Vladimir Vladimirovič Nabokov, scrittore e drammaturgo russo, pubblicò nel 1955 “Lolita”, un romanzo molto particolare, il quale destò parecchio scalpore ai tempi della pubblicazione a causa di una tematica forte: la pedofilia.
Lolita nella mente di Humbert
Humbert, protagonista e voce narrante dell’opera di Nabokov, viene presentato come un professore di letteratura francese di quarant’anni, frustrato per un matrimonio andato in frantumi e in cerca di nuovi stimoli. Egli trova un punto di svolta, nel momento in cui conosce Dolores (chiamata affettuosamente da lui Lolita), figlia dodicenne di Charlotte, vedova che Humbert aveva accettato di sposare per poter passare del tempo con la piccola. Successivamente Charlotte scoprirà gli intenti del professore (trovando un suo diario), ma non fa in tempo a denunciare la verità a tutta la comunità, che viene investita e muore tragicamente. Humbert allora inizierà un rapporto di gentile amore con la piccola Dolores, a tal punto da consegnarle denaro in cambio di prestazioni sessuali e iniziando una relazione morbosa, ossessiva, psicotica, al punto da farle ingerire medicinali, allo scopo di averla tutta per sè.
Le bambine nella mente dei pedofili
Per la psichiatria, i pedofili, provano soddisfazione non solo nel mero atto sessuale con bambini, ma nel poter instaurare con loro una vera e propria relazione emotiva coinvolgente. La pedofilia viene comunemente inserita nel ramo delle “parafilie”, ovvero nei disturbi del desiderio sessuale. Essa comprende, al suo fianco, altri tipi di disturbi della psiche, dovuti ad abusi in minore età, problemi familiari, emarginazione sociale forzata. I pedofili, in genere, credono di star perseguendo un amore puro, quindi capiscono che sia sbagliato perché così è rappresentato nel pensiero comune, ma per la loro indole (contorta o meno che sia) ciò è naturale, allo stesso modo per cui nell’antica Grecia erano naturali relazioni sessuali fra uomini e bambini (parlò di questa situazione Aristofane).
Conclusioni
Sia per l’interpretazione di Nabokov, sia per la psichiatria, velatamente, la pedofilia è rappresentata quasi come un atto inconsapevole per chi lo compie, o perlomeno, chi manifesta passioni per i bambini, sa che sia sbagliato per la sua tradizione culturale, ma insegue questi tipi di rapporti come fosse ingenuamente naturale. Humbert, protagonista di Nabokov, provava dolci sentimenti per Dolores anche perché ella gli ricordava un suo amore da tredicenne, quasi si fosse immedesimato nel suo sé infante e proveniva da una situazione familiare catastrofica ed era psicologicamente provato. La psichiatria, in sintesi, crede che più che una perversione a tutti gli effetti, sia spesso un accumulo di situazioni avverse che portano a passioni di questo genere. Quindi, è possibile che gli abusi sui bambini, siano (come succede per molti serial killer) una conseguenza diretta della società che siamo diventati? Oppure è solo una deviazione autogeneratasi della psiche?