La miglior medicina? La musica! Casella nel Purgatorio e la musicoterapia lo sottoscrivono

Anche tu sei un divoratore di canzoni e playlist? Allora scoprire che sentire la musica  fa anche bene ti renderà un ascoltatore ancora più temibile.

(finda.co.kr)

Nel II Canto del Purgatorio Dante rivela un suo piccolo ‘guilty pleasure’: ascoltare la melodiosa voce del musico, e amico, Casella nei momenti di sconforto. Sicuramente non una pratica così singolare, ma che ci permette di comprendere l’importante ruolo ed effetto che ha la musica sulla nostra vita.

Dante era più tipo da 883 o da Metallica?

Difficile immaginare Dante cantare con commozione ‘Gli anni’ degli 883 insieme a Virgilio e allo stesso modo pensarlo scatenato ad un concerto dei Metallica. Sì, perchè è Dante stesso a rivelarci di essere più ‘un tipo’ da canzoni d’amore e  filosofiche, le stesse che cantava per lui il suo caro amico Casella.

Dante e Virgilio si trovano ancora sulla spiaggia del Purgatorio, nel canto II, quando si imbattono in un’anima che si avvicina a Dante con l’intento di abbracciarlo. Un abbraccio che non  vede effettiva realizzazione poichè le “ombre vane” dei penitenti non sono altro che figure inconsistenti, prive di corporeità. Per tre volte i due cercano di stringersi l’un l’altro e altrettante le braccia di Dante non fanno altro che tornargli al petto. Una dolorosa scoperta: ora che Dante e Casella, amici di una vita, sono finalmente uno dinanzi all’altro non possono lasciarsi andare in un tenero abbraccio.

I due si accontentano allora di conversare e, dopo essersi ribaditi l’affetto reciproco, Dante rivolge a Casella le seguenti parole:

E io: “Se nuova legge non ti toglie
memoria o uso a l’amoroso canto
che mi solea quetar tutte mie doglie,   108

di ciò ti piaccia consolare alquanto
l’anima mia, che, con la sua persona
venendo qui, è affannata tanto!”.          111

Il Sommo Poeta prega dunque l’amico di cantare per lui, proprio come era solito fare sulla terra. Adesso Dante necessita della musica per ‘consolare la propria anima’ dall’affanno per la salita purgatoriale, esattamente come, in terra, ‘l’amoroso canto’ acquietava tutti i suoi dolori confortandolo. Casella, allora, si accinge ad esaudire il suo desiderio ed inizia ad intonare la canzone ‘Amor che ne la mente mi ragiona’ con una dolcezza tale da stregare Virgilio e tutte le anime vicine.

(popsugar.com)

Il valore della musica

La canzone è stata composta da Dante stesso e commentata nel III trattato del Convivio. Tuttavia non è chiaro se ‘la donna di cui gli parla Amore nella mente’ sia l’amata o un’allegoria della filosofia. Certo è invece l’effetto che provoca questa canzone su Dante e le anime circostanti: il dolce canto seduce i penitenti al punto di liberarli da qualunque pensiero e preoccupazione facendogli quasi dimenticare la priorità della purificazione. Il fenomeno illustra il potere della musica che viene sua volta esplicitato da Dante stesso nel Convivio: “la Musica trae a sè gli spiriti umani sicché quasi cessano da ogni operazione“.

Ascoltare musica è dunque estremamente benefico. La musica distrae, consola e silenzia il rumore della realtà con i suoi suoni. Ma sappiamo bene che non ha l’unica capacità di risanare i momenti di stress. É nostra compagna quando le nostre emozioni corrono veloci, quando viviamo momenti che un determinato brano aiuterà a fissare per sempre nel nostro animo, quando abbiamo necessità di comunicare, o spiegare a noi stessi, in modo non-verbale le nostre sensazioni.

La musicoterapia

La musica è dunque più importante di quanto pensi, non è un semplice svago, un capriccio o una passione, è uno dei perni del nostro benessere fisico e mentale. Per questo, la musica viene impiegata anche in campo medico, assumendo la funzione di vero e proprio strumento terapeutico.

Così nasce la ‘musicoterapia‘, una disciplina scientifica a tutti gli effetti che può essere offerta esclusivamente da specialisti. La sua applicazione si rivela efficace di fronte a soggetti con patologie neurologiche, difficoltà socio-emotive o psicomotorie. A livello cerebrale, infatti, la musica attiva la dopamina, un ormone che riduce l’ansia e migliora l’umore, e risveglia aree del cervello deputate all’apprendimento e al movimento. Concretizzando, il musicoterapeuta segue un singolo individuo o un gruppo rispondendo alle esigenze di ognuno suggerendo l’ascolto di musica o la sua pratica tramite strumenti musicali.

D’obbligo è allora ascoltare tanta musica, di qualunque genere, Gigi d’Alessio compreso, regaliamoci un nuovo brano, una nuova playlist, una sessione di canto e ballo anche se risultiamo ai nostri occhi ridicoli e buffi, diamo spazio a quell’amica che sa sempre come ‘prenderci’ anche senza usare alcuna parola.

 

 

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