A partire dall’inizio storico dell’utilizzo della ragione da parte dell’essere umano, e quindi a partire dalla sua razionalizzazione degli eventi a lui interni ed esterni, la storia della civiltà umana è stata costellata di una quantità assurdamente grande di scoperte scientifiche e non, che ci hanno portato ad arredare la nostra vita, quotidiana e non, di oggetti, utensili e attività ben lontane da ciò che la natura ci aveva originariamente prescritto.
Del resto la curiosità è insita all’uomo in quanto razionale e ciò ci porta ad essere spesso curiosi di scoprire sempre di più anche senza un vero motivo pratico alle spalle che giustifichi l’applicazione di tante energie mentali nella ricerca.
La ricerca deve avvenire secondo precisi metodi dibattuti e stabiliti, ed essa riveste un ruolo fondamentale nello sviluppo della società civile, tanto che uno dei premi tra i più prestigiosi a livello globale (se non il più prestigioso) è assegnato proprio in seguito a ricerche e scoperte scientifiche meritevoli di aver promosso l’avanzare della cultura umana. Si parla del premio Nobel, per i meno intuitivi tra i lettori.
La ricerca, tuttavia, ha un campo di applicazione pressoché infinitamente esteso, così che molte ricerche spesso risultano curiose, stravaganti e al limite dell’insensato. E come si fa a non tenere in considerazione anche la creatività dell’essere umano? Perché premiare solo serietà e non anche la curiosità, la risata e il divertimento?
È proprio a questo fine che nel 1991 nascono gli Ig Nobel Prizes, altrimenti conosciuti secondo una variante italiana come IgNobel, che premiano tutte quelle ricerche meritevoli di essersi distinte per stravaganza, curiosità e anche ilarità del soggetto, e che, come si può leggere sul sito ufficiale, riescano prima a far ridere le persone, per poi farle pensare.

Fonte: news.leonardo.it
Questo premio stravagante viene assegnato ogni anno dalla rivista Annals of Improbable Research (AIR) secondo l’unico criterio del “fa ridere e poi pensare”. Durante la giornata di giovedì 13 corrente mese ha avuto luogo la 28esima edizione del premio, con una cerimonia svoltasi come da tradizione presso l’Università di Harvard.
La cerimonia è molto simile ad uno spettacolo, con usanze ironiche e comiche, tra cui anche la tradizione del far consegnare fisicamente i premi a veri vincitori di un premio Nobel.
I vincitori di quest’ultima edizione si sono certo dimostrati all’altezza delle scorse, che annoverano tra la lista delle ricerche meritevoli anche, ad esempio, una ricerca secondo cui gli struzzi proverebbero eccitazione sessuale quando attorno agli esseri umani.
Di seguito riportiamo alcuni dei premi più curiosi dell’edizione di quest’anno.
IgNobel per la medicina
Il premio IgNobel dell’edizione 2018 è stato consegnato a Marc Mitchell e David Wartinger, per aver dimostrato come andare sulle montagne russe possa aiutare a curare i calcoli renali.
I due osteopati hanno infatti dimostrato, grazie all’utilizzo di un simulatore di calcoli renali, come vi sia la possibilità del 64% di espellere un calcolo renale naturalmente dopo una bella giornata in un parco divertimenti.
IgNobel per l’antropologia
L’antropologia è una disciplina veramente interessante, e il suo fascino risalta anche, e forse soprattutto, nella ricerca premiata di quest’anno.
Tomas Persson, Gabriela-Alina Sauciuc,e Elainie Madsen infatti sono riusciti, attraverso un durissimo lavoro di squadra, a provare che in uno zoo gli scimpanzé imitano gli esseri umani tanto quanto gli esseri umani cercano di imitare gli scimpanzé. Stai a vedere che ora anche gli scimpanzé ci prendono per il culo.
IgNobel per la biologia
Non può esistere una scoperta nel campo della biologia che non sia importante nella cultura scientifica. O forse sì?
Paul Becher, Sebastien Lebreton, Erika Wallin, Erik Hedenstrom, Felipe Borrero-Echeverry, Marie Bengtsson, Volker Jorger, e Peter Witzgall sono riusciti nell’impresa di dimostrare l’abilità degli esperti di vino del riuscire a trovare, grazie al solo uso dell’olfatto, la presenza di una sola mosca dentro un bicchiere di vino.
E anche un’altra domanda sui massimi sistemi ce la siamo tolta, alla faccio di Cartesio e Galileo.
IgNobel per la chimica
Il premio IgNobel per la chimica invece risulta sorprendentemente utile. Infatti un gruppo di ricercatori portoghesi, Paula Romão, Adília Alarcão e César Viana, è riuscito a scoprire in che grado la saliva umana può essere utilizzata come un efficiente agente pulitore.

