Chi siamo? Da dove veniamo? Ma soprattutto come facciamo a parlare, a comunicare con i nostri simili? Scopriamo come vengono prodotti i suoni dall’apparato fono-articolatorio.
In occasione della giornata mondiale della voce, analizziamo il processo di produzione dei foni (=suoni) e vediamo come l’aria – partendo dai polmoni- si trasformi in suono, il suono in parola.
Celebrazione della voce
Il 16 aprile di ogni anno si celebra la Giornata Mondiale della voce. Essa venne proposta nel 1999 dalla Brazilian Society of Laryngology and Voice e nel 2002 venne riconosciuta a livello mondiale, su suggerimento di M. Andrea, presidente della Società Europea di Laringoiatria.
L’idea di istituire una giornata per celebrare la voce nasce dalla volontà di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di fare screening preventivi, visite specialistiche o semplici test per monitorare costantemente anche alterazioni lievi della voce per evitare di incorrere patologie più complesse. Molte le iniziative anche sui social per promuovere il benessere della voce, adottando buone abitudini e facendo controlli periodici.
Come l’aria si trasforma in suono
La maggior parte dei suoni delle lingue parlate dall’uomo viene prodotta tramite l’ espirazione. Quindi, l’aria parte dai polmoni, attraversa i bronchi, la trachea, la laringe, la faringe e nella glottide incontra le “corde vocali”. Esse più che “corde” sono membrane (o meglio ancora lembi tendinei) le quali, al passaggio dell’aria, vibrano producendo dei suoni (=la voce). L’aria, superata la glottide, attraversa il cavo orale (o in taluni casi nasale) e, finalmente, fuoriesce sotto forma di suono.
I foni possono essere classificati in base alla sonorità, al modo e al luogo di articolazione.
Ma la primordiale differenza è tra suoni vocalici e consonantici:
- Una vocale o suono vocalico è un tipo di suono che si forma senza frapposizione di un ostacolo al flusso d’aria
- Una consonante o suono consonantico, invece, si ha quando il passaggio dell’aria incontra un ostacolo nel cavo orale.
In base alla sonorità, i suoni si dividono in:
- Sordi quando non c’è la vibrazione delle corde vocali
- Sonori quando c’è la vibrazione delle corde vocali
Le vocali sono tutte sonore, le consonanti possono essere sorde o sonore. Le vocali si classificano in base alla posizione della lingua e delle labbra. Le consonanti si classificano in base al modo e al luogo di articolazione:
- Il modo indica la natura dell’ostacolo frapposto al passaggio dell’aria. Abbiamo suoni: occlusivi, fricativi, affricati, laterali, vibranti, nasali.
- Il luogo indica dove è posto l’ostacolo al passaggio dell’aria e, quindi, in quale punto della bocca esso viene prodotto. Ad esempio, abbiamo suoni: bilabiali: prodotti tra le labbra (es. m, p, b); labiodentali: quando vengono prodotti tra l’arcata dentaria superiore e le labbra inferiori (es. f, v); dentali: prodotti tra le due arcate dentarie (t, d); alveolari: quando la punta della lingua viene accostata agli alveoli dei denti incisivi superiori; post alveolari o pre palatali: la lingua si poggia subito dietro gli alveoli, poco prima del palato (i suoni dolci di c e g); velari: il dorso della lingua è accostato al velo del palato, nella parte posteriore (i suoni duri di c e g).
Si tratta di una classificazione convenzionale che serve per identificare inequivocabilmente i suoni. Tale sistema è utilizzato a livello internazionale.
La voce, simbolo dell’umanità
Più suoni messi insieme formano parole, più parole legate tra loro una frase, più frasi un discorso… È tramite le parole, è attraverso i suoni che noi riusciamo a definire le nostre emozioni, a concretizzare i nostri pensieri. La voce con cui “creiamo” i suoni è l’essenza della nostra specie, della comunicazione, della socialità… è di fondamentale importanza, per questo va curata, va protetta, va difesa, va celebrata!