Cos’è il panico morale? Ce lo canta Caparezza in “Vengo dalla Luna”

Quando anche un alieno avrebbe paura di atterrare sul nostro pianeta.

Fonte: GazzettadiMantova.it

Terzo singolo estratto da “Verità Supposte”, nel brano emerge il panico morale di chi ha impiantato nel cuore stereotipi e pregiudizi nei confronti di chi viene considerato come diverso.

UNA CANZONE PER I PIU’ EMARGINATI

Nel brano il rapper Caparezza veste i panni di un alieno che visita il pianeta terra e rimane sbigottito dai comportamenti assurdi dei suoi abitanti, ma se il brano venisse analizzato in modo approfondito l’analisi che ne scaturirebbe sarebbe tutt’altraCaparezza descrive i comportamenti degli abitanti del pianeta in questione come se fossero degli alieni, e visto che tali non sono è lo stesso rapper a considerarsi tale poichè i comportamenti assunti dai suddetti alieni sono considerati alieni” per il cantante stesso, e questa sensazione lo porta a volersi alienare, sentendosi come se in realtà fosse lui a provenire da un altro pianeta. I cosiddetti alieni che vengono descritti nel celebre brano pubblicato nel 2003 vengono decritti con una forte indole razzista, che cercano di nascondere attraverso i loro stili di vita. Ad esempio, prima del ritornello Caparezza si sente minacciato da parte di un uomo che vorrebbe investirlo, ma al cantante non può che cadere l’occhio sul cruscotto dell’autovettura dove è presente un santo. Non è casuale, poiché Il verso serve a sottolineare che proprio coloro che possiedono questa indole razzista paradossalmente sono i primi a professare una fede religiosa:

“Vuole mettermi sotto ‘sto signorotto

Che si fa vanto del santo attaccato sul cruscotto”

L’intera canzone è un’aspra critica dove non solo vengono evidenziati quelli che sono gli insulti piu frequenti, ma si cerca di dare un profilo psicologico ben preciso del razzista, delineando una personalità narcisistica che non vuole che i propri luoghi sociali vengano macchiati o, in un certo senso, conquistati. Ma la voglia di interagire manca anche dall’altra fazione in quella guerra fra due popoli differenti, uno alieno e l’altro terrestre, descritta da Caparezza: gli stessi alieni sono stati delusi da quel “benessere artificiale” dove sognavano di approdare, un richiamo alla situazione che quotidianamente vive un immigrato nel momento in cui mette piede in Europa. Durante il brano possiamo notare come, oltre a sottolineare i comportamenti definiti come razzisti, voglia cercare di dare delle risposte in modo da potersi difendere da questa pioggia insulti. La risposta del rapper originario di Molfetta è più che originale:

“Torna al tuo paese sei diverso!

Impossibile vengo dall’universo”

Caparezza in concerto

C’É DAVVERO BISOGNO DI AVERE PAURA?

In sociologia, il panico morale avviene nel momento in cui uno strato abbastanza grande della popolazione prova una sensazione di timore nei confronti di una minoranza. Nella maggior parte dei causi si tratta di una paura immotivata, ovvero di una paura per una situazione di pericolo inesistente. Numerose possono essere le cause che scaturiscono questo panico morale immotivato nelle menti delle persone, quali ad esempio pregiudizi, ovvero un giudizio errato dato prima di conoscere una persona o stereotipi, un giudizio largamente condiviso che si basa su una determinata caratteristica, spesso fisica. Un’altra motivazione che tende a spiegare il diffondersi del panico morale e anche la campagna propagandistica messa in atto da diversi gruppi politici europei e non che indicano le minoranze quali immigrati come i veri responsabili del tracollo della nostra società, e come tali l-unico modo per sanzionarli e quello di riportarli presso le loro terre natie. Mentre un tempo il panico morale veniva alimentato dai sacerdoti nei confronti di quelle donne che venivano accusati di praticare magia nera, oggi ad alimentare questo odio sono i mass media che creano un eco differente nel momento in cui si parla di una minoranza.

PREPARIAMOCI AL DECOLLO

Si può eliminare il panico morale? É una domanda difficile, anche se la risposta non sarebbe scontata: un grande ruolo lo hanno le scuole, che devono avere il compito di educare i loro scolari al rispetto del prossimo. Ma ancor prima della scuola ci devono pensare le famiglie, la così detta “prima scuola”. Questo perchè nessuno nasce razzista, nella maggior parte dei casi si diventa razzisti o perchè si sentono le loro dicerie, non facendo altro che alimentare il panico morale, per poi farne scaturire una paura immotivata fondata su una generalizzazione fin troppo immotivata. Purtroppo, dopo la serie di attentati che hanno colpito l’Europa fra il 2015 ed il 2016, dagli attentati presso la redazione di “Charlie Hebdo” fino alla strage di Nizza, essi non hanno fatto altro che rafforzare la paura verso il prossimo, rendendo il sogno di un mondo fraterno un’utopia radicalizzata nella mente di pochi sognatori. Fra questi c’è il nostro Caparezza, dove nel ritornello si presenta come una persona senza etichette, senza patria e senza colore, rendendolo di fatto alieno al pianeta terra, dove le distinzioni sono il primo biglietto da visita. Annullare le barriere oltre che le etichette sociali, un passo che ogni uomo dovrebbe compiere. Negli ultimi due versi del ritornello, Caparezza ci regala questa visione di pace attraverso la sua penna:

Io non sono nero
Io non sono bianco
Io non sono attivo
Io non sono stanco

Io non provengo da nazione alcuna

Io, si, io vengo dalla luna!”

 

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.