno all’intrapresa della conquista di galassie e pianeti per l’amplificazione ed espansione del proprio io

 

Il narcisismo è il confluire dell’energia libidica dagli oggetti, su cui normalmente dovrebbe essere investita, all’Io. Ciò porta comportamenti patogeni che possono assumere tratti pericolosi e rischiosi sia per il soggetto sia per chi gli sta intorno.

Freud e il narcisismo

Nella lezione dedicata alla “Teoria della libido e narcisismo” contenuta in Introduzione alla psicoanalisi, Sigmund Freud scrive: “Già nel 1908 Karl Abraham, dopo uno scambio di opinioni con me, formulò la tesi che il carattere principale della dementia praecox consiste nel fatto che in essa manca l’investimento libidico degli oggetti. Ma allora si sollevò l’interrogativo: che cosa avviene della libido dei dementi distolta dagli oggetti? Abraham non esitò a dare la risposta: essa viene fatta riconvergere sull’Io e questa riconversione riflessa è la fonte del delirio di grandezza della dementia praecox. Il desiderio di grandezza si può paragonare benissimo alla nota sopravvalutazione sessuale dell’oggetto nella vita erotica normale.” Il narcisismo consiste dunque nella veicolazione della Libido (energia accumulata sin dai tempi dell’allontanamento dal seno e dal grembo materno che si esplica nella sessualità, in una sorta di fastidio, di esigenza da appagare con la scarica su un oggetto -l’oggetto sessuale-) dagli oggetti al proprio Io. Il narcisista si rende oggetto sessuale di se stesso, rende se stesso oggetto del proprio desiderio: “Ci familiarizzammo lentamente con l’idea che la libido, che sappiamo ancorata agli oggetti e che esprime l’aspirazione a ottenere un soddisfacimento in relazione ad essi, può anche abbandonare questi oggetti e mettere al loro posto l’Io del soggetto. […] Il nome che distingue questa collocazione della libido, narcisismo, fu da noi preso a prestito da una perversione descritta da Paul Nacke, nella quale un individuo adulto tratta il proprio corpo con tutte le blandizie che di solito vengono rivolte a un oggetto sessuale esterno.” In realtà c’è una strettissima connessione tra libido oggettuale e libido narcisistica, anzi, la libido oggettuale trova molto probabilmente la sua origine proprio nella libido narcisistica: si veda come, in tutti gli individui, l’autoerotismo sia sempre la tappa precedente e inevitabile allo sviluppo della sessualità rivolta agli oggetti. Molte pulsioni sessuali, infatti, inizialmente si soddisfano sul corpo del soggetto: “E’ semmai probabile che questo narcisismo sia lo stato naturale e originario, dal quale solo più tardi si è sviluppato l’amore oggettuale, senza che ciò implicasse necessariamente la sparizione del narcisismo. A questo proposito, era impossibile non ricordare, rifacendoci alla storia evolutiva della libido oggettuale, che molte pulsioni sessuali inizialmente si soddisfano sul corpo del soggetto- autoeroticamente, come noi diciamo- e che questa attitudine all’autoerotismo è la vera ragione per cui, nel corso dell’educazione al principio di realtà, la sessualità rimane indietro.” Il ritirarsi della libido dall’oggetto all’Io non è sempre patogeno, ciò ,infatti, avviene normalmente quando si va a dormire, quando, cioè, per forza di cose non abbiamo più contatti con la realtà esterna. La patologia la abbiamo quando il ritiro della libido verso l’io viene imposto a forza, in virtù di determinati processi, collegati a determinati avvenimenti e sviluppi dell’esperienza individuale. L’Io però non è in grado di sopportare a lungo gli investimenti della libido su si sé: “La libido divenuta narcisistica può allora non trovare la via del ritorno agli oggetti e questo impedimento alla mobilità della libido diventa effettivamente patogeno. Sembra che l’accumulo di libido narcisistica non venga sopportato oltre una certa misura. Possiamo anche immaginare che si sia giunti all’investimento oggettuale appunto perché l’Io dovette sprigionare la sua libido per non ammalarsi a causa del suo ingorgo.” L’Io esasperato e otturato da questi investimenti libidici tenta di salvare se stesso da questa otturazione buttando via a forza, verso gli oggetti, questi eccessi energetici accumulati che lo facevano soffocare. E’ proprio qui che la patologia diventa pericolosa.

