Ecco 4 esplosive curiosità che hanno reso unica la storia della nitroglicerina

Per quanto utile e affascinante, la chimica può essere estremamente pericolosa. Di tutte le sostanze che nella storia hanno causato non pochi danni, la nitroglicerina è forse la più famosa.

Uno degli utilizzi della nitroglicerina è la demolizione sicura di edifici instabili. L’ingegneria strutturale incontra spesso quella degli esplosivi (fonte: pexels)

Come descrivere la nitroglicerina? Immaginate di avere una nuova vicina di casa. Suonate il campanello per presentarvi e lei di tutta risposta vi sbatte la porta in faccia, vi spezza un braccio, vi lancia dalle scale e poi da fuoco al vostro appartamento. Ecco, se fosse una persona, questo potrebbe darvi un’idea di quanto sia instabile e pericolosa la nitroglicerina.

1-Ascanio Sobrero e gli impavidi esperimenti

Fu un italiano il primo a sintetizzare la nitroglicerina. Per quanto ne sappiamo, fu anche il primo a rimanere vittima della sua elevata esplosività. Sobrero fu un chimico italiano nato nel 1812, che nel suo peregrinare tra un composto e l’altro, scoprì la nitroglicerina. Dobbiamo a lui anche il Sobrerolo, chiamato così in suo onore, e la vixorite detta anche saccarosio fulminante. Sobrero era pratico di esplosivi e avvertì quanti più possibile di evitare la riproduzione della nitroglicerina a causa della sua pericolosità. Egli invece pensò bene di ingerire un piccolo quantitativo di questa sostanza, scoprendone il potere biomedicale. Descrisse gli effetti della nitroglicerina come vasodilatatore: “ponendone sulla lingua qualche milligrammo si ottiene una forte emicrania”. Tutt’oggi la nitroglicerina viene utilizzata per il trattamento dell’angina pectoris, patologia coronarica caratterizzata da forti dolori al petto. Tra le altre cose Sobrero si accorse dell’elevata instabilità della nitroglicerina. Se portata ad alte temperature avviene una detonazione spontanea, quindi un esplosione, se maneggiata nel modo sbagliato sotto i 15°C, ossia quando congela, provoca un esplosione, se viene tenuta in una provetta allo stato liquido e questa cade a terra (indovinate un po’?) esatto, esplosione. Lo stesso Sobrero rimase sfigurato al volto a causa di un incidente con la nitroglicerina, così come perderà la vita Emil Oskar Nobel, fratello del geniale inventore. Sobrero ricevette un vitalizio dallo stesso Nobel, divenuto ricchissimo proprio grazie alla dinamite, fino alla sua morte avvenuta nel 1888. Nonostante non sia annoverato nell’immaginario collettivo tra i grandi scienziati dell’era moderna, è grazie ai sacrifici e alle scoperte di lui e di molti altri che il mondo è come lo vediamo oggi.

Nei fuochi d’artificio sono presenti azoto e fosforo, elementi con caratteristiche simili e svariati utilizzi negli esplosivi (fonte: pexels)

2-Mai usare un esplosivo come lubrificante

Sembra un affermazione idiota, ma a quanto pare nel 1800 certe cose non erano così ovvie. Come accaduto per molte altre sostanze, la nitroglicerina attirò subito l’interesse di inventori e ingegneri, tra cui il famoso Alfred Nobel a cui è dedicata la prossima curiosità, che cominciarono a cercare un modo per produrla in quantità massicce e trasportarla in modo stabile. Il 1866 fu un anno particolarmente sfortunato per gli incidenti riguardanti questo composto. Uno dei più tragicomici riguarda un convoglio tedesco che trasportava barili di nitroglicerina, fortunatamente non pura al 100%, la cui locomotiva ebbe un guasto alle ruote. Il capotreno e i suoi collaboratori pensarono bene di oliare gli ingranaggi e le rotaie, ma non avendo nulla a loro disposizione, utilizzarono uno dei barili di nitroglicerina. Una volta spalmata ben bene, fecero ripartire il treno, e la frizione tra la locomotiva e le rotaie innescò l’esplosione. Si stima che l’onda d’urto abbia fatto il giro del mondo. Inutile dire che esplose l’intero convoglio e che trovarono resti a decine di chilometri dal luogo del misfatto. Questo episodio ci insegna quanto sia importante garantire alle merci pericolose un trasporto e uno stoccaggio adeguati. Un triste episodio simile è avvenuto a Beirut pochi mesi fa: un deposito di nitrato d’ammonio non sicuro ha polverizzato edifici e devastato la città. Anche in questo caso il composto era un derivato dell’acido nitrico, proprio come la nitroglicerina. A differenza di quest’ultima però, i nitrati hanno applicazioni sicure in campo agricolo e sono facilmente reperibili negli appositi punti vendita. Questo ci insegna come anche i composti più comuni possano rivelarsi pericolosi, e quelli più pericolosi salvare delle vite. Mai giudicare un libro dalla copertina, ma leggere sempre le avvertenze sulla sicurezza.

