Hai mai notato che in quasi tutti i film Marvel un personaggio viene tradito da un altro a lui vicino? Se presti ancora più attenzione, poi, ti renderai presto conto che più della metà delle opere cinematografiche e non si basano sul tradimento. L’Amleto di Shakespeare ne è un esempio lampante. Il re di Danimarca viene ucciso dal fratello, il quale poi ne sposa la vedova. Così facendo arriva a tradire non solo la sua fiducia, ma anche quella del nipote e dell’intera nazione. In ‘Harry Potter‘ tutta la tragedia nasce proprio dal fatto che Peter Minus tradisce i genitori di Harry, rivelandone la posizione al Signore Oscuro e condannandoli a morte certa. Dante stesso posiziona i traditori nell’ultimo cerchio dell’inferno, quello più vicino al terribile Lucifero.
Insomma, fin dalle origini dell’arte il tradimento è un argomento particolarmente amato dagli autori e dal grande pubblico. Forse perché rispecchia la parte più oscura della psiche umana? Forse perché è una parte ineliminabile dell’esperienza dell’uomo? O forse perché è quell’azione che distrugge tutte le nostre certezze costruite fin dall’infanzia su cui si basa tutto il nostro modo di vivere? Secondo la sociologia è la terza l’opzione più probabile.
Le tre fasi della fiducia: originaria, sistemica verso l’altro generalizzato e sistemica verso i media
Non ci si pensa spesso a come impariamo a socializzare, a vivere bene in comunità o, semplicemente, a costruirci un sistema di semplici certezze sul mondo che diamo per scontate. Per esempio, perché l’idea di una madre che odia il proprio figlio ci pare inaccettabile? Perché siamo portati a fidarci delle persone che vivono attorno a noi? Se si trova una risposta a queste domande, si troverà anche il motivo per cui il tradimento ci appare così intrigante, ma allo stesso tempo così minaccioso.
Ecco che quindi accorre la sociologia. Essa ha analizzato il modo in cui l’essere umano non solo impara cosa sia la fiducia, ma anche a chi rivolgerla e perché. Questo processo avviene in tre fasi, che partono dai primissimi anni di vita. Inizialmente si forma quella che si chiama fiducia originaria o ontologica. Questa si forma nella famiglia e nella comunità primaria. L’uomo impara di chi dovrebbe fidarsi e chi invece sono i possibili nemici. Su queste conoscenze basa il suo vivere sociale e le sue relazioni con il resto del mondo. Se il luogo in cui nasce questa fiducia è ‘malato’, allora anche il modo in cui la persona vivrà tutte le sue relazioni sociali lo sarà.
Tutto il nostro modo di vivere e vedere il mondo si basa quindi sulla fiducia originaria. Il secondo step, la fiducia sistemica nell’altro generalizzato, è infatti una sorta di evoluzione del primo. L’essere umano non fa altro che espandere i criteri di fiducia che ha imparato a mettere in atto nella propria comunità su tutte le nuove conoscenze. Si creerà così tutta una serie di rapporti sociali secondo come ha imparato a farlo nell’infanzia. L’ultimo passo è quello della fiducia nei media. Sempre ampliando il raggio d’azione ormai perfezionato con gli altri che lo circondano, l’uomo comprende di quale medium si può fidare, su quale routine o automatismo che fa funzionare la società fare affidamento.
Spiegato questo si nota come la fiducia che quindi si ha nella società globale derivi da quella fiducia costruita in tenera età, formata da tesi basilari come l’amore della famiglia, l’affetto degli amici, il sostegno dei propri cari e di chi ci dice di esserci vicino. Se una di queste tre fondamenta va a pezzi, per esempio -appunto- a causa di un tradimento, allora tutto il sistema che ci siamo costruiti crollerà rovinosamente, non avendo più solide basi su cui ergersi. Ecco perché il tradimento è così sconvolgente, poiché mina ai piedi di tutta la nostra struttura. E se questa crollasse definitivamente, noi andremmo in totale crisi, così come il mondo che ci siamo costruiti, lasciandoci inermi e completamente senza controllo.
Tutti i tradimenti di casa Marvel
Questo è proprio il motivo per cui all’arte il tradimento piace tanto. Perché sconvolge il pubblico, facendolo rimanere a bocca aperta e pendente dalle labbra del protagonista che deve ricostruirsi il proprio universo. Lo spinge a riflettere, lo coinvolge e crea un legame emotivo con il tradito che è difficile da spezzare.
Una possibilità di involvement così grande non può che far gola all’industria creativa. La Marvel, infatti, fa molto uso di questo escamotage. In quasi tutti i film del MCU il protagonista viene tradito/il film si basa su un tradimento/la pellicola si risolve grazie al villain tradito dai suoi alleati. ‘Iron Man‘ per esempio, capostipite della saga targato 2008. Tony Stark viene tradito dal socio e vecchio amico di famiglia Obadiah Stane, che fornisce armi ad un gruppo terroristico e aveva ordinato l’omicidio dello stesso Stark. Questo conferma il percorso di maturazione del personaggio, che entro la fine del film diventa il supereroe Iron Man.
‘Thor‘, 2011. Il dio del tuono viene tradito dal fratello Loki, che mira a rubargli il trono di Asgard e ordisce continui piani per tenerlo lontano dal regno o addirittura ucciderlo. Questi fatti si intrecciano nella trama di tutta la pellicola, rendendo Loki il villain da sconfiggere. Ancora: ‘The Avengers‘, 2012. La super-spia Natasha Romanoff e Clint Barton sono due agenti dello SHIELD, un’organizzazione di intelligence segreta. I due sono amici da anni e si proteggono le spalle a vicenda. Quando però Loki scende sulla Terra per conquistarla entra nel cervello di Clint, facendolo tradire il suo pianeta come anche la sua migliore amica. C’è poi anche ‘Captain America: the Winter Soldier‘, 2014. Il Capitano sembra essere stato tradito dal suo migliore amico Bucky Barnes, diventato un feroce omicida conosciuto con il nome di ‘Soldato d’Inverno’.
Troviamo anche ‘Avengers: age of Ultron‘ del 2015. Qui è il cattivo che viene abbandonato dai gemelli Maximoff, che alla fine decidono di unirsi agli Avengers per cercare di sconfiggere la controparte malvagia di Jarvis. Per non parlare, infine, di ‘Captain America: Civil War‘. Dal primo minuto il tradimento è nell’aria e tutte le vicissitudini che si susseguono partono dall’onore ferito di Tony e di una parte della squadra, che si vede voltare le spalle dal capitano Rogers.
Si potrebbe continuare, ma già da questi brevi esempi fuoriesce come effettivamente l’MCU faccia del tradimento il proprio cavallo di battaglia. Si sa, la Marvel è sempre stata un’esperta nello sconvolgere lo spettatore, in dargli ciò che non si aspetta. Che sia perché gli sceneggiatori hanno studiato attentamente la sociologia?