Ecco perché “Mamma Mia!” è una copia palese di “Filumena Marturano” di Eduardo De Filippo

Come il teatro eduardiano sia riuscito ad approdare ad Hollywood.

Meryl Streep.

Cosa hanno in comune un drammaturgo, un premio Oscar, le coste della Grecia e un altro premio Oscar? Una donna, la cui vita sarebbe cambiata per sempre. Le analogie con il musical pluripremiato Mamma Mia! sarebbero state talmente tante da vedere in Meryl Streep una somiglianza con Filumena Marturano, uno dei personaggi più noti del teatro eduardiano.

STORIA DI QUEL FIGLIO D’ARTE A CUI PIACE RACCONTARE LA MISERIA

Eduardo De Filippo non si studia a scuola, a malapena si riesce ad arrivare a Montale. Gli attuali programmi didattici raramente toccano la contemporaneità, a malapena la sfiorano, lasciando quindi che personalità come quella di Eduardo De Filippo vengano ignorate. Il drammaturgo napoletano ci ricorda:

 “Lo sforzo disperato che compie l’uomo nel tentativo di dare alla vita un qualunque significato è teatro.”

Così esordisce Eduardo, uomo di teatro la cui vita è ruotata attorno al palcoscenico. i suoi drammi familiari si trasformarono in pagine di copioni per la sua compagnia, non solo con l’obiettivo di portare a teatro la storia della sua vita trasformatosi in drammaturgia, ma anche con l’intento di raccontare l’altra napoli. la sua città come i suoi abitanti si sarebbero rispecchiati nelle sue opere tanto quanto nelle loro trasposizioni. Sarebbe stato capace di unire più mondi, come quello teatrale, cinematografico e televisivo, attraverso un linguaggio universale capace di comunicare calde emozioni nonostante l’avvento del freddo mezzo. Il primo palco di Eduardo De Filippo fu la sua casa di Via Vittorio Colonna n. 5. figlio naturale di Luisa De Filippo ed Eduardo Scarpetta, uomo di teatro. Dalla stessa relazione era nata la sorella Titina e il fratello Peppino, con cui avrebbe condiviso moli palchi. il giovane edoardo avrebbe debuttato a teatro alla tenera età di quattro anni, mentre nel 1914, sarebbe entrato a far parte, insieme a Titina, nella compagnia di Vincenzo Scarpetta come “secondo attore brillante”. successivamente anche Peppino entrerà a far parte della compagnia. avrebbe debuttato come regista nel 1922, a soli 22 anni. Eduardo chiama i fratelli per recitare assieme in una compagnia tutta loro e fonda la compagnia del teatro umoristico “I De Filippo”. Eduardo si divide tra palco, piccolo e grande schermo. persino in radio. la prima commedia da lui scritta è Farmacia di turno, nel 1920. Dal 1932 entrò nel mondo del grande schermo con Tre uomini in frank. In televisione, prima della direzione di Bernabei, debuttò dapprima in radio con Il mio primo amore nel 1937 e, successivamente, nel ciclo televisivo teatro in diretta, il 30 dicembre del 1955, con Miseria e nobiltà, commedia del padre con la partecipazione di Totò, Enzo Turco e Sophia loren. I suoi personaggi come, ad esempio con Gennaro in Napoli milionaria, capaci di raccontare l’Italia bellica come fece il cinema neorealista, avrebbero fatto breccia nel cuore del pubblico. con la trasposizione delle sue opere. il pubblico avrebbe ospitato nei propri salotti le creature di Eduardo. ma una, in particolare, fece scalpore.

Eduardo.

