Ricordiamo Johannes Gutenberg: a lui si deve una delle più importanti invenzioni della modernità

Il 3 febbraio 1468 muore Johannes Gutenberg, inventore della stampa a caratteri mobili. 

Una serie di fattori, lo sviluppo delle Università, la maggiore richiesta di libri, rese necessario lo sviluppo di una tecnica che permettesse la produzione di libri in serie e in tempi relativamente brevi. Da queste esigenze nacque intorno alla metà del Quattrocento la stampa a caratteri mobili.

Varie ipotesi di inventori

La storia dell’invenzione della stampa è stata discussa a lungo e molti paesi hanno rivendicato il proprio ruolo nella scoperta. Nel 1560 due umanisti olandesi, della città di Haarlem, indicarono come inventore dell’arte tipografica un certo Laurens Janszoon Coster, riprendendo una tradizione locale che sosteneva che Coster avesse inventato, prima del 1441, l’arte della stampa utilizzando  caratteri mobili di metallo fuso. La sua tecnica segreta sarebbe poi stata diffusa a Magonza da un operaio licenziatosi, e Gutenberg avrebbe rubato la scoperta. In realtà si trattava probabilmente di stampa silografica (o xilografica), che prevedeva incisioni su legno. Ugualmente dubbia è l’attribuzione dell’invenzione della stampa a un certo Prokop Waldvogel, praghese stabilitosi ad Avignone. In alcuni documenti lui promette di insegnare ad alcuni avignonesi una misteriosa tecnica, indicata come “ars artificialiter scribendi” (l’arte di scrivere artificiosamente”, utilizzando strumenti di metallo. Si riferiva probabilmente all’uso del normografo: nessuna delle sue opere ci è giunta, e appare strano che non ci sia nessuna testimonianza in merito alla stampa legata alla sua figura. Si può dire che in questo periodo in tutta Europa diversi personaggi erano alla ricerca di una tecnica che permettesse una produzione in serie più veloce.

 

Bibbia delle 42 linee

 

Gutenberg, una figura controversa

Nonostante in nessuna stampa compaia il suo nome, una tradizione ormai consolidata individua nella figura di Johann Gensfleisch, detto Gutenberg, l’inventore della stampa tipografica. Appartenente a una famiglia di mercanti nacque a Magonza intorno all’anno 1400. Possiamo pensare a Gutenberg come a una sorta di ingegnere meccanico, sempre intento a cercare di risolvere alcuni problemi pratici della vita quotidiana. Intorno al 1420 si trasferì a Strasburgo, città più viva di Magonza. Le informazioni che abbiamo sulla figura di Gutenberg provengono principalmente da atti di processi: infatti dando vita a numerose società entrò spesso in conflitto con i soci. Inizialmente creò una società per la produzione di specchi, successivamente si dedicò alla prima sperimentazione della tecnica tipografica.

La nascita della stampa

I primi stampati risalgono probabilmente al 1448 e consistono in prodotti di piccole dimensioni e a larga circolazione, come calendari, la grammatichetta latina nota come Donatus, lettere di indulgenza. Questi prodotti furono stampati con il cosiddetto DK-Type, una serie di caratteri primitivi. La pubblicazione della Bibbia invece è attribuita alla società che Gutenberg creò con Johann Fust, investitore e responsabile delle vendite, e Peter Schoffer, un calligrafo. Interessante è sicuramente il carattere sperimentale della Bibbia: inizialmente fu prevista una stampa a due colori, ma ben presto ci si rese conto dell’eccessiva difficoltà dell’operazione, per questo le rubriche in rosso vennero aggiunte successivamente manoscritte; si cominciò a stampare su 40 linee, per poi arrivare a un testo su 42 linee (per questo si parla di Bibbia delle 42 linee); vi fu una doppia tiratura di una parte dei fogli per aumentare le copie quando la stampa era già stata avviata. Si tratta sicuramente di un monumento della tipografia delle origini e la datiamo negli anni 1453-1455.

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