Nella canzone Sopra di Gazzelle, amore e sesso appaiono come due dimensioni inscindibili. Allo stesso modo, sono, per Schopenhauer, due facce della stessa medaglia.

Flavio Bruno Pardini, conosciuto in arte come Gazzelle, si è fatto strada come cantautore italiano, fino a diventare un punto di riferimento per i fan del genere indie del nostro Paese. Canzoni leggere, accordi di chitarra e spensieratezza sono ciò che il giovanissimo cantante ha portato nella scena It-pop nel corso degli ultimi anni. Il suo contributo non si riduce, però, a questo.
“Sotto, sotto sto bene”
Un tocco di romanticismo non può mai mancare per chi, come lui, ha deciso di dedicare la propria vita a fare questo tipo di musica. I cuori spezzati, poi, si sa, li curano solo le canzoni tristi e Flavio deve saperlo bene! Dai tempi di Superbattito, che ci ha fatto cantare a squarciagola (e piangere) con pezzi come Non sei tu, le cose sono molto cambiate, ma tenerezza e tristezza continuano ad essere fedeli alleate in ogni canzone. Il successo riscosso dagli ultimi dischi è, ad ogni modo, insindacabile, se ha permesso al giovanissimo Gazzelle di esibirsi il 9 giugno allo Stadio Olimpico di Roma a soli 33 anni.
Dalla valanga di travolgenti canzoni d’amore, fa capolino un pezzo del tutto innovativo. Si parla qui si Sopra, uscito il 12 Ottobre 2018 e inserito poi negli album Punk! e Post punk. Questa, ammette Gazzelle su Fanpage.it, è una “canzone d’amore arrabbiata”. E, in effetti, ogni ascoltatore, per quanto disattento, non può non percepire il risentimento mescolato al dolore per la fine di una storia d’amore.
Tutti lo abbiamo provato almeno una volta: qualcosa di importante finisce e, dopo la fase di depressione, viviamo una nostalgia mista a quella giusta dose di frustrazione in grado di tenerci lontani dall’altro. Il fatto tutto nuovo è che Gazzelle sottilmente ammette quello che molti di noi non riusciamo ad confessare quando parliamo coi nostri amici o coi nostri cari della fine di una relazione. Il ritornello decisamente ritmico, scandito dal ripetersi degli “e poi”, gioca chiaramente sui doppi sensi articolati nel resto della canzone:
Sotto, sotto, sotto sto beneSotto, sotto, sotto sto bene E in fondo sotto, sotto, sotto stai bene Sotto, sotto, sotto stai bene Pure teE poi, e poi, e poiCi ritroveremo ancora E poi, e poi, e poi Come quando mi stai sopra.
In fondo con le maniPotevi farci un sacco di cose, un sacco di cose

“Solo quando mi stai sopra”
Questo perché quando ci innamoriamo davvero è difficile saper dire basta una volta per tutte, oppure perché al sesso non si sa proprio mai come dire di no. A pensarla esattamente come Gazzelle è stato uno dei maggiori pensatori dell’epoca moderna: Arthur Schopenhauer. Il filosofo tedesco vede amore e sesso come strettamente correlati, a tal punto che il primo non appare, scavando a fondo nelle sue riflessioni, che una maschera per l’altro.
L’amore esiste, ma è in sé stesso un inganno che la natura perpetra ai danni dell’uomo. Quest’ultimo si avverte perso nel suo sentimento e si sente al settimo cielo. Nel mentre, quasi stordito dall’ebrezza che questa emozione trascina con sé, non si rende conto della trappola che la natura ordisce ai suoi danni.
Questa, però, inventa tali stratagemmi a solo vantaggio della nostra specie, con lo scopo di non farla estinguere. L’amore è per sempre legato al sesso perché è solo un mezzo per spingere gli uomini a procreare:
Ogni innamoramento, infatti, per quanto voglia mostrarsi etereo, ha la sua radice solo nell’istinto sessuale, anzi è in tutto e per tutto soltanto un impulso sessuale determinato, specializzato in modo prossimo e rigorosamente individualizzato.
Il solo scopo di un sentimento tanto sublime è spingere gli uomini ad avere figli, tanto che, secondo Schopenhauer, quando scegliamo il nostro partner, un cosiddetto genio della specie ci spinge ad accoppiarci con coloro i cui geni potrebbero produrre figli sani e, per certi aspetti, migliori. Le leggi dell’attrazione sono essenzialmente basate sul fatto che noi siamo spinti verso chi potrebbe, ora o nella discendenza, cancellare le nostre imperfezioni.
Per quanto questo ragionamento possa apparire superficiale, ha le sue ragioni profonde nella filosofia di Schopenhauer. L’uomo nutre sempre, secondo il pensatore tedesco, un certo istinto di preservazione, a cui può assolvere soltanto generando un’immagine di sé che resterà eterna. Infatti, l’uomo non fa altro che tentare di mantenersi vivo per sempre sulla Terra quando procrea, lasciando nelle mani del mondo una piccola copia di sé.

