Gino Bartali: il giusto tra le nazioni conquista le tracce della prima prova di maturità

Chi salva una vita, salva il mondo intero                                                                                                                               Talmud

Esame di maturità 2019

Il grande campione di ciclismo Gino Bartali tra sport e storia: partendo da un articolo di Cristiano Gatti del 2013, i ragazzi dovranno riflettere sui meriti non solo sportivi del Bartali uomo che con la sua bicicletta non ha esitato a infilare nel telaio documenti falsi per consegnarli agli ebrei braccati dai fascisti salvandoli dalla morte. Questa la traccia della prima prova scritta della maturità, in corso ieri 19 giugno, per la categoria riflessioni critiche su tematiche di attualità.

La mitica foto di Gino Bartali e Fausto Coppi, il passaggio della borraccia

Ginettaccio

Soprannominato Ginettaccio, il ciclista Bartali viene ricordato per la sua notevole carriera, condizionata dalla Seconda Guerra Mondiale, fu grande avversario di Fausto Coppi, di cui era più vecchio di cinque anni. Leggendaria fu la loro rivalità, che divise l’Italia nell’immediato dopoguerra, anche per le presunte diverse posizioni politiche dei due. Cattolico devoto, durante l’occupazione tedesca in Italia, Gino fece parte di una rete di salvataggio che salvò centinaia di ebrei locali ed ebrei rifugiati dai territori prima sotto controllo italiano, principalmente in Francia e Jugoslavia. Bartali agì come corriere della rete, nascondendo falsi documenti e carte nella sua bicicletta e trasportandoli attraverso le città, tutto con la scusa che si stava allenando. Pur a conoscenza dei rischi che la sua vita correva per aiutare gli ebrei, ha trasferito falsi documenti a vari contatti e tra questi il rabbino Cassuto. Questa straordinaria attività a favore dei perseguitati è stata descritta nel libro Gino Bartali, mio papà di Andrea Bartali. Il figlio del campione ha fatto una lunga opera di ricerca di testimonianze e, insieme alla propria figlia Gioia, ha continuato a mantenere viva l’immagine di Gino.

Giusto tra le nazioni

Grazie alle sue nobili gesta, il ciclista ha ottenuto il titolo di Giusto tra le nazioni il 23 settembre del 2013 dallo Yad Vashem, l’Ente nazionale per la Memoria della Shoah di Israele, istituito per documentare e tramandare la storia del popolo ebraico durante la Shoah preservando la memoria di ognuna delle sei milioni di vittime. Il titolo nasce dopo la seconda guerra mondiale per indicare i non-ebrei che hanno agito in modo eroico a rischio della propria vita e senza interesse personale per salvare anche un solo ebreo dal genocidio nazista della Shoah. Per svolgere il proprio compito la Commissione segue criteri meticolosi ricercando documentazione e testimonianze che possano avvalorare la natura dell’aiuto prestato dai salvatori. Le regole nel dettaglio per designare un Giusto sono:

  • l’atto di salvataggio deve essere stato effettuato da un non ebreo nei confronti di un ebreo;
  • deve essere un atto che abbia evitato a uno o più ebrei il pericolo di morte immediata o la deportazione in campi di concentramento;
  • il salvatore deve aver rischiato la propria vita per salvare uno o più ebrei;
  • il salvatore non deve averne tratto alcun vantaggio, né di natura economica né di altro genere, né immediato né futuro.

Il giardino dei giusti

Chi viene riconosciuto Giusto tra le nazioni riceve una speciale medaglia con inciso il suo nome, riceve un certificato d’onore e il privilegio di vedere il proprio nome aggiunto agli altri presenti nel Giardino dei Giusti presso il museo Yad Vashem di Gerusalemme. A ogni Giusto tra le nazioni viene dedicata la piantumazione di un albero. Tale pratica nella tradizione ebraica indica il desiderio di ricordo eterno per una persona cara. Dagli anni Novanta tuttavia, poiché il Monte della Rimembranza è completamente ricoperto di alberi, il nome dei Giusti è inciso sul Muro d’Onore eretto a tale scopo nel perimetro del Memoriale. La cerimonia di conferimento dell’onorificenza si svolge presso il museo Yad Vashem alla presenza delle massime cariche istituzionali israeliane, ma si può tenere anche nel Paese di residenza del Giusto se egli non è in grado di muoversi. Ai Giusti tra le nazioni, inoltre, viene conferita la cittadinanza onoraria dello Stato di Israele.

Tra bene e medaglie

Per la prima volta nella storia Bartali entra negli esami di Maturità. Un segnale bellissimo, che personalmente mi emoziona moltissimo, perché allo sport viene riconosciuto il suo posto nella storia come valore fondamentale nella formazione culturale dei nostri ragazzi e di tutta la comunità, ha detto il sottosegretario alla Presidenza con delega allo sport, Giancarlo Giorgetti. Ginettaccio si è dimostrato non solo un fenomeno su due ruote, ma anche nella vita privata e nel suo lato umano. Per ricordare le sue parole: il bene si fa, ma non si dice. E certe medaglie si appendono all’anima, non alla giacca.

Denise Battista

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