“Com’è felice il destino dell’incolpevole vestale!
Dimentica del mondo, dal mondo dimenticata.
Infinita letizia della mente candida!
Accettata ogni preghiera e rinunciato a ogni desiderio.”
-Alexander Pope-
Sarebbe bello poter decidere di cancellare un ricordo, di chiudere per sempre una ferita e scordarci della sua origine, dimenticarci di chi o di che cosa la aveva aperta. “Beati gli smemorati, perché avranno la meglio anche sui loro errori” dice Joel, protagonista del film ‘The Eternal sunshine of the Spotless mind’, interpretato da Jim Carrey, citando Nietzsche. Una frase che lascia decisamente pensare. Perché il passato incide così tanto sul nostro presente? Perché un ricordo è capace di manifestarsi ancora e ancora, così vivido, così nitido, rievocando e richiamando vecchie emozioni, sguardi, corpi. E’ un gioco perverso quello della memoria, che tutto trattiene e tutto conserva, gelosa, ogni sbaglio, ogni ferita, ogni caduta. E basta un attimo che questi solchi doloranti si riaprano e colpiscano subdoli. Perché allora non cancellare, perché non scegliere l’oblio?
The eternal sunshine of the spotless mind e il peso del ricordo
The eternali sunshine of the spotless mind (tradotto da qualche mastro storpiature Se mi lasci ti cancello), è un film del 2004 diretto da Michel Gondry con protagonisti Jim Carrey e Kate Winslet. La sceneggiatura, di Charlie Kaufman, non rappresenta semplicemente una storia d’amore finita male, come potrebbe far pensare il titolo italiano, ma trasforma la vicenda in un delirante viaggio nella mente di Joel (Jim Carrey) e dei suoi ricordi. E’ un film interamente basato sul ricordo, sulla sua importanza e pesantezza, che si fa filo conduttore di una trama in sé semplice ma resa in maniera decisamente originale. Joel e Clementine si incontrano per la prima volta sulla spiaggia di Montauk, New York, e si innamorano in poco tempo. Dopo due anni di una turbolenta relazione finiscono per lasciarsi e Clementine si rivolge ad una clinica, la Lacuna Inc. diretta dal Dottor Howard Mierzwiak, in grado di cancellare ricordi specifici dalla mente di una persona, per togliere Joel dalla sua mente, eliminando tutti i ricordi collegati alla loro storia d’amore. Joel, scoperto il gesto di Clementine, decide di fare lo stesso ma con lui il procedimento subisce diverse interruzioni, dovute dalla resistenza di Joel alla cancellazione dei ricordi più vecchi dell’amore con Clementine. Nonostante tutto la procedura si compie. Il giorno dopo, per San Valentino, Joel decide di prendere un treno per Montauk dove incontra Clementine, entrambi ignorano l’identità dell’altro, velocemente si conoscono e cominciano una nuova relazione. Dopo tutta una serie di concatenazioni e di eventi i due vengono a sapere del loro passato, capiscono la situazione ma decidono comunque di portare avanti la loro storia d’amore. Il film termina con una lotta a palle di neve sulla spiaggia di Montauk.
L’importanza dell’oblio tra il film di Gondry e la filosofia di Nietzsche
Nel film di Gondry è evidente quanto possa un ricordo infelice demolire, annichilire, abbattere, il nostro animo, quanto possa far male non riuscire a dimenticare. La Lacuna Inc. è la risposta perfetta a questo problema, un’agenzia capace di eliminare ricordi specifici dalla mente, ovviando al dolore che questi potrebbero generare, come succedeva alle anime dei defunti che si abbeveravano al fiume Lete per cancellare la memoria della vita terrena. Nietzsche sarebbe un cliente fisso! In “Sull’utilità e il danno della storia per la vita”, scritto e pubblicato 1874 come seconda delle sue quattro “Considerazioni Inattuali”, Nietzsche affronta proprio il problema del ricordo, del passato, e di quanto freni l’uomo nel suo agire e vivere presente. Con sguardo critico e con il solito tono di condanna Nietzsche denigra l’ottocento per la malattia che lo affligge: la cosiddetta malattia storica, l’eccesso storico, che consiste in una eccessiva mistificazione del passato, causa di una inevitabile paralisi dell’azione sul presente. Non c’è, da parte del filosofo tedesco, un intento di critica alla storia tout court, al passato in quanto dimensione del tempo, ma ad un approccio sbagliato ad esso, consistente nell’intendere la vita come posta al servizio della storia e di non saper cogliere, di contro, l’importanza del porre la storia al servizio della vita. Nietzsche propone un’armonia tra memoria e oblio poiché è solo attraverso l’oblio che l’azione può essere compiuta, esso permette di immergersi totalmente nell’immediato presente, di sgravarsi dal peso della storia e di agire concretamente. “L’uomo si meraviglia di se stesso, di non poter imparare a dimenticare e di rimanere attaccato al passato: per quanto possa correre lontano o velocemente, la catena corre con lui. […] Di continuo si stacca un foglio dal rotolo del tempo, cade giù, svolazza, vola indietro, in grembo all’uomo. Allora l’uomo dice: “Mi ricordo” e invidia l’animale che dimentica immediatamente e che vede davvero ogni attimo morire, sprofondare nella nebbia e nella notte, estinguersi per sempre. L’animale vive così in modo non storico, poiché si muove nel presente. […] L’uomo, al contrario, si oppone al pesante e sempre più pesante carico del passato: questo lo schiaccia giù o lo spinge da parte, grava sul suo passo come un carico invisibile e oscuro”.
Samuele Beconcini