Il film del 2016 “Doctor Strange” rappresenta uno dei migliori progetti cinematografici ispirati ai fumetti della Marvel. Doctor Strange, il protagonista impersonato dal celebre attore Benedict Cumberbatch, è un brillante neurochirurgo molto arrogante e desideroso di guadagnare molto grazie alla sua professione medica.
Dopo un tragico incidente stradale è costretto a subire un intervento agli arti superiori, evento che comporterà la fine della sua carriera. Dopo mesi trascorsi a trovare una cura, incontra Jonathan Pangborn, un paraplegico che ha ricominciato misteriosamente a camminare. Su suo consiglio, Strange si reca dall’Antico e dallo stregone Karl Mordo, membri dei Magistero delle Arti Mistiche.
Il protagonista scopre grazie ai loro insegnamenti che la Terra è protetta dalle altre dimensioni spaziotemporali grazie ad un incantesimo insito in tre edifici (a New York, Londra ed Hong Kong) e che lui è destinato ad unirsi agli altri stregoni per impedire che tale sortilegio venga spezzato. Trovandosi a scegliere infatti tra la difesa del pianeta Terra e riacquistare le sue mani, egli decide di rendersi utile apprendendo tutte le tecniche magiche. In realtà, di nascosto, impara anche delle formule proibite come quella che gli permetterà di riavvolgere il tempo durante lo scontro finale del film causando la formazione di un infinito loop temporale.
La freccia termodinamica temporale
L’azione che compie Doctor Strange nel film viola uno dei fondamenti della termodinamica: la conservazione dell’entropia. La seconda legge della termodinamica asserisce infatti che in un sistema isolato come l’universo, la quantità di entropia resta costante (se in equilibrio) o, al più, è in continuo aumento.

L’entropia è una funzione di stato (dipende esclusivamente dallo stato finale e dallo stato iniziale, mai dai processi intermedi) che esprime lo stato di disordine molecolare (dovuto anche ad altri fattori come la pressione, la temperatura e il volume) in un sistema fisico. Due interpretazioni differenti dell’argomento sono:
- l’entropia molecolare che si occupa dell’indagine termodinamica dei macrostati (es. interazioni tra particelle, comportamento di espansione di un gas, ecc…)
- l’entropia statistica, fondata da Ludwig Boltzmann, che invece tenta un approccio probabilistico al problema descrivendo tutti i possibili microstati sviluppabili dalle particelle che costituiscono il sistema fisico osservato.
In entrambi i casi, la relazione espressa dall’immagine sussiste ed è alla base del processo causa-effetto temporale messo in evidenza per la prima volta da Sir Arthur Eddington. Questo scienziato britannico è stato un fisico, un astronomo e un matematico che ha dato un grande contributo allo studio del moto, della struttura interna e dell’evoluzione delle stelle ed è stato anche il primo a pubblicare articoli scientifici in inglese sulla teoria della relatività generale esposta da Einstein in una serie di pubblicazioni scientifiche degli anni ’20.
Il nome di tale personalità scientifica è correlato alla cosiddetta asimmetria temporale, ossia al fenomeno per cui gli eventi temporali possono procedere esclusivamente in un’unica direzione senza che ci sia possibilità di ripristinarli una volta avvenuti. Il concetto alla base dei ragionamenti di Eddington è che quando si verifica un fenomeno (in ambito chimico, una qualsiasi reazione), l’universo aumenta la sua entropia ed è dunque favorevole al suo svolgimento. Ripristinare l’evento significherebbe sottrarre entropia e dunque rendere l’ambiente più termodinamicamente ordinato.
La seconda legge della termodinamica ci vieta dunque di pensare che siano possibili processi di ripristino temporali, condannando quindi tutto ciò che si trova nell’universo a seguire processi consequenziali irreversibili dettati dai parametri termodinamici fondamentali (entalpia, entropia ed energia libera).
Roberto Parisi