3-Taio Cruz e Alfred Nobel

No, non stiamo parlando del celebre cantante e del suo brano esplosivo “Dynamite”, bensì di Alfred Nobel, lo scienziato e imprenditore che riuscì a rendere stabile la nitroglicerina. Diffusasi la notizia della scoperta di Sobrero, si iniziò a pensare ad un modo per renderla stabile e utilizzarla in campo bellico e minerario. Nobel passeggiava sulla spiaggia con il figlio e, vedendolo spaccare conchiglie fino a ridurle in polvere, pensò bene di mescolarle con il potente esplosivo. Ovviamente questa storia è romanzata, ma l’idea di Nobel fu proprio questa. Prese della diatomite, o farina fossile, composto a base di silicio prodotto da alghe e altri microrganismi marini, e la mischiò con la nitroglicerina. Quello che ottenne fu il prototipo della dinamite. Questa si rivelò essere poco meno potente della sua forma pura, ma notevolmente più stabile. Grazie a questa scoperta Nobel divenne estremamente ricco, anche se negli anni espresse più volte il suo senso di colpa per gli utilizzi bellici della dinamite. Lasciò la sua intera eredità alla fondazione Nobel, non essendosi mai sposato e non avendo avuto figli. Nell’ingegneria chimica la nitroglicerina viene prodotta dal glicerolo, usando acido nitrico e acido solforico. Nonostante gli effetti siano simili, la nitroglicerina non è da confondere con il TNT, sigla che sta per trinitrotoluene, altro composto in cui è presente l’azoto.

Tipica scatola contenente candelotti di dinamite, presente anche in molti cartoni animati (fonte: pexels)

4-“Doin’ a Panama!”

La citazione viene dal film Sahara. Per chi non l’avesse visto, un “Panama” è l’utilizzo di un sigaro “alla McGyver”, per così dire, per far saltare in aria una barca. Personalmente, ho sempre creduto che il nome Panama si debba all’esplosione del piroscafo avvenuta nel 1866, a causa non di un sigaro ma di un carico di nitroglicerina. Il bilancio fu drammatico: una quarantina di morti e ingenti danni al nascituro canale di Panama. Gli esplosivi erano lì proprio per il cantiere, ma un’altra volta l’errato stoccaggio provocò vittime. Sempre nello stesso anno il 21 aprile a San Francisco l’esplosione nei pressi di un Wells Fargo provoca una dozzina di morti e la distruzione di diversi edifici. La notizia finisce su molti giornali e il testo originale è facilmente reperibile sul web. Dopo questa serie di esempi la domanda rimane: perché la nitroglicerina uccide? Perché, come gli altri esplosivi, si espande nell’aria molto velocemente, e distrugge tutto ciò che si trova di fronte fino a che la sua energia non è esaurita del tutto. In fin dei conti il principio è lo stesso di un auto che vi viene contro: più lontani siete, più rallenta e più avete chance di uscirne illesi, più siete vicini e più sarà forte la botta che darete al parabrezza durante lo schianto.

Sigaro cubano, dello stesso tipo di quello usato nella scena del film (fonte: pexels)

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