Che parola lunga! Chissà cosa indica questo termine. La parola è semplicemente indicativa di una fobia sociale verso il popolo queer LGBT da parte di un soggetto.
Vediamo dove risiede il posto più recondito nel quale nasce questa “paura“.
La fobia sociale
La fobia sociale è una paura immotivata che si spande a macchia d’olio tra la popolazione e può essere specifica o meno.
In questo caso la fobia è specifica e riguarda una categoria di persone ben evidenziata.
La paura, il più delle volte, risiede semplicemente nel fatto che queste persone possano intaccare in qualche modo sulla vita di un soggetto che non ha a che fare con queste.
Molte persone della schiera rainbow ritengono una persona della propria famiglia o un amico “affetto” da questa fobia per un motivo di orgoglio familiare.
La questione di orgoglio riguarda due motivazioni principali:
- l’impossibilità di avere un erede che possa dare soddisfazione ai famigliari di diventare nonni o di portare avanti il cognome della famiglia.
- Il sentir denigrato il nome della propria famiglia dalla società che la circonda.
Sarebbe opportuno sottolineare che questa paura all’inizio potrebbe anche essere fondata,per quanto riguarda un famigliare,poichè egli si sente sprovvisto di mezzi per accettare la nuova situazione,che nuova non è.
La situazione dovrebbe scemare dopo un po’. Tutto ciò,se non dovesse placarsi,purtroppo sfocia in un gesto berbero e inutile:la violenza ingiustificata.
Il bullismo omofobo
Non tanto nella famiglia, quanto nella società scolastica, il bullismo omofobo è diffuso e purtroppo miete vittime senza una giustificazione.
La violenza è soprattutto psicologica oltre che fisica: il soggetto preso di mira sta già combattendo una battaglia con se stesso,quella del minority stress, ossia il subire stress dovuto all’autoappartenenza ad un gruppo ristretto di persone.
Se si aggiunge anche la violenza psicologica, il soggetto potrebbe sviluppare una distanza con il proprio Io ed incominciare a sentirsi inaccettato anche da se stesso.
Il bullismo omofobo nasce dal pregiudizio dell’omosessuale come persona debole.
Però tutto questo si ritorce contro chi attua violenze contro queste persone,in quanto va ancora di più a chiudere nel pregiudizio più totale le loro menti, lasciandoli soli con loro stessi.
La cura di questa “paura” non risiede in un farmaco, psicofarmaco o altro, ma è una sola ed allo stesso tempo facile e difficile:cancellare gli stereotipi ed aprire la mente. Guardate fuori dalla finestra, cari omofobi,che il mondo è lì fuori.
Bullismo omofobo in “Shameless”
Nella serie tv “Shameless” si esprime molto questo concetto:due personaggi, Ian Gallagher e Mickey, sono una coppia gay che passano una vita difficile per via degli stereotipi.
Il primo,contro tutti coloro che lo definiscono troppo sensibile per via dell’orientamento sessuale, si iscrive sotto falso nome nell’esercito.
Il secondo, invece, sfrutta delle prostitute e da sempre prova un forte sentimento verso il giovane Ian.

Quest’ultimo torna dall’esercito,dove è stato espulso e inizia a frequentare Mickey, il quale fa coming-out in un bar e viene picchiato dal padre.
Nonostante queste disavventure spiacevoli, Ian e Mickey vivranno una bella storia d’amore.
Mattia Mancini