Fonte ilpost.it
IgNobel per la nutrizione
Oltre che farci pensare cosa passasse nella testa di James Cole quando ha pensato di svolgere la sua ricerca, la scoperta che gli è valsa il premio IgNobel per la nutrizione è anche piuttosto sospetta.
L’archeologo britannico è infatti riuscito a mostrare come una dieta fondata sul cannibalismo porti molte meno calorie all’organismo rispetto ad ogni altro regime di dieta.
IgNobel per la medicina riproduttiva
Innanzitutto è necessario far notare come la ricerca premiata in questo settore dichiari il proprio metodo come efficace al 100%. John Barry, Bruce Blank e Michael Boileau hanno infatti apportato il loro contributo all’avanzare della cultura descrivendo come si possa determinare se l’organo sessuale maschile stia funzionando correttamente attraverso l’utilizzo di francobolli postali.
IgNobel per l’economia
Last but not least, il premio per l’economia va a Lindie Hanyu Liang, Douglas Brown, Huiwen Lian, Samuel Hanig, D. Lance Ferris e Lisa Keeping, meritevoli di aver dimostrato quanto efficace possa essere l’utilizzo di una bambola VooDoo da parte degli impiegati nei confronti del proprio capo.

Fonte: National Geographic Italia
Avvicinare le persone alla scienza
L’obiettivo esplicitamente dichiarato di questi premi non è quello di deridere o sminuire la scienza e il lavoro dei suoi addetti, ma piuttosto premiare la curiosità, la stravaganza in modo tale da rendere la scienza più pop, e avvicinare così la popolazione all’interesse scientifico con le sue tematiche.
La cerimonia ha un carattere fortemente ironico, così come l’idea del premio in sé, e con ciò si vuole cercare di alleggerire lo sviluppo della conoscenza e della ricerca, di portare gli occhi anche sul suo lato frivolo, divertente e ignobile.
Un’attività certamente nobile. La serietà della vita è fondamentale per affrontare tutti quei discorsi e quelle situazioni che ne toccano le corde più profonde, ma cosa ne sarebbe della nostra sanità morale senza l’aspetto della leggerezza delle cose?
L’ironia come scarico morale
L’uomo si distingue dal resto degli esseri viventi di questo pianeta principalmente per la sua ragione, per il suo intelletto e dunque per la sua capacità di guardare al lato morale dell’esistenza, la cui origine, religiosa, mistica o evolutiva, rappresenta un gran dibattito.
L’essere umano ha la fondamentale la capacità di riuscire a porsi degli scopi attraverso la sua morale, e quindi di riuscire a dare importanza alle situazioni e alla vita stessa al di là del suo aspetto materiale, all’interno del suo lato soprasensibile, e quindi di ponderare ogni scelta a cui va incontro in ogni istante della sua vita.
Il peso morale dell’esistenza ha un valore estremamente importante ed è fondamentale nel dare uno scopo alle nostre azioni, ma ciò non vuol dire che tale peso debba necessariamente essere sempre affrontato con un atteggiamento serio.

Fonte: repubblica.it
Riuscire a staccarsi dall’importanza del pensiero morale a questo punto diventa fondamentale per riuscire a separare la propria attenzione da questioni stressanti, per le quali sono richiesti concentrazione e sforzo mentale, per riuscire ad accorgersi della superficie frivola ed esterna della nostra esperienza morale della vita.
Quale qualità morale in sé, l’ironia con l’autoironia rappresentano una sorta di applicazione al resto delle questioni morali e quindi così un distaccamento della morale da se stessa, che si ripiega nell’intenzione di sdrammatizzare, esorcizzare e rendere più accessibili quelle questioni che richiedono impegno e provocano sofferenza.
Allora quanta differenza di importanza ci potrà mai essere tra gli IgNobel e i Nobel?
Giovanni Ciceri