“E poi ci ritroveremo ancora”
Le teorie di questo pensatore, per quanto molto apprezzate da tanta parte degli studenti liceali (e, in alcuni casi, universitari) appaiono oggigiorno quantomeno un po’ datate. La sessualità è un tema sempre più dibattuto e i gender studies si stanno facendo di giorno in giorno più strada per installare nella coscienza collettiva l’idea che il genere sia socialmente costruito e che la sessualità possa essere vissuta in maniera più libera rispetto al passato.
Tra le varie forme di sessualità riconosciute dalla comunità LGBTQ+, troviamo oggi anche l’asessualità,considerata a tutti gli effetti un orientamento sessuale. Con questo, si intende il fatto che per alcuni individui sarebbe possibile non provare alcun tipo di attrazione fisica, pur riuscendo ad intrattenere soddisfacenti ed, anzi, necessarie relazioni di carattere amoroso.
La comunità LGBTQ+ riconosce, quindi, al giorno d’oggi, la possibilità che si creino legami di tipo romantico senza la presenza di alcuna interazione sessuale. Questo prova ulteriormente la debolezza della teoria di Schopenhauer, seppure appaia evidente che essa abbia già in sé stessa dei limiti.
Infatti, sembra chiaro che pochi siano coloro i quali hanno rapporti sessuali col solo scopo di procreare. Si potrebbe dire una minoranza, quantomeno nei Paesi sufficientemente ricchi per produrre dispositivi di protezione efficaci e per permettere quel minimo di educazione sessuale necessaria per spingere i cittadini ad utilizzare tali metodi contraccettivi.
Appare quindi chiaro che, al di là di coloro che giureranno amore eterno col solo scopo di portarti a letto, nessuno sottoscriverebbe una teoria del genere. Sopra appare, in fin dei conti, nient’altro se non una canzone ironica, scritta per il puro gusto di giocare con le parole. Al contrario, la teoria schopenhaueriana, cui è stata generalmente conferita la caratteristica serietà tipica della filosofia, deve essere ufficialmente studiata e, con forza, rigettata su solide basi.
Se pure il vero amore esiste soltanto nelle fiabe, sarebbe altrettanto disgustoso ridurre ogni storia in cui sono coinvolti dei sentimenti profondi a un mera scusa per portare qualcuno tra le proprie lenzuola. Un mondo in cui l’amore è solo un mezzo per ottenere soddisfazione sessuale è un mondo in cui gli uni ci appropriamo degli altri unicamente quando le cose ci procurano un qualche tipo di vantaggio.
La speranza di chi scrive è che si possa vivere un giorno, al contrario, in un ambiente in cui il rispetto gli uni degli altri vinca sul proprio tornaconto personale e in cui ognuno sia libero di amare nelle maniere che ritiene a sé più opportune, senza che il sesso faccia da tramite. Chi scrive sa, però, anche bene che, perché un mondo del genere si realizzi, si avrà bisogno di tutto il contributo possibile da parte di chi legge.