 

 

 

Freezer e il delirio di onnipotenza

Freezer è sicuramente il personaggio considerato più malvagio di tutte le serie e saghe di Dragonball. Principe di un impero galattico di pianeti annessi e conquistati con la forza e con feroci carneficine, è schiavo della ossessione dell’immortalità e dell’onnipotenza. Nessuno deve essere più forte di lui e superiore a lui, c’è sempre qualcosa in più da prendere, pianeti e galassie in più da conquistare e distruggere (anche solo per divertimento). Scrive Freud: “Sembra che la dementia praecox la libido, sforzandosi di tornare a raggiungere gli oggetti (ossia le rappresentazioni degli oggetti) ne colga effettivamente qualcosa, ma per così dire, solo l’ombra, e cioè le rappresentazioni verbali che ad essi sono connesse.” Il narcisista coglie gli oggetti, la realtà fuori di sè, come fatta a immagine e somiglianza del proprio io oggetto della libido. Della realtà coglie unicamente ombre, è una realtà riscritta da se stesso. Tutto è imprigionato e inglobato dall’Io, o meglio, nell’Io: “Secondo la nostra concezione analitica, il delirio di grandezza è la conseguenza immediata dell’espansione dell’Io causata dal ritiro degli investimenti libidici oggettuali, un narcisismo secondario che è un ritorno dell’originario narcisismo infantile.” Freezer è un narcisista, tutto ciò che gli si para innanzi deve divenire suo: egli deve divenire il padrone dell’universo, un padrone sempiterno grazie all’agognato ottenimento dell’immortalità in seguito alla conquista delle sfere del drago. La libido di lord Freezer è completamente rivolta al suo ego: egli non ama nessuno, non pensa a nessuno e a nulla all’infuori del suo aspetto e delle sue conquiste. La sua ossessione per la “forma perfetta” e la capacità naturale che ha di raggiungerla senza neanche doversi allenare e fare sforzi, in questo senso è emblematica. Freezer non ha bisogno di fare alcuno sforzo per essere “il più potente dell’universo”, è il migliore di tutti senza aver dovuto fare nulla per ottenerlo. Lui è tutta la realtà, tutto è sotto il suo controllo, tutto funziona in funzione di lui. Tutte le sue convinzioni però crolleranno quando sul suo cammino si metterà Goku il quale si dimostra superiore a lui per ben due volte nonostante l’allenamento intrapreso dopo la resurrezione grazie alle sfere che lo ha portato ad assumere la forma di Gold-Freezer nella serie Dragon-ball super. Freezer va in crisi come tutti i narcisisti i cui deliri di onnipotenza vengono infranti dalla realtà della realtà. Vivrà tutta la vita (e anche tutta la morte) con l’ossessione di superare chi ha osato contraddire il suo delirio di grandezza sconfiggendolo.

Hegel e il delirio della ragione di essere ogni realtà

L’inizio dedicato alla sezione della Ragione nella Fenomenologia dello Spirito di Hegel è dedicato al presentarsi in maniera immediata della ragione: “La ragione è la certezza , da parte della coscienza, di essere ogni realtà; è così che l’idealismo esprime il suo concetto di ragione. Al modo in cui la coscienza entra in scena come ragione ha in sé immediatamente quella certezza, così anche l’idealismo la esprime immediatamente: ‘Io sono Io’, nel senso che quell’Io che è oggetto a me non lo è nel senso dell’autocoscienza in generale, in cui non è che un vuoto oggetto in generale, e nemmeno nel senso della libera autocoscienza, ov’è soltanto un oggetto che si ritrae dagli altri, i quali accanto a esso conservano il proprio valore; bensì è oggetto consapevole del non-essere di qualsivoglia altro oggetto; è oggetto unico, è ogni realtà e ogni presenza.” Hegel presenta in questo punto della fenomenologia il delirio di onnipotenza del narcisismo teorizzato da Freud. In questo suo primo stadio, la Ragione crede di essere ogni realtà, tutto è a sua immagine e somiglianza, la coscienza vede in ogni cosa l’io. Tutto è ricondotto ed equiparato all’Io, l’Io non rimanda ad altro che a se stesso non riuscendosi ad afferrare, più l’io continua a dire io, più la realtà e se stesso sono contenitori e concetti vuoti. Come la ragione al primo suo stadio nella Fenomenologia hegeliana Freezer vede il proprio Io in tutte le cose, tutto il suo circostante lo rimanda a se stesso, la brama di afferrare sempre di più e di divenire sempre più potente è legata al suo non sapersi afferrare, al non riuscire a cogliere il significato di sé, probabilmente non lo avrebbe appagato neanche la conquista dell’immortalità: “Il primo enunciato della coscienza è solamente questa parola astratta e vuota, che dice che tutto è suo.” Ma per Hegel la ragione non si riduce a questo. Che cosa è l’Io? La risposta è Io che mi incontro con l’altro, Io sono io e l’altro. L’io è definito irrimediabilmente con il legame con l’altro, con il legame con l’altra autocoscienza grazie a cui nella nostra autonomia di soggetti siamo allo stesso tempo uno con l’altro: A=A e B. L’Io è definibile sempre in virtù di un contesto nel quale è inserito assieme alle alterità. Io=Io+altro questa è la formula che si trova alla base di ogni morale e di ogni vita civile e politica, unico modo di vivere per l’uomo, la vita umana, infatti è sempre vita morale e politica. Quando questo aspetto fondamentale della vita umana viene meno non c’è più l’uomo. Il narcisismo porta al rifiuto dell’altro e dunque anche di se stessi, porta al rifiuto dei significati e dei significanti attraverso cui gli uomini declinano volta per volta la propria vita che è sempre vita collettiva in cui l’alterità è elemento determinante per darci significato.

 

 

 

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