Tra milioni di anni il continente africano verrà diviso in due.

Forse l’uomo non ci sarà più, ma quali potrebbero essere le eventuali conseguenze se ci trovassimo ad affrontare un tale cambiamento?
La tettonica delle placche
Gli studiosi ipotizzano che tra milioni di anni il continente africano si dividerà dando origine a due aree divise.
La crosta terrestre è divisa in placche tettoniche.
Queste si muovono a diverse velocità e, a volte, a causa della pressione che si genera ai loro confini, queste si spezzano e se ne creano di nuove.
Per quanto tali mutamenti geologici possano sembrare incredibili sono avvenimenti normali, prevedibili e in continuo divenire nella storia del nostro Pianeta.
La divisione dell’Africa è stimata tra 210 milioni di anni e probabilmente noi terrestri non avremo l’occasione di vederla.

La divisione dell’Africa
In Africa la placca somala e quella nubiana sono divise dal rift (o fossa tettonica) dell’Africa orientale che si estende da nord a sud per migliaia di chilometri.
Dalla Rift Valley potrebbe nascere un nuovo oceano, responsabile della divisione del continente africano.
Ci vorranno milioni di anni, ma alla fine le afriche saranno due: a destra la placca somala e a sinistra la placca nubiana, divise dall’Oceano Indiano.
Dopo questa scissione la Tanzania verrà sommersa dall’acqua, lo Zambia o l’Uganda diventeranno costieri e la placca somala diventerà un’isola.
Attualmente la divisione tra queste due placche sta avvenendo a una velocità di circa 6-7 mm l’anno.
Le possibili conseguenze
Quali potrebbero essere le possibili conseguenze per l’uomo, ipotizzando che ci sia ancora, e per gli animali?
Sebbene gli effetti definitivi saranno graduali, possiamo comunque tentare delle ipotesi.
La tensione che viene a crearsi al confine con le placche, causata dal loro spostamento, può creare fenomeni traumatici come i terremoti.
Questo significherebbe, come prima conseguenza, lo spostamento di moltissime persone e la fuga degli animali.
In secondo luogo ci sarebbero gli effetti di un allagamento di diverse regioni africane.
Questo significa perdita, o meglio trasformazione, di diverse tipologie di habitat dell’africa orientale.
Ci vorranno milioni di anni prima che l’oceano Indiano faccia del Corno d’Africa un’isola e i cambiamenti graduali potrebbero rendere più semplice l’affronto di tali cambiamenti.