Vita o morte: il potere dell’economia comportamentale

Umani ed Econ, così Richard Thaler, recente premio nobel per l’economia, nonché padre dell’economia comportamentale, divide gli essere umani

L’economia classica, quella della scuola di Chicago, dove domanda e offerta si incontrano da sole in un punto d’equilibrio perfetto, presuppone che le persone, nel momento di scegliere, sappiano sempre quale opzione sia la migliore. Nel mondo reale già è da ritenersi difficile, se non impossibile, calcolare tutte le possibili scelte, figuriamoci capire quale di queste sia la migliore! Ebbene, l’Econ, meglio noto come homo oeconomicus, è un essere completamente razionale in grado di risolvere il problema sopracitato. La razionalità, intesa come perfetta capacità analitica, questo è quello che distingue la figura dell’Econ dall’Umano.

Nei mesi scorsi, Richard Thaler, che negli anni ’70 si era scontrato appunto con la teoria classica, è stato insignito del premio Nobel per l’economia in merito agli studi nell’ambito dell’economia comportamentale, questa non è altro che una branca dell’economia che prendendo in prestito concetti figli della psicologia, è in grado di presentarci le conseguenze economiche del nostro essere Umani e non Econ.

Richard Thaler e Selena Gomez in “The Wolf of Wall Street”

Thaler, nella sua opera più celebre, “Nudge” (pubblicata in Italia come “La Spinta Gentile“), ci parla di come gli Umani possano avere per mano tutte le informazioni per fare la scelta migliore, ma non essendo esseri completamente razionali, vengano influenzati dal contesto con cui le informazioni vengono presentate.

Nietzsche in una delle sue opere più conosciute diceva: “Essere liberi non significa essere i forti e schiacciare i deboli, ma implica l’essere coscienti di questi rapporti, il vivere al di là delle illusioni, “al di là del bene e del male, e il costruire il proprio spazio di libertà, e la propria morale, nel cuore di questa consapevolezza.” Questo estratto può esserci utile per introdurre il concetto di “paternalismo libertario“, concetto introdotto da Thaler al fine di rimediare agli errori degli Umani: in una situazione come quella sopracitata, dove gli Umani non compiono le scelte per loro migliori, molti potrebbero essere quelli in grado di approfittarsi, a fini egoistici, dei consumatori; il paternalismo libertario si carica sulle spalle il compito di orientare le scelte, non verso fini individualistici, bensì allo scopo di indirizzare i consumatori e soprattutto i cittadini verso scelte migliori per loro, tirando fuori i piccoli Econ che si trovano in loro.

Nudge, pungoli, spinte gentili, chiamatele come preferite, ciò che è importante è che teniate bene a mente l’importanza fondamentale che queste assumono nelle azioni di ogni giorno. L’esempio più lampante riguarda le scelte di default: pensa all’ultima volta che ti sei iscritto a un sito o un’e-commerce, arrivato alla fine ci sono sempre delle caselle spuntate: “accetto le condizioni“, “ho letto l’informativa“, e blah blah blah. Sotto queste che sono obbligatorie, ce ne sono un paio come “aggiornami con le newsletter“, “tienimi informato” &co. Quante volte hai tolto la spunta da queste? Finché non te ne sei accorto dopo esserti fermato a leggere con calma (casi più unici che rari), quelle caselle rimangono spuntate e i siti ne approfittano per bombardarti di pubblicità.

Esempi come questo ce ne sono a bizzeffe, ma ce n’è uno in particolare, in grado di decretare se le persone debbano vivere o morire. Parliamo di donazioni di organi: in Germania solo il 12% dei cittadini è infatti donatore, quando invece, nelle vicine Austria e Francia lo è più del 99%. Cosa succede? Sono forse i sandali coi calzini? Eppure non sono tanto diversi dai loro cugini in quanto gusti a proposito di calzature! A cosa è dovuta questa enorme discrepanza? Semplice, alle scelte di default! Come per la casella delle newsletter che lasciate cliccate, anche i moduli per la donazioni degli organi rimangono come pre-settati. In Germania vige infatti il consenso esplicito, ciò significa che si è non-donatori fintato che non viene compilata la modulistica, al contrario dell’Austria dove vige il consenso presunto, ovvero che fintato non ne venga fatta esplicita richiesta, tutti i cittadini sono donatori.

È qui che intervengono gli architetti delle scelte, persone in grado di risolvere questi problemi. Gli architetti delle scelte devono essere in grado di orientarci verso quelle decisioni più utili per noi e per la società, situazioni che a causa del nostro essere Umani, non riusciremmo a sfruttare al meglio dei modi contando solo su noi stessi. Nel caso sopracitato della donazioni degli organi, è stato per esempio introdotto, in alcuni Stati, il consenso presunto con il rinnovo della carta d’identità.  Sono quindi gli architetti delle scelte a darci quella Spinta Gentile che serve ad aiutarci nella vita di tutti i giorni, senza che ce ne accorgiamo, a volte facendoci comprare una marca di pasta al posto di un’altra, a volte facendoci salvare delle vite umane.

UncleSam