“L’acronimo “LGBT+” rappresenta un acronimo che tiene insieme le rispettive parole “Lesbica – Gay – Bisex – Transgender”. Esso è di origine anglosassone e nasce col fine di indicare in senso generale coloro i quali non si identificano nell’orientamento socialmente radicato basato sul binarismo uomo/donna.”

Il termine “LGBT+” (detto anche “LGBTQIA+”) è stato introdotto e diffuso intorno agli anni ’90. La storia della comunità LGBT+ però, risale a qualche anno prima ma pur sempre caratterizzata da diversi travagli ed ostacoli contro cui tutt’oggi, è costretta a combattere: uno tra questi è il pregiudizio.
Cos’è il pregiudizio?
Da un’analisi superficiale del termine “pregiudizio” si può evidenziare il fatto che si tratti di un’idea, un giudizio, un’immagine di qualcuno o qualcosa però basata sulla mancanza di esperienze.
Può riguardare un difetto estetico, come ad esempio una caratteristica fisica oppure un elemento più profondo come la razza, il genere.
Il pregiudizio fa parte del senso comune ovvero l’insieme delle credenze e delle idee insite in una società e tramandate nel tempo.
Citando una frase di Einstein:
«È più facile spezzare un atomo che un pregiudizio.»
si evince quanto sia difficile sradicare un pregiudizio dalla sua radice, quanto esso si ingrandisca al punto tale da inglobare tanti individui che omologano il loro pensiero, anche se talvolta non lo condividono. L’unico modo per combattere il pregiudizio è l’esperienza diretta che permette all’attore sociale di ricredersi e di creare nuove idee che sostituiscono il pregiudizio e che soprattutto sono più veritiere, in quanto basate sull’esperienza.
Se ciò non accade però, il pregiudizio può sfociare in atteggiamenti di odio vero e proprio nei confronti di colui che si definisce come “diverso” ed è il caso di: antisemitismo, razzismo, xenofobia, omofobia ecc….
Analizzando in particolare l’omofobia, si intende l’atteggiamento di disprezzo nei confronti degli omosessuali e, molto spesso, tale pregiudizio si estende a tutta la comunità LGBT+.

Una storia travagliata: quella della comunità LGBT
La comunità LGBT+ mosse I suoi primi passi nel Paleolitico ed a dimostrazione di ciò vi sono diverse incisioni su ardesia che raffiguravano due donne. La storia ha dimostrato quante difficoltà ha dovuto affrontare tale comunità, ostacoli come l’odio, la discriminazione, il rigetto nei loro confronti perché considerati “contro natura”.
Basti pensare ad anni non molto lontani da quelli odierni ovvero quelli del fascismo e nazismo dove gli omosessuali venivano allontanati e portati rispettivamente al confino e molti nei campi di concentramento.
Un altro caso che è passato alla storia è stato quello di Oscar Wilde, illustre scrittore inglese costretto ad essere recluso a causa della sua relazione amorosa con una persona dello stesso sesso, Alfred Douglas. Nonostante sia una storia abbastanza triste in quanto il loro amore fu ostacolato da quella che era l’arretratezza dell’epoca, la velata dolcezza che traspare è data dalla lettera scritta da Wilde denominata “De profundis” dove dimostra quanto forte sia il loro sentimento e quanto esso si ponga al di sopra di ogni tipo di odio e disprezzo.
Altro esempio è dato da Virginia Woolf, nota scrittrice anch’essa inglese che, nonostante fosse maritata, si presume avesse un sentimento molto forte nei confronti di una donna, Vita Sackville.
Da ciò si evidenzia quanto la comunità LGBT+ si sia dovuta obbligatoriamente nascondere a causa della mentalità retrograda dell’epoca e che, sotto diversi punti di vista, permane ancora d’oggi.

Comunità LGBT+: l’Italia è davvero pronta?
Rispondere a tale quesito è davvero complicato perché il rapporto tra il paese e la comunità LGBT+ è un po’ come il rapporto marito e moglie ovvero amore e odio.
Certo è che la mancata approvazione del DDL Zan non ha comportato un passo avanti verso l’unione sociale nell’equilibrio del Paese.
Talvolta però ci si domanda il perché in Italia accadano ancora episodi violenti nei confronti di omosessuali, transgender ecc….. Non esiste una risposta precisa a tal proposito ma si può invece evidenziare una delle ragioni per cui l’amore, sotto le sue diverse sfumature, non venga visto di buon occhio.
La risposta è presto data, in quanto l’Italia, essendo casa della Chiesa di Roma, sin dalla sua creazione è stata fondata sui valori cristiani della fede, della bontà ma soprattutto dell’amore tra uomo e donna. Questa è la ragion per cui molti non riescono a concepire come normale qualcosa che in realtà lo è ed in parte potrebbe anche essere comprensibile però, l’accezione negativa è quando tale ostilità si trasforma in violenza.
L’ingrediente fondamentale è l’empatia e domandarsi “Ciò che sta facendo l’altro è un reato? Solo perché ama lo stesso sesso?” ed agire di conseguenza.