Creato in laboratorio un gel identico alla cartilagine che renderà obsoleto l’intervento al ginocchio

Più che gel è un idrogel, ma poco importa del nome quando si riesce in un’impresa tentata da molti

Così come le staminali per le malattie neurodegenerative o l’ingegneria genetica per il cancro, questo nuovo materiale potrebbe significare la fine degli interventi chirurgici per tutti coloro che, per un motivo o un altro, hanno problemi di cartilagine.

Cartilagine in provetta

La cartilagine è un tessuto connettivo specializzato altamente resistente, flessibile e leggero. Nella corso della storia è stato utilizzato come legante per lance e archi dai primitivi, ma ancora oggi è utilizzato da quelle poche tribù isolate che vivono ancora oggi come allora, o per la fabbricazione di oggetti tradizionali come ad esempio gli archi compositi mongoli. Si forma durante tutto l’arco della vita in seguito ad una frattura, tranne che nelle regioni articolari. In caso di lesione della cartilagine in punti importanti come ad esempio il ginocchio è molto difficile che avvenga una guarigione spontanea, sopratutto a causa della quasi totale assenza di afflusso di sangue. Ecco perché trovare un valido sostituto dei questo tessuto è diventato per i ricercatori un vero e proprio Graal e finalmente, alla Duke University, ci sono riusciti. Il materiale da loro creato, un idrogel, è estremamente resistente, elastico, ma soprattutto leggero, prestandosi dunque benissimo per sostituire un materiale come la cartilagine che di fatto noi neanche avvertiamo.

Gel o Idrogel ?

La differenza di fondo è quasi nulla, infatti un gel è un materiale colloidale bifasico, ovvero con componenti sia allo stato solido che allo stato liquido. Il liquido si presenta inglobato nella struttura formata dal solido, il quale a sua volta sfrutta la tensione superficiale del liquido per non collassare. Un idrogel invece è in gel a base di acqua con delle catene polimeriche disperse in esso. Importante è specificare che i polimeri sono macromolecole, ovvero catene di uno o più tipi di molecole che formano unendosi un’unica grande struttura. Essi sono importantissimi in numerosi campi, che vanno dall’estetica all’industria tessile. Anche i saponi a base di acqua sono degli idrogel, così come i gel per capelli, protesi del seno, farmaci contro le bruciature e lenti a contatto flessibili. Perfino nell’antichità venivano utilizzati dei tipi rudimentali di gel, ad esempio nell’Antico Egitto si utilizzava una mistura di grasso ed essenze in modo, dicono i ricercatori, da preservare lo “stile” dei defunti anche nell’aldilà. Anche in Europa in tempi remoti si utilizzavano diversi tipi di gel, come nel caso della mummia di Clonycavan in Irlanda, dove con il metodo del carbonio-14 sono state rinvenute tracce di gel a base di pino proveniente dalla Spagna.

Medicina e non solo

L’utilizzo dei gel come detto in precedenza trova ampio impiego in numerosi settori. Anche durante il lockdown l’utilizzo di gel è stato imponente, questa volta sotto forma di disinfettante. Prendendo come esempio il disinfettante più famoso in assoluto, quando ne prelevate qualche goccia e la spalmate sulle mani, da collosa divine liquida. Questo perché lo “strofinamento” scioglie il reticolo colloidale del prodotto, liberando il liquido in esso contenuto  che è molto meno dell’equivalente di una goccia di puro disinfettante, permettendo la pulizia delle mani con una quantità di prodotto relativamente esigua e che. sia ringraziato il settore farmaceutico, evapora quasi all’istante senza lasciare traccie. Anche nel settore elettrico i gel si prestano particolarmente bene come isolanti, anche grazie alla loro peculiarità di non avere forma propria, permettendo al materiale di scivolare per effetto della gravità in modo da occupare tutti gli spazi disponibili.

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