
Nuovi dettagli sull’omicidio di Desirée sono stati svelati in queste ore. Mentre il gip indaga sui quattro uomini fermati e l’inchiesta si estende anche alla ricerca dei pusher che rifornivano gli indagati, l’attenzione si è spostata su nuove prove che attesterebbero la presenza di altre sette-otto persone. La sedicenne è stata trovata morta in un decadente palazzo situato nel quartiere San Lorenzo di Roma, in cui abitualmente circolano tutti i tipi di droga. In crisi di astinenza, si sarebbe fidata di ciò che gli indagati le hanno dato, facendole credere che fosse metadone. Purtroppo il mix letale si sarebbe rivelato in realtà un composto di psicotropi che avrebbe impedito alla ragazza di ribellarsi e reagire allo stupro.
Testimoni presenti nell’immobile di via Lucani
I particolari sconcertanti in realtà non sarebbero finiti qui. A rendere ancora più macabro l’accaduto, ci sarebbe la presenza di un altro gruppo di persone, testimoni, che non hanno chiamato i soccorsi. Qualcuno fra loro probabilmente ha tentato di rianimare la ragazza di Cisterna di Latina con dell’acqua e zucchero, ma nessuno ha effettivamente chiamato gli aiuti; queste persone adesso potrebbero essere addirittura accusate di favoreggiamento o quanto meno di omissione di soccorso.
Ma può essere stata soltanto la paura o delle ipotetiche minacce a non farli agire o potremmo essere di fronte a un caso di effetto spettatore da manuale?
Questo fenomeno, tanto caro alla psicologia sociale, chiamato anche apatia dello spettatore si riferisce a quelle situazioni in cui in presenza di un numero considerevole di testimoni, alla vittima non viene offerto alcun reale aiuto.

Il primo caso documentato dell’effetto spettatore
Forse uno dei più raccontati casi di questo effetto è quello di Kitty Genovese, una ragazza di 29 anni che fu pugnalata a morte per ben mezz’ora fuori da casa sua. Com’è possibile che per tutto quel tempo nessuno dei molti testimoni si curò di intervenire e chiamare la polizia? L’accaduto fu talmente sconvolgente che pure l’assassino probabilmente ne rimase sorpreso. Si fermò diverse volte perché, resosi conto delle persone alle finestre, temeva l’arrivo delle forze dell’ordine. Eppure tutto ciò non avvenne e fece tanto scalpore da diventare oggetto di studio per due psicologi, Latané e Darley. Sono stati i primi a compiere degli studi e provare l’esistenza dell’effetto spettatore, ovvero a provare la relazione inversamente proporzionale sulla possibilità di essere aiutati e il numero delle persone che assistono.
Così Desirée è stata la vittima di un’orrida violenza o ha subito anche l’inerzia degli testimoni?
Sonia Felice