FILUMENA MARTURANO E I MILLE VOLTI DI UNA DONNA

Ex prostituta, Filumena viene sottratta “alla vita” dal ricco pasticciere Domenico soriano, suo vecchio cliente, divenendone di fatto la moglie. in realtà, solo dopo venticinque anni di convivenza e a seguito di un inganno, riuscirà a farsi sposare per poter dare finalmente un cognome ai tre figli cresciuti fino a quel momento nel silenzio e nella illegittimità, senza cognome e senza un padre. scoperto il raggiro, soriano minaccia di annullare il matrimonio. solo allora Filumena gli rivelerà d’essere il padre di uno di loro, senza tuttavia dirgli quale per non danneggiare gli altri. fu scritta nel 1946. nel 1951 appare in video la prima versione cinematografica del testo, sempre diretta e interpretata da eduardo. a prestare il volto alla protagonista è Titina. Vittorio de sica nel 1964 gira matrimonio all’italiana con Sophia Loren e Marcello Mastroianni. nel 1977 franco zeffirelli ne dirige una versione londinese interpretata da joan plowright, moglie del celebre Laurence Olivier; due anni dopo, la stessa plowright, dopo i clamorosi successi londinesi, interpretò la commedia a broadway. Ancora oggi Filumena Marturano resta l’opera del teatro di Eduardo maggiormente rappresentata e conosciuta all’estero; diventando uno dei più grandi e intensi ritratti femminili della storia del teatro. alcune analogie le si possono riscontrare in un’altra donna simbolo del teatro, il cui inferno finì per inghiottirla. nella Filumena Marturano di De Filippo è possibile trovare traccia del teatro euripideo, attraverso un confronto tra il personaggio dell’ex prostituta napoletana e quello di Medea. un paralellismo che mostra come il passato dialoghi ancora con il presente. Ambedue dedicano la loro vita a un uomo che dopo anni vorrebbe liquidarle. anche qui, dei bambini di mezzo. ambedue lotteranno, ma su Medea trionferà l’ὕβρις, mentre Filumena riuscirà a dare un nome e una famiglia ai suoi figli. infondo, Euripide, era un tragediografo. Eduardo, invece, nonostante la tragicità dei fatti narrati, vuole bene ai suoi personaggi. Pirandello trovò in Eduardo una comicità che lasciava l’amaro in bocca. Eduardo però non avrebbe mai pensato che un giorno il suo personaggio avrebbe saputo cantare a memoria l’intera discografia degli ABBA.

LE ANALOGIE COL MUSICAL

Per i pochi che non dovessero aver visto “Mamma Mia!”, ecco la trama in poche righe: sulle sponde della Grecia c’è un piccolo Hotel gestito da Donna. Sua figlia, Sophie, sta per sposarsi. Non avendo mai conosciuto suo padre, decide di invitarlo affinché potesse accompagnarla all’altare, ma alla fine si presentano tre uomini. Ebbene sì, prima della nascita di Sophie, Donna ebbe più di una fugace relazione. Il dramma familiare che si è appena venuto a creare in concomitanza delle nozze spingerà tutti ad affondare nel vortice del terrore che il matrimonio possa essere rovinato. I tre malcapitati reputano di essere “i padri” di Sophie, ma vista l’impossibilità nel provare in breve tempo chi dei tre lo sia realmente, alla fine Sophie deciderà di farsi accompagnare all’altare da sua madre. La vita di Donna, come mostrerà il sequel della pluripremiata pellicola, non è stata facile. Lasciata la casa materna, andrà a vivere in Grecia per iniziare una nuova vita, ma l’inizio non sarà per niente facile, tra lavori saltuari e una gravidanza che le cambierà i piani. Alla fine, nessuno dei tre padri vorrà sapere chi sia realmente il padre biologico, promettendo di amarla e trattarla ugualmente come una figlia. Una trama drammatica ma ricca di elementi comici capaci di rendere “Mamma Mia!” un musical capace di poter catturare chiunque. Non solo dalla trama, ma anche dalle musiche degli Abba riscoperte dalla Generazione Z. Anche qui, mentre trionfa l’amore, Donna lo ritrova, sposando uno dei tre possibili padri. Un personaggio il suo capace di unire una famiglia, tanto quello di Eduardo che, come ricorda lui:

“Filumena è la più cara delle mie creature.”

 

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