Kurt Cobain, Amy Winehouse e co: il club dei dannati 27, grandi artisti morti a 27 anni

Oltre al talento e alle dipendenze, questi musicisti sono accomunati da una triste coincidenza, la loro morte all’età di 27 anni.

Jimi Hendrix brucia la sua chitarra

Il termine Club 27 o 27 Club è stato coniato per la prima volta nel 1994, quando il mondo del giornalismo assocciò il suicidio di Kurt Cobain a 27 anni alla triste coincidente morte prematura di altri artisti come Janis Joplin, Jimi Hendrix e Jim Morrison morti tra il 1969 e il 1971 sempre a 27 anni. Successivamente vennero aggiunte altre morti di musicisti antecedenti e postumi al periodo preso in questione, come Amy Winehouse nel 2011 e Robert Johnson nel lontano 1938. Questi fu il primo ad entrare nel club, un chitarrista dalle capacità uniche che ha posto le basi del blues e del rock degli anni a seguire. Il suo patrimonio artistico è ammirato da molte band famose come Led Zeppelin e Rolling Stones, ma anche Bob Dylan e Eric Clapton. La sua figura è pervasa da un’aura leggendaria, si racconta infatti che il bluesman vendette la sua anima al diavolo in cambio del suo talento. Morì in circostanze misteriose il 16 agosto 1938, mentre i decessi degli altri membri del club sono per la maggior parte legati all’abuso di alcol e droghe, incidenti e suicidi. Qui sotto trovate gli artisti più famosi del club.

Kurt Cobain

La voce di una generazione, un genio della musica, un filosofo a tutti gli effetti, Kurt Donald Cobain era il leader del gruppo grunge Nirvana. La sua musica alternative rock e il suo modo di pensare influenzano i giovani e la musica ancora oggi tanto che la rivista Rolling Stones lo ha definito il miglior artista degli anni novanta malgrado la sua breve vita. Come tutti i musicisti del suo calibro, aveva una personalità tormentata che lo trascinava in dipendenze e fasi depressive. La sua condizione peggiorò i rapporti con sua moglie Courtney Love, dalla quale ebbe una figlia di nome Frances Bean Cobain. Dopo essersi sparato una pera e aver scritto una lettera degna di un poeta in cui spiegava il suo gesto, Kurt pose fine alla sua vita con un colpo di fucile il 5 aprile 1994 nella sua casa a Seattle. La sua morte è origine di diversi dibattiti riguardo le cause e le modalità, analizzate in molti documentari e docu-film.

Jim Morrison

Frontman dei The Doors dal 1965 al 1971, cavalcò come surf l’onda della rivoluzione culturale degli anni sessanta, diventando un mito rappresentante della sua epoca, il simbolo della controversia giovanile, del potere seduttivo musicale e della libertà di essere se stessi e vivere secondo le proprie regole, o anche senza di esse. La sua figura si può ricondurre a quella del poeta maledetto al pari di Baudelaire o De André, a differenza che lui era davvero un bel manzo. Il Re Lucertola lasciò un enorme patrimonio musicale e culturale il 3 luglio 1971 quando fu trovato morto nella vasca da bagno a Parigi dal suo grande amore Pamela. Le circostanze della sua morte sono ancora oggi ignote dato che non è stata effettuata nessuna autopsia sul suo corpo

Jimi Hendrix

Mentre i The Who spaccavano le loro chitarre, James Marshall “Jimi” Hendrix le bruciava, perché si sacrifica ciò che si ama e lui amava la sua chitarra (semicit-). È considerato uno dei chitarristi più talentuosi di sempre, come confermano molte classifiche in cui è inserito tra i primi posti. Carismatico e innovativo, è stato uno dei precursori della cultura dell’acido e dei trip psichedelici. Rivoluzionò le regole per suonare il suo strumento grazie alle distorsioni ed entrò nell’immaginario collettivo musicale per le sue performances, in particolare al festival di Monterey e a Woodstock. Morì il 18 settembre 1970 a Londra, in seguito ad un conato di vomito dovuto ad un cocktail di tranquillanti e alcol.

Janis Joplin

Janis Lyn Joplin è stata la cantante del gruppo Big Brother and the Holding Company, proseguì poi la sua carriera da solista fino alla sua morte per overdose di eroina il 4 ottobre 1970 a Los Angeles. È stata la voce più bella ed emozionante che ha saputo mischiare rock, blues e soul. Erano passate due settimane dalla morte di Hendrix, presumibilmente l’amante di Janis, quando il mondo della musica si sconvolse per la dipartita della cantante che si era salvata la vita più volte grazie alla musica. Fu la prima donna ad entrare nel club.

Amy Winehouse

La lady in black è ritenuta la maggiore esponente del soul bianco insieme ad Adele e Duffy. Amy Jade Winehouse ha scalato le vette delle classifiche mondiali con il suo secondo album Back to Black arrivando a vincere ben cinque Grammy Awards. Le sue sonorità miscelano jazz e soul degli anni sessanta con elementi di R&B contemporaneo, i suoi testi sono originali e sinceri,veri. La sua vita privata è caratterizzata dalla presenza incombente di alcol, droghe e disordini alimentari che non le hanno permesso di realizzare il suo terzo album e che hanno stroncato la sua vita. Il 23 luglio 2011 muore a Londra probabilmente per uno stop and go, ovvero uno shock causato dall’abuso di alcol in quantità massiccie dopo un lungo periodo di astinenza, anche se l’autopsia non è mai riuscita realmente a spiegare cosa le sia successo.

I membri meno conosciuti

Questa è la lista di tutti gli altri componenti, non solo cantanti ma anche batteristi e chitarristi, e il recente trapper Fredo Santana.

 

Rudy Lewis

23 agosto 1936 – 20 maggio 1964

 

Dickie Pride

21 ottobre 1941 – 26 marzo 1969

 

Brian Jones

28 febbraio 1942 – 3 luglio 1969

 

Alan Wilson

4 luglio 1943 – 3 settembre 1970

 

Ronald McKernan

8 settembre 1945 – 8 marzo 1973

 

Pete Ham

27 aprile 1947 – 24 aprile 1975

 

Gary Thain

15 maggio 1948 – 8 dicembre 1975

 

Dave Michael Alexander

3 giugno 1947 – 10 febbraio 1975

 

Michael Strunge

19 giugno 1958 – 9 marzo 1986

 

Jean-Michel Basquiat

22 dicembre 1960 – 12 agosto 1988

 

Pete de Freitas

2 agosto 1971 – 14 giugno 1989

 

Jeremy Michael Ward

5 maggio 1976 – 25 maggio 2003

 

Kim Jong-hyun

8 aprile 1990 – 18 dicembre 2017

 

Fredo Santana

4 luglio 1990 – 19 gennaio 2018.

Conclusioni

Ripercorrendo le impronte di questi artisti nell’industria musicale e nella storia mondiale, forse è il caso di collegare il nome Club 27 non ad artisti morti all’età di 27 anni ma a leggende immortali oltre i 27 anni.

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