Dipendenza da smartphone. Phubbing, Nomophobia, Smombie: sai cosa sono?

La dipendenza da smartphone apre la strada a nuovi comportamenti. Azioni che vediamo tutti i giorni hanno dei nomi specifici, scopriamo quali sono e cosa possiamo fare per eliminarle. 

La dipendenza da smartphone può portare a delle condizioni cliniche molto preoccupanti. Siamo sicuri di conoscere tutti i rischi?

Nuove parole per nuovi disagi

La dipendenza da smartphone viene considerata come una forma di dipendenza psicologica o comportamentale. È una forma di dipendenza strettamente collegata ad altre forme di dipendenze legate al mondo digitale, come la dipendenza da internet e da social network. Non è ancora riconosciuta nel DSM 5, il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, nonostante vi siano delle caratteristiche comuni con altre forme di dipendenza più conosciute, come alcol e droghe. La dipendenza da smartphone è un fenomeno così radicato nella società che sono stati coniati diversi neologismi per indicarne alcune sfumature. Prima tra tutti la Nomophobia (nomofobia), che indica la paura di restare sconnessi dalla rete mobile. Seguito dal Phubbing, ossia la tendenza a ignorare la persona con cui stiamo intrattenendo una relazione sociale, sia essa un parente, un amico o un partner, per guardare il cellulare. Ma c’è di più. Anche il modo in cui camminiamo con il cellulare per strada viene chiamata con un termine specifico. Quell’andatura lenta e distratta viene indicata con Smartphone zombie, o Smombie.

Sintomi

I sintomi principali di chi soffre di dipendenza da smartphone sono depressione, isolamento, bassa autostima e ansia. I sintomi depressivi sono tra i problemi psicologici più preoccupanti per quanto concerne gli adolescenti. Infatti, la relazione tra sintomi depressivi e la dipendenza da cellulare è un disagio preoccupato, poiché i sintomi depressivi possono portare all’abuso di sostanze o al fallimento scolastico. Invece l’isolamento, sottolinea dei problemi di tipo relazionale. Il soggetto sperimenterà un graduale abbandono delle interazioni face-to-face, fino a eliminarle del tutto. Il soggetto crederà che la propria vita sia felice e soddisfacente esclusivamente nel mondo virtuale. Paradossalmente, crederà di essere fuori dal mondo quando invece è nel mondo reale, lontano dal cellulare.

Come disintossicarsi

Alcuni ricercatori consigliano di impostare lo schermo del telefono in bianco e nero. In questo modo il soggetto non sarà invogliato a restare al cellulare, trovandolo noioso. Alcuni esperti di dipendenza da smartphone, invece, consigliano di tener traccia del tempo passato al cellulare con delle app specifiche, come Offtime e Mental. L’app AppDetox consente agli utenti di definire delle regole sul tempo da passare al cellulare. Oppure PreventDark, rileva l’eccessivo uso del cellulare al buio, il che può essere fondamentale per i genitori che temono per il tempo trascorso online dai propri figli nelle ore notturne. Inoltre, la World Health Organization ha pubblicato nel 2019 delle raccomandazioni specifiche per i bambini fino a 5 anni. Un’ora al giorno al massimo.

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