Mente vs cuore: come imparare a prendere decisioni

Perché nelle decisioni le emozioni sono più importanti di quanto pensi

Da sempre combattiamo il conflitto mente vs cuore, ignorando quanto siano invece profondamente legati. Anche se in genere vorremmo essere razionali,  le decisioni logiche ci assorbono tantissime energie. Questo accade perchè il nostro cervello, per ponderare una decisione, deve elaborare una grande quantità di informazioni, cosa che richiede tempo. Per ovviare a questo problema entrano in gioco le emozioni. Il loro compito è guidare e velocizzare i processi di ragionamento, ma come?

mente vs cuore

Chi è il migliore amico di mente e cuore nelle decisioni

Mente e cuore sono collegati dall’ OFC, ovvero la corteccia orbitofrontale. Questa struttura si attiva durante i processi di decisione nei contesti emotivi e sociali. La sua funzione è valutare gli stimoli stimando il piacere che possono procurare. Nel fare questo persegue il cosiddetto principio edonico, il principio per cui l’uomo è motivato a provare piacere e ad evitare il dolore, dunque a fare scelte vantaggiose.  L’ OFC raccoglie informazioni sia da stimoli esterni, quindi dall’ambiente, sia da stimoli interni al corpo. I dati vengono poi integrati per generare decisioni mediate dalle emozioni. Chi riporta lesioni alla corteccia orbitofrontale può presentare:

  • Insensibilità
  • Incapacità di assecondare le scelte altrui
  • Difficoltà a inibire comportamenti antisociali

L’ OFC è una delle 6 strutture che fanno parte del nostro cervello emotivo. Hai capito bene, anche le emozioni “hanno un cervello “.

Corteccia orbitofrontale

Le 6 strutture del cervello delle emozioni

Il cervello emotivo è l’insieme delle aree neurali, corticali e sottocorticali coinvolte nelle emozioni. Vediamo quali sono e che funzioni svolgono:

  1. Amigdala questa struttura ha 3 funzioni, elabora le emozioni, le apprende e le memorizza. Si trova nel lobo temporale mediale sotto la corteccia.
  2. Solco temporale superiore è l’area del riconoscimento delle espressioni facciali e della direzione dello sguardo.
  3. Insula questa struttura controlla le sensazioni viscerali e di dolore e spesso la troviamo coinvolta nei processi di dipendenza.
  4. Nucleo accumbens uno dei nostri nuclei preferiti, dato che ha il compito di ricevere connessioni che rilasciano dopamina, il neurotrasmettitore responsabile delle nostre sensazioni di piacere
  5. Corteccia anteriore del cingolo (ACC) questa area valuta gli stimoli, monitora il comportamento e rileva quando le nostre risposte all’ambiente sono inadeguate rispetto alla situazione.
  6. Corteccia orbitofrontale (OFC) area di cui ho spiegato la funzione nel paragrafo precedente e che fa da ponte tra la ragione e le emozioni. Riceve informazioni da tutte le aree sensoriali e integrandole genera comportamenti complessi o decisioni

L’ importanza delle emozioni spiegate dal caso Elliot

Elliot fu un paziente del neurochirurgo portoghese António Rosa Damásio a cui fu asportato chirurgicamente un tumore alla corteccia prefrontale (di cui fa parte l’OFC). In seguito a questa operazione, il paziente subì un drastico cambiamento di personalità mostrando:

  • Perdita di responsabilità
  • Perdita di autocontrollo
  • Incapacità di prendere una decisione dovuta all’inabilità di imparare dai suoi errori e di prevedere le conseguenze delle sue azioni
  • Perdita di emotività mostrandosi freddo e distaccato

Se prima Elliot era considerato un buon padre e un buon marito, dopo l’operazione non fu più in grado di mantenere il lavoro e iniziò a intraprendere affari molto rischiosi. La sue nuove abitudini lo portarono alla bancarotta e al divorzio. Cosa era successo? Avendo perso la sua emotività a causa dell’ operazione, non poteva più assegnare un valore affettivo alle sue scelte e valutarle così in modo corretto. Le emozioni, infatti, aiutano a prevedere le conseguenze delle proprie azioni! 

mente vs cuore

Cos’è e perchè abbiamo bisogno di un marcatore somatico

A seguito del caso Elliot, Damasio propose il concetto di marcatore somatico come componente del processo decisionale. Il marcatore somatico è quella sensazione fisiologica, per esempio un nodo allo stomaco, che indirizza il ragionamento sull’esito negativo a cui può portare una scelta. In questo modo restringe il numero di decisioni possibili, aiutandoci nel compito. Il marcatore si forma attraverso le esperienze e agisce automaticamente per avvertirci di pericoli potenziali o situazioni spiacevoli.

Damasio sostiene, al contrario della tradizione culturale che ci ha sempre spinti a ragionare più col cervello che col cuore, che in realtà le emozioni sono alla base del buon funzionamento della mente: se l’uomo perde la capacità emozionale non è in grado di essere ragionevole.

Virginia Famà

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