Durante un episodio della serie Camera Café, sitcom italiana prodotta dal 2003 al 2017 per un totale di 6 stagioni, i due personaggi Luca Nervi – interpretato da Luca Bizzarri – e Paolo Bitta – Paolo Kessisoglu – rivivono le tappe principali dell’esperimento di Ivan Pavlov sui riflessi condizionati. Il tutto trova luogo nel mezzo della quarta stagione: la ditta per cui lavora il duo comico sta fondendosi con la rivale azienda Digitex e i dipendenti, sentendosi precari, temono di perdere il posto. Così, molti episodi vedono Luca e Paolo impegnati a compromettere tale processo di fusione. Nella puntata in questione, Paolo entra in scena munito di una penna in grado di dare scosse elettriche e Luca lo convince ad utilizzarla al fine di creare una sorta di rivolta nei confronti della fusione. Egli intende cioè affidarsi al principio del condizionamento classico di Pavlov. In breve, attraverso una scossa elettrica somministrata al seguito della parola “fusione”, Nervi vuole che i suoi colleghi arrivino ad avvertire il dolore anche senza lo stimolo elettrico, ossia soltanto sentendo pronunciare il termine chiave.
Il condizionamento classico
Per quanto sembri folle ed inattuabile, il condizionamento pavloviano segue esattamente questi passaggi. Così come ogni teoria del comportamentismo, il condizionamento classico – o riflesso condizionato – intende studiare il comportamento in termini di apprendimento. Il riflesso condizionato consiste in una reazione prodotta grazie all’ausilio di un elemento esterno, che il soggetto impara ad associare ad un preciso stimolo.
Durante una serie di esperimenti, Pavlov notò come gli organismi sia animali che umani riuscissero, dopo una serie di ripetizioni, ad associare uno stimolo neutro – che per loro non significava nulla – ad uno stimolo naturale, in modo che il primo fosse sufficiente a suscitare una risposta. Nel suo tipico esperimento sulla salivazione canina, lo psicologo russo presentava pezzi di carne ad un cane che, a propria volta, iniziava a salivare. La carne, in tal caso, rappresentava lo stimolo naturale, poiché appunto riusciva a generare un riflesso incondizionato – la salivazione. Accompagnando il pezzo di carne con il suono di una campanella, Pavlov scoprì che, dopo un certo numero di ripetizioni, al cane era necessario soltanto udire la campanella per iniziare a produrre saliva. La risposta era pertanto divenuta una risposta condizionata.
Il condizionamento operante
Al seguito degli esperimenti di Pavlov, un altro psicologo, Skinner, proseguì gli studi sul condizionamento, giungendo alla teorizzazione del condizionamento operante. Il condizionamento operante di Skinner pone meno enfasi sull’importanza dello stimolo neutro, valorizzando invece il contributo di un nuovo elemento, il rinforzo. Mentre il condizionamento classico ritiene che la risposta ad uno stimolo possa essere in qualche modo appresa, il condizionamento operante fa più che altro riferimento ad un aumento della sua probabilità. All’interno della Skinner Box, un piccolo animale alla stregua di un topo veniva premiato con un pezzo di cibo ogniqualvolta premeva un pulsante o tirava una leva. Da ciò Skinner intese come, partendo da un repertorio comportamentale di base, uno stimolo rinforzante – un premio od una punizione –, in un dato contesto, riuscisse ad aumentare la probabilità di una certa risposta. Questi meccanismi sono stati frequentemente utilizzati nell’addestramento canino: allorché esegue il comando richiesto, l’animale viene premiato con uno snack prelibato. Lo snack, che funge da rinforzo, aumenta la probabilità di esecuzione futura di quel comando. In un certo senso, il condizionamento operante rappresenta un mero meccanismo di feedback.
Nell’episodio della sitcom, il condizionamento non intraprende la via sperata. Sebbene intenda condizionare i dipendenti, Luca finisce erroneamente col condizionare Paolo, il quale impara ad elettrizzare le persone al suono della parola “fusione”. Il che, per loro, non rappresenta un gran guadagno, siccome alcune scosse colpiscono involontariamente Andrea, autista del Presidente e bullo aziendale. L’episodio si conclude con un pestaggio ai danni del duo comico.
– Simone Massenz