Centosessanta anni fa nasceva D’Annunzio: ecco le principali tappe militari del poeta vate

Nasceva centosessanta anni fa, Gabriele D’Annunzio, il poeta vate, colui che volle fare della sua vita un’opera d’arte. 

Gabriele D’Annunzio è uno degli scrittori e dei poeti più rinomati della letteratura italiana sia per le sue opere, sia per le sue innovazioni letterarie, linguistiche e le sue imprese militari.

 

Chi era Gabriele D’Annunzio?

Poetam scrittore, drammaturgo, militare, politico e giornalista, Gabriele D’Annunzio si presenta come uno dei più celebri autori della letteratura italiana. Con il suo operato, infatti, riesce a diventare uno dei cardini del decadentismo e una delle figure chiave della prima guerra mondiale. Attorno a D’Annunzio si sviluppa una vera e propria aura di sacralità e riconoscenza, tanto da essere definito e soprannominato il Vate. 

Fu così d’influenza tra il finire dell’Ottocento e gli inizi del Novecento da intaccare usi e costumi, tanto da far ricordare quel periodo come dannunzianesimo.

Famiglia e istruzione

D’Annunzio nasce in una famiglia borghese di Pescara, il 12 Marzo del 1863. Economicamente, la famiglia stava molto bene, ma i problemi del padre con il gioco la portarono a una difficile condizione. Si sul dire che il poeta abbia ereditato la sensibilità dalla madre e il temperamento forte e sanguigno dal padre, assieme alla passione per le donne e per il gioco.

D’Annunzio, inoltre, non era figlio unico. Erano in cinque figli, in totale: tre sorelle e due fratelli, ai quali fu molto legato. Si ricordano dei rapporti un po’ più spinosi con il fratello minore, Antonio, il quale perse tutto durante le profonda crisi economica che vi fu negli Stati Uniti durante il 1929. Sebbene fosse molto propenso ad aiutarlo, le continue richieste di prestiti costrinsero il poeta a tagliare i ponti con il fratello.

Fu centrale per la sua formazione la decade che va dal 1881 al 1891. Durante quel periodo egli entrò a contatti con l’ambiente della nuova capitale, Roma. Qui il suo stile prende forma, diventa sempre più raffinato e si sviluppa anche il nucleo centrale della sua poesia, insieme alla sua visione del mondo.

La carriera militare

Centrale nella vita di D’Annunzio anche la carriera militare. Fu proprio il poeta a chiedere di essere chiamato quando l’Italia entrò in guerra nel 1915, durante il mese di Maggio. Molto insolito, dato che aveva già più di cinquant’anni all’epoca, ma il suo spirito interventista, non si fermò davanti a quell’ostacolo. Effettivamente questo, per D’Annunzio significava molto. È stato il modo per cercare di far convivere in una singola persona quello che era il suo mito: un poeta, un estate ma anche un eroe.

parte come tenente dei Lancieri di Novara e il compito che gli affidarono era di stampo prettamente propagandistico. Nel Gennaio dell’anno successivo, volerà insieme a Luigi Bologna come ufficiale per lanciare su Trieste dei bigliettini propagandistici. Qui la famosa ferita all’occhio: fu costretto ad un atterraggio di fortuna nei pressi di Grado e a causa dell’incidente, perse la vita da un occhio. Da questo momento in poi si dichiarò “l’orbo veggente”.

Il 13 Settembre, nonostante l’occhio bendato, partecipò al bombardamento aereo di Parenzo. L’anno successivo prese pure parte delle trincee, fino alla decima battaglia dell’Isonzo, dove combatté nel 1917. Poco più di un anno dopo  va in missione, verso Vienna. Dopo due tentativi andati a vuoto, una volta per la nebbia e l’altra per il vento, il 9 Agosto D’Annunzio partì verso la capitale austriaca e furono lanciati 50 mila copie del manifesto italiano, ovviamente preparato dallo stesso D’Annunzio.

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