Elezioni comunali: il centrodestra espugna le roccaforti rosse

In 75 comuni italiani si è svolto il secondo turno delle elezioni comunali. Sono 28 i comuni in cui si insedierà una giunta di centrodestra, 20 per il centro sinistra e solo 5 per M5S che perde anche il III municipio di Roma. Grave sconfitta del centrosinistra in Toscana che perde l’amministrazione di alcune storiche roccaforti come Siena, Pisa e Massa che vanno al centrodestra e Imola che va ai 5 Stelle.

elezioni comunali
Grafico che illustra i risultati delle comunali (fonte: elaborazione YouTrend su dati Ministero dell’Interno)

Lo scorso 24 giugno in 75 comuni italiani si è votato per decidere il ballottaggio tra i vincitori del primo turno del 10 giugno. Il centro destra esce a testa alta da questa tornata elettorale vincendo in 28 comuni, il centrodestra vince in 20 comuni mentre il risultato sembra molto più deludente per M5S che vince solamente in 5 comuni. L’affluenza è stata del 47,61%, in calo rispetto al primo turno nel quale ha raggiunto il 60,42%.

La Toscana, regione storicamente rossa, comincia a cambiare colore. Nelle amministrative del 2014 il centrosinistra perse i comuni di Livorno, Arezzo e Grosseto che passarono a guida 5 Stelle, le elezioni di domenica hanno attestato un’ulteriore sconfitta per il centrosinistra che da sempre trionfa in Toscana. Il nuovo sindaco di Pisa è Michele Conti (centrodestra) che con il 52,3% di voti ha vinto sul candidato di centrosinistra Andrea Serfogli, a Massa ha vinto Persiani (centrodestra) con il 56,4% di voti contro Volpi (centrosinistra) e a Siena l’avvocato Luigi De Mossi, candidato per il centrodestra, è stato eletto sindaco con uno scarto di soli 400 voti su Valentini (centrosinistra). La sconfitta del centrosinistra in queste tre città ha un forte valore simbolico. Il risultato più inaspettato è stato quello di Siena, città che dalla nascita della Repubblica italiana è sempre stata in mano a giunte di sinistra. A Pisa era dal 1971 che la sinistra non perdeva le amministrative mentre Massa torna ad essere amministrata dal centrodestra dopo 24 anni di amministrazione ininterrotta di sinistra. Queste sconfitte segnano la fine dell’egemonia del centrosinistra in Toscana e indicano che la crisi interna ai partiti e la mancanza di un progetto solido su scala nazionale influenzano negativamente anche la politica locale. Il disegno del centrodestra continua invece a risultare solido e credibile a livello locale nonostante l’alleanza di governo Lega-M5S, che per alcuni sembrerebbe avere indebolito la coalizione. Salvini è stato molto presente in campagna elettorale nei comuni toscani. Considerando la polarizzazione mediatica verso la sua figura da quando è al governo questo ha aiutato i candidati ad ottenere credibilità ma al contempo ha permesso di offrire agli elettori l’immagine di un centrodestra ancora coeso e che collabora su temi e idee con cui si è presentato alle elezioni del 4 marzo.

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Salvini a Siena per sostenere De Mossi

I risultati di queste amministrative non sono stati altrettanto brillanti per il M5S che ha collezionato una importante vittoria ad Imola dove la candidata Manuela Sangiorgi ha battuto la candidata del PD Carmen Cappello con più di dieci punti e tremila voti di distacco. Anche Imola risulta una grande sconfitta per la sinistra che non perdeva le amministrative in questa città dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Un altro trionfo importante per i 5 Stelle è la vittoria di Vincenzo Ciampi che con il 56,6% di voti è diventato sindaco di Avellino mentre una grave sconfitta arriva a Ragusa che passa al centrodestra dopo un’amministrazione pentastellata. M5S perde anche il III Municipio di Roma dove governava dal 2016. Questo è il secondo municipio romano di cui perdono l’amministrazione dall’insediamento della giunta Raggi. In generale i risultati di queste elezioni dimostrano difficoltà dei 5 Stelle nelle elezioni locali. Al primo turno non sono riusciti a vincere in nessuno dei 150 comuni con oltre 15.000 abitanti nei quali si votava e degli 8 comuni superiori in cui è riuscito a raggiungere il ballottaggio ha vinto solo in 3: Imola, Avellino e Pomezia.

Non è possibile parlare di crisi dei 5 Stelle ma confrontando questi risultati con quelli delle elezioni del 4 marzo, quando M5S risultò la prima forza nazionale e prima o seconda forza più votata in quasi tutti i comuni, è evidente un calo di consensi la cui causa è difficile da mostrare. Sicuramente questo è in parte dovuto alla gestione delle politiche territoriali nei confronti delle quali i 5 Stelle in certe situazioni sono riusciti a rendersi efficaci ma nella maggior parte dei casi non hanno offerto alternative credibili. Non è da trascurare però anche il compromesso che ha permesso ai 5 Stelle di governare insieme alla Lega e le dichiarazioni, spesso violente, che il suo segretario ora Ministro degli Interni sta abilmente usando per concentrare l’attenzione mediatica su di sé. L’atteggiamento di Salvini e il silenzio dei leader del Movimento potrebbero aver causato l’allontanamento degli elettori pentastellati che condividono una linea più moderata. Ma non è possibile trarre conclusioni di questo tipo perché non esistono parametri che permettano di valutare l’influenza diretta della politica nazionale su quella comunale, quest’ultima spesso caratterizzata dalla figura del candidato che risulta più importante della lista con la quale si presenta.

Edoardo Dal Borgo